I robot rimpiazzeranno gli umani?

I robot rimpiazzeranno gli uomini?

Sembrava un film di fantascienza 20 anni fa, ma oggi sempre più aziende creano robot per vari settori.

Vari imprenditori stanno acquistando questi operai robotici, forse perché costano meno degli umani e sono più produttivi, ma anche in certi casi per sopperire alla mancanza di personale.

Questi robot hanno preso molti settori e potrebbero espandersi ulteriormente con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e l’avvento dei robot-umanoidi.

Per chi non sapesse, gli umanoidi sono robot sempre più simili agli umani: basti pensare a Sophia, prodotta da una società di Hong Kong, che ha perfino ricevuto la cittadinanza in a Arabia Saudita.

Su tecnoandroid.it si legge che non c’è solo Sophia; «Sophia e Hanson sono gli unici ad essere così simili agli umani». Mentre un terzo robot dell’azienda si «chiama Grace, sviluppato per il settore sanitario».

Si legge anche che nel 2021 «il professore di robotica Johan Hoorn, la cui ricerca ha portato allo sviluppo di Sophia, ha affermato che sebbene questa tecnologia sia ancora agli inizi per certi aspetti, la pandemia potrebbe accelerare la relazione tra umani e robot».

Nel sito Robotcameriere.com vengono proposti modelli, che  potrebbero sostituire camerieri, cuochi e reception: «Grazie al sistema di rilevamento degli ostacoli in 3D, i robot possono muoversi in sicurezza ed arrivare a tutti i tavoli, portando il cibo ai clienti e raccogliendo i piatti sporchi».

Da quanto si apprende, utilizzano un sistema di mappatura più avanzata dei classici robot aspirapolvere che possono «anche essere usati come accompagnatore, da posizionare all’ingresso, e verificare una prenotazione dei clienti».

Ma i campi si estendono anche in uffici, nei sistemi sanitari, rsa, negozi, centri commerciali: «Questi robot possono essere usati per distribuire cibo e bevande sul posto di lavoro, passando per più uffici e sale riunione».

Muniti con un’intelligenza artificiale come il linguaggio naturale di Chatgpt, e del comando vocale, potrebbero prendere il posto di molti impiegati, ed eseguire diverse operazioni d’ufficio, riducendone i posti di lavoro.

Per gli ospedali sembra che l’utilità sia per «l’ordine, pulizia e disinfezione» degli ambienti. Inoltre «i robot di consegna e raccolta possono agevolare notevolmente il lavoro degli infermieri e del personale ausiliario».

Nei centri commerciali «sarà possibile avere un assistente per accogliere la clientela ma anche un promoter». Il robot può quindi «diventare un vero e proprio mezzo pubblicitario dinamico, mostrando le pubblicità dei vari esercenti».

Oltre a questi usi è probabile che possano sostituire i commessi, i guardiani antitaccheggio, gli addetti alle consegne e all’impacchettamento.

Questo, se applicato, soddisferebbe le aziende, ma questi lavori sarebbero sottratti agli umani.

Ora la domanda che molti si fanno, è se questi robot convengano effettivamente. Alcune aziende e esercenti parlano di costi come 4000 euro per alcuni modelli, fino a 19 mila euro per altri, oppure in comodato, con 15 dollari al giorno, o 500 euro al mese. Sicuramente ci saranno altri prezzi in base alle qualità richieste.

Possiamo vedere che sono prezzi accessibili, e avrebbero costi inferiori rispetto all’assumere personale umano; tra l’altro, i robot non hanno problemi di tempo di utilizzo, né pause, né si ammalano. L’unico problema è la loro manutenzione, ma è probabile che si rientri comunque nei costi, producendo un guadagno rispetto all’operatore umano.

Il Corriere delle Alpi intervista il proprietario di un ristorante sul passo Giau:

«Igor Valleferro, titolare del rifugio, racconta l’innovazione introdotta per fronteggiare la carenza di personale e presenta Bob. Ecco come funziona il robot che consegna i piatti dalla cucina ai singoli tavoli. Il robot fa avanti e indietro dalla cucina alla sala portando le pietanze sui tre carrelli di cui è dotato. Il servizio al tavolo lo fa il cameriere che al posto di andare e tornare dalla cucina, grazie all’aiuto di Bob riesce ad interagire meglio con i clienti, proponendo magari un vino speciale oppure semplicemente rilasciando alcune informazioni turistiche sul posto»

R101.it intervista Flavio Biondo, titolare della pizzeria La Brace: «Il robot non potrà mai sostituirsi al rapporto che c’è fra personale e clienti, però può essere utile in molte altre mansioni», come trasportare un numero considerevole di stoviglie sporche, dare una mano quando si tratta di pulire i tavoli e sistemare i nuovi coperti.

Nuovavenezia ci racconta del robot Bu Ding nel ristorante giapponese Yuxi, calle del Sale, «La cameriera robot serve ai tavoli guardata a vista dalla titolare, Valentina Hu, e dagli altri camerieri. I clienti chiedono incuriositi di lei, vogliono essere serviti dal robot, che corre su una scia magnetica posata sul pavimento. La cameriera bianca e blu ogni tanto si inceppa, magari perché incontra un ostacolo, una sedia troppo sporgente, un cliente che va al bagno».

In italiano sa dire «ciao», «grazie», «ecco il vostro ordine» e «buon appetito». Nella sua lingua madre, invece, sa tenere delle vere e proprie conversazioni.

Valentina Hu spiega che «in Cina, ormai, i robot hanno preso il posto dei commessi in qualsiasi negozio e centro commerciale».

Poi rassicura che lei non farà lo stesso: «I miei dieci dipendenti sono insostituibili». I camerieri umani, dunque, possono stare tranquilli.

Ma non tutti vedono la cosa con entusiasmo, come ad esempio il cliente Matteo Roman: «È sicuramente interessante, ma sono sicuro che nel giro di pochi mesi tutti si saranno stancati. Mi sembra una cosa fine a se stessa. Tra l’altro, ho notato che a volte si blocca».

Hwupgrade.it ci racconta la storia di Borga, titolare del ristorante La Duni che ha contattato American Robotech, azienda texana, per sopperire alla mancanza di personale.

Borga spiega che, una volta programmati, il lavoro dei camerieri-robot consiste nel accogliere i clienti, fungere da display per ordinare e infine portare i piatti al tavolo. Inoltre, i robot sono interattivi, di conseguenza dialogano con i clienti e cantano perfino «tanti auguri». Secondo Borga, la reazione dei clienti è stata molto positiva: i robot vengono trattati come parte del personale.

 

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