Crocetta contro le malelingue: «Si vergognino di fronte alla loro coscienza»

Crocetta cambia idea di nuovo. Prima voleva farsi indietro, poi no, poi dopo un mese, adesso mai. Con un comunicato affidato alla sua pagina Facebook, il presidente della regione Sicilia difende a spada tratta la sua innocenza.

A cominciare con il ribadire che l’intercettazione per lui non è vera e che se anche fosse vera lui non l’ha sentita (sebbene quest’ultimo caso, per Salvatore Borsellino, intervistato in un precedente articolo, sarebbe grave comunque). E poi smentisce ogni rapporto illecito o particolarmente stretto con Tutino.

E rivendica la sua sincerità nel combattere la mafia. «Non ho commesso reati – dice in un lungo comunicato – non sono influenzabile da alcuno, ho denunciato miliardi di malaffare, ho destituito dirigenti inquisiti per corruzione, ne ho persino denunciati diversi, ho abbassato gli stipendi dei dirigenti riportandoli al minimo in Italia e poi il resto verrà spiegato in Assemblea».

«Ho avuto il coraggio di licenziare 90 ex Pip accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso appartenenti alle principali cosche di Palermo. Ho sempre denunciato il malaffare, da assessore comunale, da sindaco, da parlamentare europeo impegnandomi nella costituzione della commissione di indagine delle mafie in Europa, nella quale sono stato primo vicepresidente, ho contribuito a fare arrestare decine di mafiosi ed attaccare il loro patrimonio».

Quello che è certo è che l’espisodio delle presunte intercettazioni è pesato come un macigno sulla psiche e sul destino politico di Rosario Crocetta. «Ho ricevuto una lettera anonima dove c’è scritto “Perché non si uccide lei?”», racconta.

E si chiede chi lo risarcirà «dell’ennesima ignominia» creata da «menti perfide interessate solo al malaffare».

«Prima o poi i responsabili veri di questa montagna di menzogne saranno scoperti e la vergognosa ignominia di cui oggi io sono vittima si ritorcerà contro i carnefici, contro coloro che hanno armato quelle mani e contro coloro che per vigliaccheria, per compiacenza, per bieco interesse politico, la pistola dalle mani degli assassini, non l’hanno voluta togliere. Si vergognino difronte alla loro coscienza, ai loro familiari, difronte alla storia, difronte al popolo italiano e siciliano».

Tra i commenti al post su Facebook, molti sono contrari, contestando, più che le presunte intercettazioni, l’efficacia stessa del governo Crocetta.

«Ora se ne può andare a testa alta….dopo sarà troppo tardi… ha avuto la possibilità di governare…lo ha fatto malissimo…pazienza…se ne faccia una ragione», scrive l’utente Hadhouda Sboui.

«Resista Governatore perché ciò che è stato fatto è una ignominia orchestrata ad hoc dai renziani», esorta Orsola Giampiccolo.

Per Bartolo Blandino, invece, il problema è un altro: «Mollare per consegnare la Sicilia al M5S? Errore gravissimo ma da Renzi e da Faraone tutto si ci può aspettare».

 
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