Le navi di fortuna sbarcano a Lampedusa, e i passeggeri accolti dalla Guardia Costiera e dalla Croce Rossa Italiana rimangono sull’isola.
Nel frattempo 600 migranti sono stati trasferiti presso il porto di Catania. Non sono state riscontrate particolari problematiche a livello sanitario.
La visita della premier italiana Giorgia Meloni e della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dato l’opportunità di creare un dibattito, inteso a risolvere alcune problematiche sulla situazione. La premier e la presidente della Commissione europea sono state accolte all’aeroporto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Commissario europeo degli Affari interni Ylva Johansson, il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani e il prefetto di Agrigento, Filippo Romano.
Ci sono stati alcuni momenti di insoddisfazione da parte dei manifestanti, che si sono fatti trovare di fronte il convoglio di auto blu; la premier ribadisce che ci sta lavorando e si impegnerà, giocandosi la propria reputazione.
130 mila: questa la cifra, approssimativa, degli arrivi speranzosi in Italia di migranti, nei primi mesi dell’anno. Questi numeri rappresentano il doppio rispetto allo scorso anno, nello stesso periodo, e il triplo a confronto del 2021.
E settemila sono stati contati, la settimana scorsa, i passeggeri sbarcati a Lampedusa. Che sono più del numero della popolazione dell’isola. Altri numeri indicano 8.500 immigrati in tre giorni.
Palazzo Chigi sta, inoltre, decidendo se passare l’incarico alla Marina militare di gestire in una unica centrale operativa il pattugliamento, salvataggio e monitoraggio in mare.
Queste persone fuggono da violazioni dei diritti umani, conflitti armati, povertà e crisi economiche.
Vi sono diversi aspetti presentati al Consiglio dei ministri, nel piano del governo per fronteggiare l’emergenza:
- Incrementare del doppio i centri di permanenza per i rimpatri (Cpr), uno per regione
- Aumentare il tempo di permanenza nei centri a 18 mesi, il massimo che la normativa europea consente
- Allestire aree con tende e brandine, fuori città, come avviene nelle zone afflitte da calamità
Se fra i naufraghi sono presenti coloro che chiedono e hanno diritto all’asilo – come nel caso di persecuzioni per motivi politici – la Francia, in questo caso li accoglierà, trattandosi di rifugiati.