Elon Musk licenzia ex cons. gen. dell’Fbi James Baker. Lavorava in Twitter

Il proprietario di Twitter – Elon Musk – ha confermato che James Baker, vice consigliere generale della compagnia ed ex consigliere generale dell’Fbi, è stato «espulso» dall’azienda, il 6 dicembre, tra le preoccupazioni che Baker «possa aver svolto un ruolo nella soppressione delle informazioni».

«Alla luce delle apprensioni su un possibile ruolo da parte di Baker nel sopprimere informazioni importanti ad un pubblico dialogo, egli è stato espulso oggi da Twitter», ha scritto Musk su Twitter, senza fornire ulteriori dettagli sull’uscita di Baker.

Musk stava rispondendo ad un articolo scritto da Jonathan Turley, professore di legge dell’università George Washington e commentatore politico. Baker non ha rilasciato alcun commento pubblico sul suo evidente allontanamento dalla compagnia di social media.

L’azione di Musk è stata attuata giorni dopo aver fornito informazioni interne di Twitter al giornalista indipendente Matt Taibbi, che ha pubblicato i dettagli sulla decisione della piattaforma  di sopprimere e censurare l’indagine del New York Post sui contenuti di un computer portatile appartenente ad Hunter Biden, nell’ottobre 2020.

Dopo alcuni minuti dalla conferma di Musk riguardante l’allontanamento di Baker, Taibbi ha scritto: «Martedì, il vice consigliere generale di Twitter (ed ex consigliere generale dell’Fbi) Jim Baker è stato licenziato. Tra le motivazioni? Il suo vagliare il primo lotto dei ‘Documenti di Twitter’ senza che la nuova amministrazione ne fosse al corrente».

Taibbi ha indicato che Baker era responsabile del controllo e della pubblicazione dei ‘Documenti di Twitter’.

«La notizia che Baker stava ispezionando i ‘Documenti di Twitter’ ha sorpreso tutti coloro coinvolti, per dirla breve. Il nuovo direttore di Twitter, Elon Musk, ha agito prontamente facendo “uscire” Baker martedì».

«I giornalisti hanno ripreso le ricerche tra i materiali dei Documenti di Twitter – una gran quantità – oggi. Il prossimo fascicolo dei ‘Documenti di Twitter’ sarà pubblicato nel prossimo futuro», ha scritto Taibbi.

Da notare che Baker è stato citato in una speciale deposizione legale di corte di John Durham, contro l’ex avvocato per la campagna elettorale di Clinton, Michael Sussmann, che si è incontrato con Baker nel 2016 e, secondo Durham, ha mentito all’avvocato dell’Fbi in merito a chi fosse il proprio committente, quando trasmetteva informazioni a proposito di un presunto canale di comunicazioni segreto tra il governo russo e l’allora candidato Donald Trump. È stato poi assunto da Twitter nel 2020, come vice consigliere generale e vice presidente, dopo aver lasciato l’Fbi.

Ore prima del post su Twitter di Musk, il deputato Jim Jordan (R-Ohio), il possibile presidente entrante del comitato della Camera Giudiziaria, ha sollevato speculazioni sul ruolo di Baker presso Twitter.

«L’agente Fbi Timothy Thibault ha tentato di bloccare un percorso investigativo su Hunter Biden», ha scritto, riferendosi ad una testimonianza di un informatore riguardante Thibault, che l’ex funzionario ha categoricamente negato in una dichiarazione ad Epoch Times agli inizi di quest’anno.

«Poi, Twitter assume l’ex consigliere generale per l’Fbi James Baker, che aiuta a dare alla compagnia una scusa per sopprimere la storia», ha aggiunto Jordan. «Coordinamento?»

Lettera

Il 6 dicembre i repubblicani hanno inviato una lettera (pdf) a Baker, cosa che fa intendere che ancora lavorasse alla sede centrale a San Francisco, e gli chiede di contattare il Comitato della Camera per la Supervisione e di presenziare davanti la giuria durante il prossimo Congresso.

Menzionando nuove informazioni rilasciate da Twitter, Baker ha presumibilmente «giocato un ruolo chiave nel consigliare e nella decisione di censurare» l’inchiesta del NY Post sugli affari commerciali esteri di Hunter Biden, prima delle elezioni generali del 2020.

Baker «ha scritto in una email (dopo che Twitter ha censurato la notizia del portatile): “abbiamo bisogno di più fatti per valutare se i materiali sono contraffatti”» e avrebbe «suggerito che la notizia rimanga censurata, ugualmente».

La lettera faceva riferimento a nuove informazioni postate da Taibbi durante lo scorso fine settimana, che mostravano come i dirigenti di Twitter abbiano agito per bloccare la notizia del NY Post sul portatile di Hunter Biden, senza che l’allora amministratore delegato Jack Dorsey ne fosse a conoscenza. Taibbi ha pubblicato presunte email interne, che gli sono state date da Musk, che mostrano i dirigenti di Twitter mentre dibattono sul da farsi in merito all’indagine del NY Post.

Infine, Twitter ha impedito la condivisione dell’articolo del NY Post, tra le rivendicazioni secondo cui facesse parte di un piano di disinformazione russa, mentre il giornale è stato bloccato dall’accesso al suo profilo per più di due settimane. In seguito è stato accertato che i dettagli della notizia e le informazioni provenienti dal computer portatile erano autentiche.

Allo stesso tempo, i post di Taibbi hanno rivelato che l’amministrazione di Twitter stava rispondendo alle richieste della squadra per la campagna politica dell’allora candidato Joe Biden, che sembrava in comunicazione con i direttori della compagnia mediatica sociale tramite canali secondari.

«Sostengo la conclusione che necessitiamo di più dati per determinare se i materiali siano stati manomessi», ha scritto Baker nell’ottobre 2020, in base a uno screenshot postato da Taibbi: «A questo punto, tuttavia, è per noi ragionevole presumere che lo siano stati ed è richiesta cautela».

Baker ha aggiunto che «vi sono dei fatti che indicano che i materiali possano essere stati manomessi». Non ha però spiegato quali fatti.

Baker non ha risposto ad una richiesta di commento da Epoch Times.

 

Articolo in inglese: Twitter’s Musk Fires Former FBI General Counsel James Baker

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