Aumenta disoccupazione nel 2014, agricoltura unico settore in positivo

L’Istat certifica l’ennesimo record del tasso di disoccupazione per l’Italia, indorando la pillola con i buoni risultati di questo gennaio, che vede un leggero aumento su base annua. Coldiretti ricorda come il lavoro nei campi continui in una direzione positiva, attirando le nuove generazioni.

La lieve ripresa dell’occupazione registrata a gennaio 2015 non basta ad annullare un 2014 nero per il lavoro, con la disoccupazione che raggiunge quota 12,7 per cento contro il 12,1 per cento dell’anno precedente. Si può parlare di un inizio di inversione di tendenza o di miglioramenti in atto solo grazie ai più 131 mila occupati del primo mese di quest’anno rispetto al gennaio 2014, ma resta l’emergenza di uno dei tassi di disoccupazione giovanile più alti d’Europa: il 41,2 per cento della fascia 15-24.

Cauto ottimismo dal Governo. Il premier Mattero Renzi twitta che «più 130 mila posti di lavoro nel 2014, bene ma non basta. Ora al lavoro per i provvedimenti su scuola e banda ultralarga #lavoltabuona», mentre il ministro del Lavoro Giuliano Poletti parla di un «risultato incoraggiante dopo diversi anni di caduta dell’occupazione, che, insieme ai segnali positivi di crescita della produzione industriale e della fiducia di imprese e consumatori, fa intravedere la possibilità di un 2015 migliore per l’occupazione e l’economia, con un quadro di maggiore stabilità in grado di favorire gli investimenti delle imprese», commenta Poletti ripreso da Agi.

Investimenti che nel 2014 sono scivolati in basso. I dati riportati dall’Istat sul Pil mostrano che gli investimenti fissi lordi sono scesi del 3,3 per cento. Non se la passano meglio i consumi che rimango della stessa quota dell’anno precedente: mentre le famiglie hanno aumentato timidamente le proprie spese (+0,3 per cento), sono diminuite sia quelle della Pa (- 0,9 per cento) che delle istituzioni sociali private, con un meno 0,3 per cento.

LE BUONE NOTIZIE DELL’AGRICOLTURA

Assieme al report dell’Istat anche Coldiretti ha pubblicato una sua analisi sul quarto quadrimestre 2014. Non è più una sorpresa che il settore primaria sia quello messo meglio, ma, registrando un aumento di occupati del 7,1 per cento, si può parlare di un piccolo boom.

«Il trend positivo dell’agricoltura è particolarmente importante», dichiara Coldiretti, citando che è il risultato di una crescita del 17,5 per cento al nord, del 2,8 per cento al Centro e dell’1,1 per cento al Sud. Aumenta sia il numero dei lavoratori indipendenti (+8,7 per cento) ma anche quelli dipendenti (+5,5 per cento).

«Una situazione che conferma la dinamicità del settore nel combattere la disoccupazione anche grazie alla capacità di attrarre le nuove generazioni. Le potenzialità del settore agricolo sono dimostrate – continua l’organizzazione agricola – anche nelle scuole secondarie con gli istituti agrari che fanno segnare quest’anno un aumento record del 39 per cento dall’inizio della crisi nel 2007/2008».

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