Google Alphabet bloccato dal ‘Grande Firewall’

Il giorno in cui Google è diventato Alphabet, la censura cinese si è subito messa a lavoro.

Larry Page e Sergey Brin hanno annunciato lunedì che il brand Google (che ultimamente ha esteso le sue attività a sistemi operativi e addirittura ad auto comandate) verrà cambiato in Alphabet.

Il regime cinese è subito intervenuto per impedire agli utenti dietro al ‘Grande Firewall’, il sistema di censura del regime nel web, di accedere al sito. Greatfire.org, l’organizzazione per la libertà nel web che traccia i siti bloccati in Cina, ha twittato martedì che il sito di Alphabet, il cui dominio è abc.xyz è stato completamente bloccato nello stesso momento in cui è stato messo online il giorno prima.

Il sito di Alphabet per ora contiene solo una lettera dei fondatori di Google postata martedì.

Queste le parole iniziali della lettera scritta da Larry Page: «Come Sergey e io abbiamo scritto nella lettera originale dei fondatori 11 anni fa, “Google non è una società convenzionale, e non intendiamo diventarlo”. Come parte di questo, abbiamo anche affermato che ci avreste visti fare delle scommesse minori in aree che potrebbero sembrare più speculative o addirittura scelte strane messe a confronto con gli affari correnti. Sin dall’inizio abbiamo sempre cercato di fare sempre il massimo, e fare cose importanti e significative con le risorse a disposizione».

La notizia della ristrutturazione di Google in Alphabet è stata riportata da numerosi media di Stato cinese. Gli utenti della rete hanno subito colto l’ironia della notizia pubblicata.

«Cos’è Google? Un sito ???» è stato uno dei commenti più popolari sul sito di notizie statale Peng Pai. Il commento successivo è stato: «Google è il più grande motore di ricerca al mondo, ma non ovunque vi si può accedere».

Google, che si è ritirata dalla Cina nel 2010 per problematiche relative alla privacy, non è l’unico servizio negato ai cittadini cinesi. Nel dicembre scorso Gmail, il popolare servizio di posta elettronica di Google, è stato completamente bloccato in Cina. Il sito di tecnologia 9to5Google sottolinea che anche altri prodotti e servizi del gigante del tech sono quasi completamente bloccati, citando l’esempio degli utenti di smartphone Android che non possono più scaricare applicazioni da Google Play in Cina.

Già da molto tempo agli utenti della rete cinesi sono negati i servizi di social media come Facebook, Twitter e Istagram. Non possono inoltre accedere,senza l’utilizzo di tecnologie specifiche per aggirare il sistema, a notizie provenienti da testate estere come New York Times, Wall Street Journal, Bloomberg, Reuters o lo stesso Epoch Times.

 
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