Amo le tartarughe

Il Costa Rica è famoso per i suoi animali selvatici e la sua incredibile natura.

È ovvio, i miei piani una volta lì includevano soprattutto il rilassarmi su una spiaggia e fare yoga; ma quando si sarebbe presentata l’opportunità di rilasciare tartarughine marine, l’avrei di sicuro colta.

Lo so: in passato vi ho già informato su tutte le statistiche ecologiche, ma la penisola Osa è conosciuta come il posto sulla terra più intenso dal punto di vista biologico, con il 2,5 per cento della biodiversità mondiale. È incredibile se pensate alle sue dimensioni!

Ora, non mi è stato promesso che avremmo visto delle piccole tartarughe, ma ci è stato detto che se qualche uovo si fosse schiuso durante il nostro soggiorno al Blue Osa, ce l’avrebbero fatto sapere.

Così, ogni mattina, aspettavamo con ansia di sentire se una di quelle uova si fosse schiusa.

E poi arrivò la telefonata.

Mentre è stato bello vedere ogni sorta di animaletto, come le scimmie urlatrici e i macao scarlatti, sono rimasta davvero estasiata quando ho scoperto che avremmo rilasciato delle tartarughine. Perché, sapete, le tartarughe.

MI PIACCIONO LE TARTARUGHE

Il tutto è stato reso più speciale perchè questi piccoli amichetti hanno condiviso il compleanno insieme a me!

Quindi, dopo aver guidato per quasi un’ora attraverso montagne e fiumi , siamo arrivati all’Osa Conservation Center, dove abbiamo dovuto camminare per la giungla per altri 20 minuti.

Sudati e stanchi, siamo finalmente arrivati alla spiaggia – dove, indovinate un po’, abbiamo dovuto camminare ancora!

Avete mai provato a fare un’escursione su una spiaggia portando quelle scarpe da trekking con i buchi ovunque? Be, non fatelo. Sembrava come se continuassi a sprofondare nella sabbia e dovessi sforzarmi il doppio.

Tutto quello sforzo, però, è stato ripagato quando Manuel, la nostra guida esperta anche di tartarughe, ci ha portato nell’incubatrice, dove abbiamo incontrato molte bambine ad aspettarci.

Manuel e il suo team di volontari rastrella la spiaggia tutti i giorni mentre raccoglie tutte le uova che trovano. Poi, le ricollocano in un posto sicuro sulla spiaggia, aspettano che si schiudano.

L’incubatrice per uova è divisa in due griglie collegate alla spiaggia. Questo è importante perché così ogni tartaruga viene rilasciata dallo stesso punto in cui si trovava il suo uovo.

In ogni partita, metà delle uova viene lasciata al sole, mentre l’altra metà viene lasciata all’ombra – questa differenza di temperatura sembra determini il sesso della tartaruga! ( Quelle che stanno al sole saranno femmine, mentre quelle all’ombra dei maschi. Chi se lo aspettava?)

Mentre stava per tramontare, abbiamo iniziato delicatamente a portare queste piccole bellezze fuori dal loro nido, per poi metterle in un secchio gigante.

Una volta prese tutte, è stato tempo di andare.

Abbiamo preso il secchio e arrancato ancora una volta per la spiaggia, dove queste tartarughe erano state deposte.

Poi, una dopo l’altra, abbiamo iniziato a rilasciare questi piccoli bambini, guardandoli agitarsi verso l’acqua.

Li abbiamo salutati con felicità, augurandogli di stare al sicuro. Vedete, solo l’1 percento delle tartarughe marine sopravvive abbastanza a lungo per riprodursi. Quindi, con tristezza, i numeri sono contro di loro, ma ho un buon sentore per queste piccole ragazze.

Le abbiamo guardate come genitori orgogliosi finché l’ultima onda le ha spinte a largo. Salutandole, possiamo solo sperare che alcune di queste tartarughe, un giorno, torneranno indietro proprio su questa spiaggia per deporre le sue uova.

I punti di vista espressi in questo articolo sono le opinioni dell’autore e non rispecchiano necessariamente il punto di vista di Epoch Times.

Articolo in inglese: I Like Turtles

 
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