Questa mattina, la stampa e i social media iraniani hanno riportato almeno cinque esplosioni in diverse zone dell’Iran, senza che le autorità abbiano ancora rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale in merito. Al momento non è chiaro se tutte le esplosioni siano collegate tra loro, e le circostanze sono ancora ignote. Al momento non si segnalano vittime ma si registrano vari feriti.
La prima esplosione si è verificata in un appartamento residenziale a Fardisian, Qom, dove diverse persone sono rimaste ferite. Successivamente, un’altra esplosione è stata segnalata nell’Università di Qom, dove sette persone sono rimaste leggermente ferite. Una terza esplosione è avvenuta in via Inklav a Teheran, una zona che, secondo recenti resoconti, è stata bersaglio di attacchi da parte di Israele durante i conflitti tra i due Paesi. Una quarta esplosione è stata poi segnalata nel quartiere Shariati, nel nord-est di Teheran, considerato uno dei più belli della città e la cui strada principale, il viale Shariati, è caratterizzata da negozi e ristoranti di lusso. La quinta e ultima esplosione si è verificata nei pressi di una base delle Guardie Rivoluzionarie a nord della città di Karaj, a ovest di Teheran.
Le esplosioni sembrano slegate fra loro. Fatto di degno di nota è che, nella fine settimana, l’Iran ha confermato la morte di Ali Taib – consigliere della Guida Suprema Ali Khamenei – che è stato ucciso proprio da un’esplosione avvenuta nel suo appartamento; le autorità del regime hanno suggerito che si possa essere trattato di un’esplosione di una bombola di gas.