Ministero Esteri ucraino: massiccio attacco russo Oltre 650 droni e più di 50 missili
Vigili del fuoco lavorano sul luogo degli edifici colpiti durante l'attacco missilistico russo a Zaporizhzhia, Ucraina, 16 settembre 2025
Photo: foto: Press service of the State Emergency Service of Ukraine in Zaporizhzhia region/Handout via REUTERS.
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Il ministero degli Esteri ucraino ha scritto su X:
„Il 30 ottobre la Russia ha lanciato un massiccio attacco in tutta l’Ucraina, prendendo di mira infrastrutture civili e critiche. La Russia ha utilizzato oltre 650 droni e più di 50 missili di vario tipo, compresi quelli balistici e aerobalistici.
A Zaporizhzhia è stato distrutto un edificio residenziale. L’attacco russo ha causato la morte di due persone. Almeno 17 persone sono rimaste ferite, tra cui sei bambini.
Nella regione di Vinnytsia, gli attacchi su Ladyzhyn hanno lasciato la città senza riscaldamento e acqua e cinque civili, tra cui un bambino di sette anni, sono rimasti feriti.
Nella regione di Cherkasy, un attacco russo ha provocato un incendio in una fattoria, bruciando 1.200 metri quadrati di tetto. Un animale è morto.
Nella regione di Kiev, un attacco con droni ha colpito una casa a due piani a Boryspil; una donna è stata ricoverata in ospedale con ferite multiple.
Nella regione di Dnipro, un missile russo ha colpito un sito infrastrutturale nella città di Dnipro, mentre attacchi con droni contro la regione hanno incendiato una casa residenziale e una struttura infrastrutturale.
Nella regione di Kherson, i detriti dei droni hanno causato un incendio in un’abitazione privata.
Diverse città nell’ovest dell’Ucraina, tra cui Leopoli, Ivano-Frankivsk, Ternopil e Burshtyn, hanno subito attacchi contro impianti energetici, causando interruzioni di corrente in diverse regioni.
Ogni attacco russo deve avere conseguenze concrete: sanzioni e pressioni reali. Chiediamo agli Stati Uniti, all’Unione Europea e al G7 di inasprire le misure contro il settore petrolifero e del gas russo e il suo sistema finanziario, e di imporre sanzioni secondarie a coloro che finanziano la guerra.
