Melenchon: il capitalismo è superato bisogna ribellarsi

di Agenzia Nova
14 Maggio 2025 10:05 Aggiornato: 14 Maggio 2025 15:07

Il leader della sinistra francese, Jean-Luc Mélenchon, in una intervista al Corriere della Sera osserva che «l’Europa, il mondo, devono all’Italia l’organizzazione delle città dopo l’impero, il Rinascimento, certo, e tante altre cose. Ma per me, il crollo del Partito comunista italiano è stato decisivo. Ecco il prototipo di gente che pensava di fare la cosa giusta: si sono messi la cravatta, hanno lucidato le scarpe per rendersi rispettabili aderendo alla dottrina socialdemocratica, ma nel momento peggiore. Cioè quando non poteva più funzionare».
«La dinamica del capitalismo – aggiunge – non può più produrre vantaggi per il popolo. E avete un partito che per non essere divisivo si chiama Partito democratico. Ma chi può dirsi “anti-democratico”? Tanto vale chiamarsi Partitopartito. È il vuoto che non convince nessuno».

In Ribellatevi! (Meltemi editore) delinea una rivoluzione popolare: «La ribellione, o l’insoumission, è la grande tradizione italiana e francese del rifiuto dell’evidenza, della scelta del conflitto intellettuale. È un punto di vista fecondo, creativo. Non è disordine».
Poi spiega che significa essere di sinistra: «Significa prima di tutto affermare che non c’è potere al di sopra della sovranità del popolo. Noi siamo fuori da qualsiasi idea di avanguardismo rivoluzionario. Prima l’opposizione era borghesi contro proletari. Oggi è oligarchia contro popolo».

Anche Marine Le Pen parla sempre del popolo: «La nostra definizione di popolo deriva dalle relazioni sociali. Per Marine Le Pen invece il popolo deriva da una filiazione genetica e tradizionale. Il popolo di cui parla lei è una costruzione ideologica il cui scopo è dividere: da una parte i francesi “originari”, i bianchi, i cristiani; dall’altra i neri, i musulmani, gli universalisti. Il nostro obiettivo è l’unità per soddisfare i bisogni comuni. Noi uniamo, loro discriminano».

Secondo Mélenchon servirebbe «una pianificazione ecologica e un altro potere politico, fondato su una maggiore partecipazione popolare e più potere a livello comunale. È per questo che i nostri avversari hanno tanto interesse a spostare il dibattito. Gli Insoumis hanno un programma, si occupano di ecosistema? Meglio parlare di Mélenchon, del mio carattere, dei miei gusti, del mio entourage. La nostra lotta propone un’armonizzazione dei rapporti tra gli esseri umani e la natura, impossibile in un sistema capitalistico».

Quanto agli sforzi dell’Europa per costruire una difesa comune, emancipandosi dagli Stati Uniti: «Non esiste. “Faremo l’Europa della difesa”, dicono. Ma chi comincia? Nessuno. La von der Leyen ha fatto approvare un bilancio per le armi da 850 miliardi, che equivalgono esattamente al 5 per cento del Pil richiesto da Trump» ha concluso Mélenchon.

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