Lo Tsunami nel Pacifico mette in allarme Usa, Russia e Giappone

di redazione eti
30 Luglio 2025 10:12 Aggiornato: 30 Luglio 2025 14:34

Un terremoto di magnitudo 8,8 ha colpito al largo della costa orientale della Russia, scatenando allarmi tsunami in tutto il Pacifico settentrionale e un avviso di monitoraggio per l’intera costa occidentale degli Stati Uniti. Il sisma, avvenuto alle 19:24 ora della costa orientale statunitense, ha avuto il suo epicentro al largo della penisola di Kamchatka, con un’intensità sufficiente a generare uno tsunami, secondo quanto riportato dall’Istituto geologico statunitense.  Inizialmente, la magnitudo era stata stimata a 8,0, ma successivamente è stata corretta al rialzo.
Il centro di allerta tsunami del Servizio meteorologico nazionale statunitense ha confermato la formazione di onde anomale grazie ai dati raccolti dalle boe oceaniche posizionate vicino all’epicentro. Allarmi tsunami sono stati diramati per l’Alaska, le Hawaii e altre isole del Pacifico, mentre un avviso di monitoraggio è stato emesso per la costa occidentale degli Stati Uniti, Guam, le Isole Marianne Settentrionali, le Samoa Americane e altre isole della Micronesia.

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha richiamato l’attenzione sugli allarmi tsunami per l’Alaska, le Hawaii e le coste del Pacifico con un messaggio pubblicato su Truth: «Siate forti e restate al sicuro».

Le autorità russe hanno riferito che uno tsunami con onde alte fino a tre metri ha colpito alcune zone della penisola di Kamchatka, nell’estremo oriente del Paese, vicino all’epicentro del terremoto. Edifici hanno subito danni e sono state ordinate evacuazioni, come dichiarato da Sergei Lebedev, ministro regionale per le situazioni di emergenza. «Il terremoto di oggi è stato grave, il più forte degli ultimi decenni», ha affermato il governatore della Kamchatka, Vladimir Solodov, in un video pubblicato su Telegram. Secondo le prime informazioni, non risultano feriti, ma un asilo ha subito danni strutturali. Solodov ha esortato la popolazione a lasciare le aree costiere, sottolineando che il sisma è stato «il più intenso degli ultimi decenni» nella regione.
Diverse scosse di assestamento, con magnitudo compresa tra 5,5 e 6,9, sono state registrate al largo della penisola di Kamchatka dopo il sisma principale. L’estremo oriente russo si trova sul cosiddetto Anello di Fuoco del Pacifico, una regione geologicamente attiva, frequentemente colpita da terremoti di grande intensità ed eruzioni vulcaniche. Circa dodici ore prima, un terremoto di magnitudo 7,0 aveva colpito il versante meridionale dell’Anello di Fuoco, nella regione dell’isola Macquarie, vicino all’Antartide.

Negli Stati Uniti le prime onde sono previste alle Hawaii intorno alle 19:17 ora locale, e si temono danni lungo le coste di tutte le isole dello Stato. «L’altezza delle onde di tsunami non è prevedibile – ha detto il servizio metereologico nazionale americano – e la prima onda potrebbe non essere la più grande […] Tutte le coste sono a rischio, indipendentemente dalla direzione in cui sono orientate» ha infine precisato il bollettino metereologico.
Il governatore delle Hawaii, Josh Green, ha riferito che le rilevazioni dall’atollo di Midway, situato a circa 2.100 chilometri a nord-ovest delle Hawaii, nell’Oceano Pacifico settentrionale, hanno registrato un’onda di tsunami di circa un metro, arrivata intorno alle 18. Le autorità hanno invitato la popolazione a evitare di entrare in acqua, avvertendo della presenza di correnti forti e insolite. A Guam, le onde sono attese intorno alle 14:37 ora locale. Sulla costa occidentale degli Stati Uniti, come nell’area della Baia di San Francisco, l’impatto è previsto poco dopo la mezzanotte, secondo il Nws. Sebbene l’altezza delle onde per località specifiche sia difficile da prevedere, il servizio stima onde comprese tra 0,2 e 1,7 metri. Sulla costa occidentale del Canada, la provincia della Columbia Britannica ha emesso un avviso di tsunami per un impatto previsto tra le 22:05 e le 23:30 ora locale.

Anche il Giappone ha emesso un allarme tsunami, con previsioni di onde fino a tre metri, e alcune aree hanno ricevuto ordini di evacuazione, secondo l’emittente Nhk. Onde fino a un metro sono attese a Hokkaido, nel nord del Giappone, intorno alle 10 ora locale, circa un’ora e mezza dopo il terremoto in Russia. Ulteriori onde dovrebbero colpire più a sud, lungo la costa orientale del Giappone, tra le 10:30 e le 11:30 ora locale.

La Cina orientale è stata invece colpita dalla tempesta tropicale Co-May, tra forti venti e piogge intense, con Shanghai che avrebbe già fatto evacuare oltre 280 mila persone secondo i dati “ufficiali” di Pechino, cancellando 640 voli e sospendendo i servizi dei traghetti. La Co-May ha toccato terra a Zhoushan (Zhejiang) con venti di 83 km/h e si prevede una seconda fase della tempesta, sempre vicino alla zona di Shanghai, nel pomeriggio. Il Centro Nazionale di Previsione Ambientale Marina cinese ha dichiarato che potrebbe esserci un possibile «impatto disastroso» causato dalle onde dello tsunami fino a 1 metro.

 

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