La von der Leyen va a Pechino passando per Tokyo

di Artemio Romano/James Xu
23 Luglio 2025 19:41 Aggiornato: 24 Luglio 2025 9:01

Giovedì 24 luglio il regime cinese riceve i vertici dell’Unione Europea. L’incontro segna i 50 anni di relazioni diplomatiche tra Cina e Unione Europea e vedrà la partecipazione del Segretario generale del Partito comunista cinese, Xi Jinping, e del primo ministro Li Qiang. Da Bruxelles arriveranno il presidente del Consiglio Europeo António Costa e il presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Al centro del vertice ci saranno le relazioni bilaterali e le «attuali sfide geopolitiche, tra cui la guerra della Russia in Ucraina». Gli incontri con Li Qiang si concentreranno sugli aspetti economici e commerciali dei rapporti tra le due potenze.

«Questo vertice rappresenta un’opportunità per confrontarci con la Cina al massimo livello e condurre discussioni franche e costruttive su temi cruciali per entrambe le parti — ha dichiarato António Costa il 18 luglio — Puntiamo a un dialogo aperto, a un impegno concreto e a progressi tangibili. Il nostro obiettivo è una relazione equa e bilanciata, che porti benefici a entrambe le parti».

Negli ultimi tempi, le relazioni tra il regime cinese e Bruxelles si sono incrinate a causa delle (smaccate) scorrettezze commerciali cinesi e della sua Alleanza Senza Limiti con Mosca, sancita poche settimane dopo l’invasione dell’Ucraina. L’8 luglio, la von der Leyen ha criticato davanti al Parlamento Europeo il «sostegno incrollabile della Cina alla Russia» che «genera instabilità e insicurezza in Europa». La Cina, accusa la von der Leyen, «sta di fatto sostenendo l’economia di guerra russa» Un sostegno «inaccettabile» che determina in modo decisivo le «relazioni tra Unione Europea e Cina».

Non solo: dopo l’ammissione della von der Leyen – in sede G7 – che Donald Trump «ha ragione» a sanzionare con i dazi le politiche commerciali disoneste del regime cinese, il 18 luglio l’Unione Europea ha varato il 18esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, colpendo sette aziende cinesi e alcune istituzioni finanziarie. Il ministero del Commercio cinese, il 21 luglio, ha replicato definendo le misure «un duro colpo alle relazioni economiche e commerciali con l’Unione Europea» ventilando la minaccia di future ritorsioni. Bruxelles sta anche rafforzando le normative anti-sussidi e ambientali sui veicoli elettrici cinesi, nel tentativo di garantire «condizioni di parità» con la produzione europea di auto elettriche.

Quest’anno l’Unione Europea ha avviato delle indagini “anti-sussidi”, tra cui una mirata alle importazioni di veicoli elettrici cinesi. Il Parlamento Europeo ha recentemente riaffermato, con una risoluzione, l’impegno a far rispettare regole di concorrenza equa. Il giorno prima del summit nella Repubblica Popolare Cinese, la von der Leyen e Costa saranno in visita ufficiale il Giappone, con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione con Tokyo su commercio e difesa. Il messaggio non potrebbe essere più chiaro.


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