Hezbollah vuole davvero deporre le armi e diventare un partito politico?

di Redazione ETI/Epoch Israele
18 Luglio 2025 11:42 Aggiornato: 18 Luglio 2025 15:52

Secondo il quotidiano Asharq Al-Awsat, Hezbollah si starebbe preparando a lanciare un’attività politica interna su larga scala, mentre in Libano si chiede di disarmare Hezbollah. Sarebbe anche prevista una riunione strategica in cui esaminare approfonditamente la situazione attuale, valutare le performance passate e formulare piani e obiettivi per il futuro. Secondo Asharq Al-Awsat, questa riunione strategica ha lo scopo di valutare la fase raggiunta dall’organizzazione e formulare piani per la fase successiva, in cui verrà data priorità al ruolo politico rispetto all’ala militare. Secondo alcuni questo potrebbe segnare la transizione di Hezbollah a partito puramente politico.

L’articolo di Asharq Al-Awsat fa seguito a un’intervista rilasciata la scorsa settimana dal Segretario Generale di Hezbollah, Naim Qassem, al canale televisivo Al-Mayadeen, affiliato a Hezbollah: Qassem ha affermato nell’intervista che entro due o tre settimane inizierà una vasta attività politica con tutti i partiti, con il coordinamento e la riorganizzazione di ruoli e compiti, per esaminare le strategie d’azione per la fase successiva. Qassem ha osservato che esistono dialoghi informali anche con il partito Kata’ib (Phalanes), partito cristiano maronita libanese, e ha menzionato il partito Forze Libanesi (partito cristiano di destra) come partito che «promuove idee» coerenti con le posizioni di Israele e non ammette compromessi.

Secondo quanto riportato dal quotidiano, Hezbollah intenderebbe riallacciare i rapporti con le forze politiche che si sono allontanate da esso e che sono state danneggiate dalla recente guerra e dalle sue conseguenze, in particolare il Movimento Nazionale Libero, partito cristiano libanese guidato da Gibran Bassil, considerato alleato di Hezbollah. Tuttavia, secondo una fonte autorevole del Movimento stesso, citata da Asharq Al-Awsat, i rapporti tra i vertici del partito sarebbero attualmente interrotti e limitati a incontri tra rappresentanti parlamentari. Secondo l’articolo,  il partito delle Forze Libanesi avrebbe risposto che la lotta non è solo politica, ma ruota attorno alla necessità di stabilire uno Stato stabile, e che finché Hezbollah manterrà le armi, lo Stato rimarrà nel caos e nell’instabilità, sottolineando che il dialogo sarà possibile solo quando l’organizzazione abbandonerà le armi.

Jad al-Ahwai, capo della Coalizione dei Democratici Libanesi, composta da rappresentanti dei partiti del Campo Democratico in Libano, ha dichiarato al quotidiano che non sembra esserci una reale intenzione di trasformare Hezbollah in partito puramente politico: sostiene che l’organizzazione rimanga un’organizzazione le cui istituzioni sociali ed economiche sono in gran parte una copertura per le attività militari. Al-Ahwawi ha poi spiegato che le dichiarazioni di Qassem sarebbero un modo per adattare le posizioni tattiche al mutevole clima interno e internazionale, ma che non vi sarebbe alcuna indicazione che Hezbollah voglia davvero abbandonare la lotta armata e diventare un normale partito politico.


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