Potrebbero essere almeno 26 i palestinesi uccisi e oltre 100 i feriti nella notte tra venerdì e sabato nella zona di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, secondo quanto riferito dalla protezione civile gestita da Hamas. Le vittime si trovavano nei pressi di un’area usata per la distribuzione di aiuti umanitari, dove già in passato si sono verificati numerosi episodi con esiti mortali. Hamas accusa le forze israeliane di aver aperto il fuoco contro civili in attesa di ricevere generi di prima necessità, un’area riconducibile alla Gaza Humanitarian Foundation, struttura sostenuta da Stati Uniti e Israele. Secondo fonti locali, lo scontro sarebbe avvenuto in prossimità di una delle vie d’accesso ai punti di distribuzione.
Le Forze di difesa di Israele (Idf), da parte loro, hanno respinto le accuse e affermato di non aver colpito alcun sito di distribuzione o zone attive per la consegna degli aiuti. In un comunicato, le Idf riferiscono che alcuni individui si sarebbero avvicinati alle truppe “in modo minaccioso” durante la notte. Dopo aver lanciato avvertimenti verbali e colpi di avvertimento, i militari avrebbero aperto il fuoco per difendersi. L’esercito ha precisato che l’incidente si è verificato a circa un chilometro dal centro di distribuzione più vicino e in un orario in cui i servizi di aiuto non erano operativi. «Siamo a conoscenza di segnalazioni su vittime civili», hanno dichiarato le Idf, aggiungendo che l’intera dinamica «è oggetto di ulteriore verifica».