Logo Epoch Times

Egitto e Arabia Saudita alleati per una forza navale comune nel Mar Rosso

top-article-image

Screenshot tratto da un filmato diffuso dal centro media degli Houthi mostra un'esplosione sulla nave portarinfuse M/V Tutor, battente bandiera liberiana e di proprietà greca, a seguito di un attacco da parte di un'imbarcazione kamikaze Houthi nel Mar Rosso, 12 giugno 2024

Photo: foto EPA/HOUTHIS MEDIA CENTER via Ansa.

author-image
| Aggiornato alle
Condividi articolo

Tempo di lettura: 4 Min.

Il quotidiano filo-qatariota Al-Arabi Al-Jadeed, citando fonti ufficiali egiziane, ha scritto recentemente che sono attualmente in corso colloqui tra Il Cairo e Riad per istituire una forza navale nell’ambito del Consiglio degli Stati Arabi e Africani che si affacciano sul Mar Rosso. Il Consiglio del Mar Rosso è stato istituito a Riad nel 2020, tra i suoi membri figurano Egitto, Arabia Saudita, Giordania, Yemen (il governo riconosciuto di Aden che si oppone agli Houthi), Gibuti, Eritrea e Somalia. Secondo Al-Arabi Al-Jadeed, l’iniziativa mira a garantire la libertà di navigazione e la circolazione delle merci nel Mar Rosso, e ad approfondire il coordinamento della sicurezza lungo una delle rotte commerciali più delicate al mondo.
Secondo le fonti citate dal quotidiano, l’avanzamento dei colloqui procede parallelamente alle intese politiche tra i due Paesi: l’Egitto si è impegnato a sostenere la candidatura dell’ex ministro degli Esteri saudita Adel al-Jubeir alla carica di Segretario Generale del Consiglio del Mar Rosso; in cambio, l’Arabia Saudita sosterrà il candidato egiziano, l’ex ministro degli Esteri Nabil Fahmy, alla carica di Segretario Generale della Lega Araba al termine del mandato dell’attuale Segretario Generale, Ahmed Abu al-Gheit, nel maggio 2026.
Sempre secondo Al-Arabi Al-Jadeed, il Cairo considera l’istituzione di questa forza navale una mossa strategica, poiché «la sicurezza del Mar Rosso è direttamente legata alla stabilità del traffico nel Canale di Suez» che a sua volta è una delle principali fonti di valuta estera per l’Egitto. Inoltre, l’Egitto vorrebbe di utilizzarla per stabilire una “linea rossa” contro la presenza permanente di Paesi che non si affacciano sul Mar Rosso, come l’Etiopia, che sta cercando di ottenere uno sbocco sul mare in seguito al memorandum d’intesa firmato lo scorso anno con il Somaliland per ottenere l’accesso al porto somalo di Berbera. A tutto questo si sommano le continue tensioni tra Egitto e Etiopia sul progetto della diga denominata Revival Dam e le paure che sia danneggiato l’approvvigionamento idrico del Nilo in Egitto.
Secondo il quotidiano, nella prima fase verrà esaminata la possibilità di condurre pattugliamenti navali congiunti tra Egitto e Arabia Saudita, come base per una cooperazione più vasta che porterà infine alla creazione di una forza navale multinazionale sotto il controllo del Consiglio. Nell’ambito di questa cooperazione, la scorsa settimana il capo di stato maggiore della marina egiziana, ammiraglio Mahmoud Adel Fawzi, ha incontrato l’omologo Saudita, ammiraglio Muhammad bin Abd al-Rahman al-Gharibi, a Alessandria. I due comandanti hanno firmato un protocollo per la cooperazione navale, e discusso il trasferimento di conoscenze e esercitazioni congiunte.
La notizia della nuova alleanza navale è stata pubblicata il giorno dopo che la società internazionale di intelligence marittima Dryad Global aveva lanciato l’allarme su un’escalation degli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso, dicendo che la petroliera Scarlet Ray, battente bandiera liberiana e di proprietà israeliana, era stata attaccata il 31 agosto 2025 mentre navigava nei pressi della città portuale saudita di Yanbu, nel Mar Rosso settentrionale, colpita da un missile lanciato dagli Houthi. La nave non ha subito danni, ma Dryad Global ha affermato che si è trattato del primo attacco di questo tipo in un’area precedentemente considerata a rischio relativamente basso, un episodio indicativo di un’espansione delle operazioni degli Houthi, col supporto di armi avanzate fornite dall’Iran.