Da Barcellona a Venezia proteste contro il troppo turismo

Foto: REUTERS/Bruna Casas
Migliaia di persone in piazza a protestare ieri contro il sovraffollamento turistico in diverse città dell’Europa meridionale. L’evento ha fatto scalpore soprattutto a Barcellona, con i manifestanti “armati” di pistole ad acqua e fumogeni. «Le vostre vacanze, la mia miseria», hanno scandito i manifestanti per le strade della città spagnola, brandendo striscioni con slogan come «il turismo uccide la città» e «l’avidità dei turisti ci porta alla rovina».
Riuniti sotto l’egida dell’alleanza “Sud d’Europa contro la Turistització” – Europa meridionale contro l’overtourism in catalano – i manifestanti si sono uniti anche in Portogallo e Italia, denunciando il turismo incontrollato che sta facendo schizzare i prezzi delle abitazioni alle stelle, e costringendo i residenti ad abbandonare i propri quartieri.
Barcellona, con i suoi 1 milione e 600 mila abitanti, ha accolto ben 26 milioni di turisti l’anno scorso. Le autorità della città spagnola hanno riferito che circa 600 persone hanno partecipato alla protesta, tra pistolettate d’acqua e fumogeni colorati. Ma il comune di Barcellona ha annunciato l’anno scorso il divieto per gli affitti ai turisti entro il 2028, al fine di rendere la città più vivibile per i residenti.
Le manifestazioni si sono svolte anche in altre città spagnole, tra cui Ibiza, Malaga, Palma di Mallorca, San Sebastián e Granada. In Italia invece, le proteste hanno avuto luogo a Genova, Napoli, Palermo e Milano. A Venezia molti si sono opposti alla costruzione di due nuovi hotel: «Le città non sono alberghi, fermare gli hotel significa lasciare spazio ai cittadini».
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