Capo dei Servizi egiziani: Hamas non rinuncia alle armi, mezza vittoria per Netanyahu

di Redazione ETI/Epoch Israele
10 Ottobre 2025 12:23 Aggiornato: 10 Ottobre 2025 12:23

Hamas ha bluffato. Almeno stando a quello che dice Dia Rashwan, direttore dei servizi segreti egiziani, che ha precisato ieri in serata che Hamas ha accettato un «congelamento delle armi», e non un «disarmo». In un’intervista al programma Outside the Box sul canale saudita Al-Arabiya, Rashwan ha aggiunto che si tratta di una proposta che l’organizzazione aveva già avanzato a Israele nell’ambito di un Hudna, una sorta di cessate il fuoco a tempo determinato della durata di cinque/dieci anni. Come dire: “è Israele che fa come dice Hamas e non viceversa”.

Rashwan non ha spiegato esattamente cosa significhi «congelamento delle armi», ma le sue parole hanno chiarito che Hamas intende trasferire le proprie armi, o alcune di esse, a un qualche soggetto arabo non meglio specificato, precisando che le armi non saranno trasferite a Israele né a qualunque soggetto non arabo.
Il direttore dei servizi segreti egiziani, ha ventilato la possibilità di istituire «un comitato indipendente egiziano, egiziano-arabo o egiziano-arabo-palestinese» che dovrebbe custodire le «armi congelate» di Hamas (che evidentemente potrebbe rientrarne in possesso a piacimento). Nel corso dell’intervista, Rashwan ha anche lanciato una stoccata a Netanyahu  «distruggere le capacità militari di Hamas era uno degli obiettivi del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nella guerra a Gaza, ma non è riuscito a raggiungerlo».


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