AliExpress rischia sanzioni dalla Commissione europea

di redazione eti/Dorothy Li
22 Giugno 2025 16:14 Aggiornato: 22 Giugno 2025 16:15

Il 18 giugno, l’Unione europea ha dichiarato che il marketplace AliExpress non ha adottato misure sufficienti per arginare la vendita di prodotti illegali sulla propria piattaforma, esponendo l’azienda al rischio di una sanzione salata. AliExpress, di proprietà del colosso cinese Alibaba, è sotto indagine da marzo 2024 per presunte violazioni del Regolamento sui servizi digitali, ovvero la normativa dell’Ue che disciplina la moderazione e la rimozione di contenuti e prodotti illegali da parte delle principali piattaforme social e di commercio elettronico nell’area europea.

La Commissione europea ha reso noto che le sue valutazioni preliminari indicano una violazione da parte di AliExpress dell’obbligo, previsto dal Regolamento sui servizi digitali, di valutare e mitigare i rischi legati alla diffusione di prodotti illegali.

Ma AliExpress non avrebbe adeguatamente preso in considerazione i pericoli derivanti dalla circolazione di merci non conformi agli standard. La Commissione ha accusato l’azienda di non applicare con rigore la propria politica di sanzioni nei confronti dei venditori che «vendono costantemente prodotti illegali». Inoltre, ha evidenziato «falle sistemiche» nei sistemi di moderazione dei contenuti della piattaforma, che hanno permesso «manipolazioni da parte di commercianti con secondi fini».
L’azienda cinese è soggetta alle norme più stringenti del Regolamento, essendo stato incluso nell’elenco delle «piattaforme online di grandi dimensioni» dalla Commissione nell’aprile 2023. Se le violazioni fossero confermate, l’Ue potrebbe imporre una multa fino al 6% del fatturato mondiale dell’azienda.

La Commissione ha precisato che AliExpress ha avanzato proposte per rispondere alle preoccupazioni, che l’esecutivo europeo ha accettato rendendole giuridicamente vincolanti. Eventuali inadempimenti a questi impegni potrebbero comportare ulteriori sanzioni. Tra le misure promesse da AliExpress, la Commissione ha indicato un miglioramento dei sistemi di monitoraggio della piattaforma per contrastare le pratiche di vendita di prodotti illegali, spesso contraffatti, come medicinali e integratori alimentari, attraverso link nascosti.

L’azienda ha affermato di aver «collaborato attivamente e in stretta sinergia» con la Commissione sin dall’inizio dell’indagine e di essere impegnata a proseguire questa cooperazione. «Siamo fiduciosi che, attraverso il dialogo continuo con la Commissione per affrontare eventuali preoccupazioni residue, si possa raggiungere un risultato positivo e conforme», ha dichiarato un portavoce dell’azienda.
In base alla normativa europea, le piattaforme con oltre 45 milioni di utenti mensili in Europa devono adottare una serie di misure per proteggere i minori e intensificare gli sforzi contro la vendita di prodotti contraffatti. Oltre ad AliExpress, sul mirino della Commissione ci sono anche altri importanti rivenditori cinesi, come Shein e Temu.


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