Si tiene questa mattina a Parigi alla presenza del presidente francese Emmanuel Macron la conferenza Choose Europe for Science, organizzata per attirare in Europa ricercatori e studiosi di tutto il mondo. All’evento, in corso all’università della Sorbona, partecipano diversi commissari europei, ministri della Ricerca dei Paesi membri dell’Ue e rappresentanti delle università.
L’Italia è rappresentata dall’ambasciatrice Emanuela d’Alessandro, in coordinamento con il ministero dell’Università e della Ricerca guidato da Anna Maria Bernini. L’ambasciatrice esprimerà la posizione dell’Italia, che considera la libertà della ricerca un principio irrinunciabile e fondamento imprescindibile di ogni avanzamento scientifico e culturale. «Sul tema specifico della Conferenza, verrà evidenziato che il nostro Paese è già attivamente impegnato nel favorire non solo il rientro dei talenti italiani attualmente coinvolti in progetti di ricerca all’estero, ma anche nell’aumentare l’attrattività del Paese nei confronti di ricercatori stranieri», fanno sapere fonti dell’ambasciata.
«Oltre ai generosi incentivi fiscali in vigore da tempo per chi sceglie di tornare o trasferirsi in Italia e l’implementazione di un sistema di infrastrutture di ricerca all’avanguardia – aggiungono le fonti – è stato recentemente aperto un bando da 50 milioni di euro, destinato a ricercatori attualmente all’estero che hanno ottenuto uno Starting Grant o un Consolidator Grant dell’Erc». L’avviso prevede per ciascun progetto un contributo massimo di un milione di euro e una durata fino a 36 mesi. È riservato ai vincitori degli Erc Starting Grants e Consolidator Grants, programmi finanziati dallo European Research Council e rivolti a ricercatori eccellenti di ogni età e nazionalità interessati a condurre ricerche di frontiera negli Stati membri dell’Ue o nei Paesi associati», fanno sapere dalla sede diplomatica italiana.
«Come richiesto dalla commissaria europea Ekaterina Zaharieva – si spiega – l’Italia sta fornendo alla Commissione europea l’insieme delle misure nazionali adottate per attrarre scienziati e ricercatori da ogni parte del mondo, una misura utile per un eventuale coordinamento e armonizzazione delle iniziative a livello europeo». «Proprio in quest’ottica, l’Italia considera il Consiglio Competitività e Ricerca, in programma il 23 maggio a Bruxelles, l’occasione ideale e il formato istituzionale più appropriato per un confronto efficace tra Stati membri e per definire insieme, e non solo in ottica prevalentemente nazionale, politiche comuni concrete, sostenibili e lungimiranti», hanno riferito le fonti.