Video: Reuters
Mercoledì 10 settembre, i sostenitori di Charlie Kirk hanno descritto scene di panico quando l’attivista conservatore statunitense è stato ucciso a colpi di pistola durante un evento pubblico all’Università dello Utah, denunciando l’accaduto come un attacco alla libertà di parola. I partecipanti hanno acceso candele, si sono abbracciati e hanno cantato canzoni accanto ai poster di Kirk, uno dei quali recitava «grazie di tutto». Alvin Guo, partecipante alla veglia, ha fatto un paragone con la repressione politica all’estero. «Questo tipo di brutalità mi ricorda il comunismo in Cina», ha detto il ventiseienne residente nello Utah, che si è definito un disertore del Paese comunista. «I conservatori devono opporsi a questa ingiustizia», ha aggiunto. L’omicidio è stato l’ultimo di una serie di attacchi contro personalità politiche statunitensi, tra cui due tentativi di assassinio del presidente Donald Trump lo scorso anno, che hanno sottolineato un forte aumento della violenza politica.
