Tajani: nessun attacco al Quirinale Grande rispetto per Mattarella

FOTO D'ARCHIVIO: Il Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani alla Lancaster House di Londra, il 12 maggio 2025. ADRIAN DENNIS/Pool via REUTERS/Foto d'archivio
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha escluso qualsiasi attacco al Quirinale, precisando che la recente polemica ha riguardato un consigliere e non il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. In un’intervista al quotidiano Il Mattino, Tajani ha dichiarato: «Non c’è stato alcun attacco, la polemica è stata con un consigliere del Quirinale. L’obiezione era su quell’aspetto, ma mi pare che la vicenda sia chiusa. Nessuno ha mai tirato in ballo il presidente della Repubblica, per il quale nutriamo tutti grande rispetto e siamo convinti della sua imparzialità». Parlando delle prossime elezioni in Campania, il vicepremier si è detto fiducioso: «Il sorpasso di Cirielli su Fico? Certamente sì. Si respira una forte aria di cambiamento, voglia di partecipazione, e Forza Italia sarà protagonista di questo sorpasso perché siamo la casa dei moderati. Le famiglie che hanno sempre votato De Mita, Bianco, Mancino, Gava non possono votare per Fico. Lo stesso vale per la classe imprenditoriale e i ceti produttivi».
Tajani ha ribadito l’obiettivo di Forza Italia di raggiungere almeno il 20% alle prossime elezioni politiche: «In Campania avremo certamente un risultato in doppia cifra, saremo determinanti come lo siamo stati nelle Marche, in Calabria e in Valle d’Aosta. Avremo un ottimo risultato anche in Veneto e in Puglia». Il ministro ha smentito voci su tensioni nel centrodestra: «Non c’è alcuna competizione interna né intenzione di modificare gli equilibri nell’assetto di governo. Nessun rimpasto: a Forza Italia non interessano le poltrone ma i risultati». Infine, ha rivendicato l’impegno del governo per la Campania e Napoli: «Fondi di coesione, America’s Cup, Bagnoli, aree interne, piano Caivano-periferie, Pnrr cultura, e i 6 milioni per la vocazione internazionale di Napoli: crediamo nella proiezione strategica di Napoli e della Campania nel Mediterraneo. A differenza della sinistra, non ci interessano clientele e alleanze di potere».
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