Rauti: Crosetto presenta documento sulla guerra ibrida

FILE PHOTO: Italy's Defence Minister Guido Crosetto speaks during a G7 Defence Ministers meeting in Naples, Italy October 19, 2024. REUTERS/Ciro De Luca/File Photo
Il “Non paper” sul contrasto alla guerra ibrida presentato dal ministro Guido Crosetto «rappresenta un passaggio strategico di grande rilievo e segna un cambio di paradigma; definisce con chiarezza la natura della minaccia e indica una risposta nazionale che deve essere proattiva, integrata e multilivello». Lo dichiara il sottosegretario di Stato alla Difesa, Isabella Rauti. «La guerra ibrida – come evidenziato nel documento – appare episodica ma non lo è, è continua e costante, visibile ed invisibile; si sviluppa sotto traccia e attacca le infrastrutture strategiche, i sistemi nevralgici della società e minaccia le democrazie e la coesione sociale. L’Italia deve difendersi adottando un approccio sistemico, che coinvolga istituzioni, Forze Armate, mondo digitale ed industria, in piena coerenza con la cornice Nato, Ue e G7».
«Il dominio cyber – sottolinea Rauti – è oggi il principale moltiplicatore delle minacce ibride: attacchi con autori malevoli non identificabili; manipolazione delle informazioni e delle opinioni; interferenze elettromagnetiche, diffusione di deepfake e «cognitive warfare». È indispensabile – come propone il «non paper» del ministro – definire lo Spazio cyber di interesse nazionale come vero campo di operazioni e dotare il Paese di una Componente operativa Cyber civile-militare, per offrire deterrenza e garantire prevenzione e risposta tempestiva». «Il documento del ministro – afferma il sottosegretario – sottolinea un principio di base: non basta contenere gli attacchi ibridi, bisogna anticiparli, prevenire l’escalation e ridurre la libertà d’azione degli attori ostili. Questo significa rafforzare la resilienza di infrastrutture e sistemi, tutelare i processi informativi, contrastare la disinformazione e proteggere i cittadini da campagne ostili che mirano a indebolire le istituzioni e la tenuta sociale».
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