Putin si propone come mediatore nel conflitto Israele-Iran

di Redazione ETI/Reuters
17 Giugno 2025 18:16 Aggiornato: 4 Luglio 2025 14:27

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ribadito la disponibilità di Mosca a svolgere un ruolo di mediazione nel conflitto tra Israele e Iran, confermando la precedente proposta di conservare l’uranio arricchito iraniano in Russia.

L’Iran sostiene il diritto allo sviluppo di energia nucleare a fini pacifici, ma il rapido avanzamento del programma di arricchimento dell’uranio ha suscitato preoccupazioni, soprattutto in Occidente e nei Paesi del Golfo, riguardo a un possibile sviluppo di armi nucleari.

Prima dell’avvio dei raid israeliani contro la Repubblica islamica, la Russia aveva già annunciato la disponibilità a prelevare l’uranio altamente arricchito dall’Iran e a trasformarlo in combustibile destinato a reattori civili, come strumento per mitigare la crisi. Secondo il portavoce Peskov, «la proposta resta sul tavolo ed è ancora attuale. Tuttavia, con lo scoppio delle ostilità, la situazione si è notevolmente complicata». Secondo Mosca le azioni militari in corso stanno infatti aggravando la crisi, portandola a livelli estremamente preoccupanti. «La Russia è pronta a compiere ogni sforzo per eliminare le cause alla base della crisi ma l’escalation in atto non contribuisce a migliorare la situazione» ha affermato Peskov con una velata critica a Israele.

Russia e Iran rientrano nella sfera di influenza del regime cinese. Quanto sia credibile Putin nel ruolo di mediatore di un conflitto armato è facile immaginarlo, considerando che “non riesce” a raggiungere una tregua nemmeno nel conflitto che lui stesso ha scatenato, tre anni fa, invadendo l’Ucraina. Ma ogni tentativo che possa salvare delle vite umane merita senz’altro di essere preso in considerazione.


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