L’uccisione di Valeria Marquez, influencer di 23 anni, avvenuta il 13 maggio durante una diretta su TikTok nel suo salone di bellezza a Zapopan, in Messico, ha riacceso i riflettori sui rischi legati alla condivisione in tempo reale sui social media. La giovane è stata freddata a colpi di pistola, e non è ancora chiaro se l’assassino abbia individuato la sua posizione grazie alla diretta o conoscesse già il luogo. L’episodio giunge a due mesi di distanza dall’omicidio di Airi Sato, youtuber giapponese di 22 anni, accoltellata mortalmente mentre trasmetteva in diretta streaming per le strade del quartiere Takadanobaba, a Tokyo. Per questo crimine, l’11 marzo è stato arrestato Kenji Takano, 42 anni, con l’accusa di omicidio.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Asahi Shimbun, la polizia metropolitana di Tokyo ha dichiarato che Kenji Takano ha confessato di essersi spostato da Oyama, a circa 100 chilometri a nord della capitale, per compiere l’attacco, rintracciando la posizione di Airi Sato attraverso il suo live-streaming. Episodi simili si sono verificati anche altrove: in Giamaica, dall’inizio di settembre 2024, si contano quattro omicidi legati a dirette streaming. Inoltre, il 29 gennaio 2025, Salwan Momika, noto per aver pubblicamente bruciato il Corano, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco in un sobborgo di Stoccolma, in Svezia, mentre trasmetteva su TikTok. Risale invece al giugno 2016 l’omicidio irrisolto di Antonio Perkins, 28 anni, freddato durante una diretta a Chicago. Più di recente, il 1° marzo 2025, tre streamer della piattaforma Twitch – noti come Cinna, Valkyrae ed Emiru, con un seguito complessivo di 3,6 milioni di follower – hanno denunciato di essere stati minacciati da un uomo durante una maratona di live-streaming a Santa Monica, in California.
Louis Rossmann, tecnico elettronico e youtuber di Austin, Texas, con 2,2 milioni di follower, ha dichiarato a The Epoch Times: «Questi episodi sono tragici, ma non esclusivi di un singolo Paese o gruppo sociale». L’attivista per il diritto alla riparazione ha aggiunto: «L’idea che certi attacchi ‘non accadano qui’ è fuorviante. Non si tratta di geografia, ma di accesso».
ESPORSI A RISCHI CON LE DIRETTE
«Quando la tua piattaforma raggiunge una certa notorietà o i tuoi contenuti sfidano poteri forti, come ho fatto io per oltre un decennio, ti esponi inevitabilmente a pericoli», ha proseguito Louis Rossmann, sottolineando l’importanza di mantenere alta l’attenzione sull’ambiente circostante durante le dirette, e «conoscere i propri dintorni e sentirsi a proprio agio non significa ignorare i rischi». I social media, infatti, amplificano le vulnerabilità, soprattutto per chi gode di fama o ricchezza.
Un caso emblematico è quello del rapper PnB Rock, ucciso a settembre 2022 a Los Angeles, nel ristorante Roscoe’s Chicken & Waffles, durante un tentativo di rapina di gioielli, poco dopo che la sua compagna, Stephanie Sibounheuang, aveva condiviso la loro posizione su Instagram. Badiva, artista musicale londinese attiva sui social, ha raccontato a The Epoch Times Usa: «Mi hanno sempre consigliato di non pubblicare in tempo reale, ma di farlo solo dopo essermi allontanata». Badiva ha spiegato che, pur apprezzando le dirette per il coinvolgimento dei fan, queste comportano rischi significativi per i creatori di contenuti: «il pericolo di trasmettere in live-streaming è elevato, anche per chi non ha nemici», e non sono solo i rapper o chi ostenta gioielli costosi a essere nel mirino. Louis Rossmann ha aggiunto che, in casi come quello di PnB Rock, i rischi possono essere legati a dinamiche culturali più ampie, proprie di certi settori. «La visibilità online è di per sé un fattore di rischio», ha ribadito, sottolineando che molestie e minacce non colpiscono solo i personaggi famosi, ma chiunque esprima opinioni forti o sfidi strutture di potere.
STALKING E TRACCIAMENTO DELLA POSIZIONE
Il 14 maggio, il britannico Rob Keating è stato condannato a Portsmouth, in Inghilterra, per due capi d’accusa di stalking con minaccia di violenza. Il tribunale ha appurato che l’uomo aveva preso di mira Alexandra Saper, influencer statunitense residente a Bali, nota su Instagram come “The Wayfaress”. Keating aveva minacciato di rapirla ed è stato arrestato in aeroporto, diretto in Asia, con una corda nel bagaglio. Il 16 maggio, Alexandra Saper, 33 anni, ha pubblicato un aggiornamento, raccontando che il suo «incubo» era iniziato tre anni prima, quando Keating aveva iniziato a contattarla. «Sono grata e sollevata per la condanna», ha scritto.
Un altro caso significativo è quello di Nana Oppong, 44 anni, condannato per l’omicidio del promoter musicale Robert Powell, noto come “Fox”, avvenuto vicino a Londra nel giugno 2020. Il processo ha rivelato che Oppong e i suoi complici avevano monitorato gli account social della vittima nei giorni precedenti il delitto. Con l’avvento dei social media e del live-streaming, i criminali hanno sempre più opportunità di rintracciare le loro prede.
Secondo Chris Davies, produttore ed editor di dirette streaming negli Stati Uniti, «se uno vuole trovarti, con i social è relativamente semplice» e passando per quartieri benestanti, spesso pensa a come un’auto di lusso o una villa possano attirare l’attenzione di malintenzionati, «non credo che internet cambierà mai: se qualcuno vede qualcosa che desidera, proverà a prenderlo, per quanto distopico possa sembrare».
UN FENOMENO IN CRESCITA
Il live-streaming, nato alla fine degli anni Novanta, è diventato sempre più accessibile e popolare. Nel 2008, YouTube Live ha ospitato il suo primo evento in diretta, mentre nel 2011 Twitch ha introdotto lo streaming di videogiochi. Tra il 2015 e il marzo 2021, Periscope è stata un’app di live-streaming molto utilizzata, finché non è stata chiusa dal suo proprietario, Twitter. Ma le dirette sono diventate anche uno strumento per documentare crimini efferati. Nel febbraio 2017, Marina Lonina, 19 anni, è stata incarcerata in Ohio per aver trasmesso su Periscope lo stupro di una minorenne. Nel marzo 2019, il suprematista Brenton Tarrant ha diffuso in diretta il massacro di 51 persone in una moschea in Nuova Zelanda; un altro uomo è stato poi condannato per aver condiviso il video. Più di recente, il 19 dicembre 2024, il rapper svedese Gaboro, al secolo Ninos Khouri, 23 anni, è stato ucciso a Norrkoping da un assassino che, secondo quanto riportato, ha trasmesso il delitto in diretta.
OMICIDI LIVE-STREAMING IN GIAMAICA
In Giamaica, nei sette mesi da settembre 2024, si sono verificati quattro omicidi legati a dirette streaming. Il 27 aprile, Jabari Johnson, influencer noto come Baba Skeng, è stato freddato in una strada della capitale Kingston mentre trasmetteva su TikTok. Un video scioccante, divenuto virale, mostra Johnson parlare e cantare con un amico, quando un uomo incappucciato si avvicina e gli spara più volte. A dicembre, due influencer, Xavier Fogah, detto “Niah Gang”, e Marlon Samuels, noto come “41 Busshead”, entrambi 23enni, sono stati uccisi in episodi distinti. A settembre, Keauno Watson, studente di 20 anni, è morto dopo essere stato colpito da un proiettile vagante.
Andre Williams, cronista di nera del quotidiano The Gleaner in Giamaica, racconta che il live-streaming ha preso piede sull’isola dopo che, a luglio 2024, ha filmato su TikTok l’uscita di prigione del cantante Vybz Kartel, scarcerato dopo una decisione dei giudici di Londra, che funge da corte d’appello suprema per la Giamaica, di annullare la sua condanna per omicidio. «Ho fatto impazzire internet con quella diretta, che ha avuto un’attività enorme» ha raccontato il giornalista, «persone da tutto il mondo mandavano regali durante la diretta […] A un certo punto, avevo 66 mila persone collegate».
Il giornalista ha aggiunto che, essendo un anno elettorale in Giamaica, i politici hanno iniziato a trasmettere in diretta gli eventi di campagna. «Ovunque vadano, ormai, vanno in diretta sui loro social per mostrare cosa fanno e coinvolgere il pubblico», ha spiegato. Tuttavia, ha precisato che i politici sono spesso protetti da scorte, a differenza della maggior parte degli utenti di TikTok o Instagram. Dopo gli omicidi, esperti di sicurezza sono stati coinvolti per sensibilizzare la popolazione sui rischi del live-streaming. Tre delle vittime giamaicane sono state uccise in luoghi pubblici, una in casa propria.
Paige Henson, co-fondatrice di SecureLabs, azienda statunitense, dice che è fondamentale prendere precauzioni quando si trasmette in diretta da casa: come scegliere un angolo della casa e analizzare attentamente lo sfondo: quali dettagli personali si stanno rivelando nell’inquadratura? Esistono strumenti di intelligenza artificiale in grado di localizzare un’abitazione, anche se l’indirizzo non è pubblico.