Usa, i democratici fanno marcia indietro: «C’è effettivamente una crisi al confine»

Secondo Nancy Pelosi, portavoce dei democratici americani alla Camera, la sinistra non ha mai negato l’esistenza di una crisi al confine tra gli Stati Uniti e il Messico: «Bene, lasciatemi dire solo questo. Non abbiamo mai negato che vi fosse una crisi: c’è effettivamente una crisi al confine e una parte di questa crisi è stata provocata dalle azioni intraprese da questo governo».

«Quello che sta accadendo al confine è tragico e speriamo di affrontare parte della questione con i supplementi al disastro», ha affermato la Pelosi riferendosi alla legge che assegnerà vari miliardi di dollari in aiuti e che è attualmente nel mezzo dell’iter parlamentare. «Comprendiamo la nostra responsabilità nel mettere in sicurezza il nostro confine», ha aggiunto.

L’intervento della Pelosi è avvenuto in risposta a una domanda di un giornalista, che aveva chiesto quale fosse l’attuale posizione dei democratici, dopo mesi in cui hanno parlato di una «crisi creata ad arte».

Infatti, nonostante ora affermi il contrario, sia la Pelosi che numerosi altri esponenti della sinistra americana avevano negato l’esistenza di una crisi al confine tra gli Usa e il Messico, dove Trump vuole erigere una barriera.

Per esempio, proprio la Pelosi scriveva, in una dichiarazione congiunta con Chuck Schumer, capo della minoranza in Senato, che «la dichiarazione illegale del presidente, basata su una crisi che non esiste, fa una grande violenza alla nostra Costituzione e rende l’America meno sicura, rubando i fondi così necessari per la Difesa che servono per la sicurezza del nostro esercito e della nostra nazione». Questo avveniva a febbraio.

E sempre a febbraio, dopo aver visitato il confine vicino a El Paso, in Texas, il capo della maggioranza della Camera Steny Hoyer , dichiarava: «La prima cosa e anche la più drammatica, che abbiamo scoperto, è che non vi è alcuna crisi al confine».

Finanche a livello locale, molti governatori democratici hanno sostenuto che non vi fosse alcuna crisi e infatti tre di loro – Gavin Newsom della California, Tony Evers del Wisconsin, and Michelle Lujan Grisham del New Mexico – hanno ritirato dal confine i membri della Guardia Nazionale del loro Stato: «Semplicemente non ci sono forti prove che supportino l’idea del presidente che vi sia una crisi nazionale della sicurezza al nostro confine sud-occidentale – aveva affermato Evers a febbraio – Di conseguenza, non vi è alcuna giustificazione per la presenza continua del personale della Guardia Nazionale del Wisconsin al confine».

Tuttavia, con migliaia di immigrati clandestini che hanno continuato a raggiungere il confine con gli Usa ogni mese, portando i centri di accoglienza a raggiungere il proprio limite, i democratici hanno cominciato a cambiare tono. Aprile è stato il secondo mese consecutivo in cui il numero di arrivi al confine meridionale ha superato il dato di 100 mila; inoltre i dati sulla preoccupazione degli agenti della polizia di frontiera sono aumentatati sempre più ogni mese dall’inizio del 2019.

«Io credo che dobbiamo arrivare a una riforma dell’immigrazione completa», ha ammesso la Pelosi. «Dobbiamo farlo in un modo che metta in sicurezza i nostri confini, crei un percorso verso la cittadinanza e rispetti il valore che per noi ha la famiglia».

 

Articolo in inglese: Nancy Pelosi Claims Democrats Have Always Acknowledged the Border Crisis

 
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