Casaleggio, saluto a un guru mistico ma non troppo

Il Movimento 5 Stelle piange la morte del suo fondatore Gianroberto Casaleggio. Ai più noto come visionario schivo e introverso, personaggio dal ruolo mai del tutto chiaro e dai tratti quasi mistici, il guru del 5 Stelle è stato più che altro un lungimirante esperto di comunicazione web. Il carattere e l’aspetto, oltre alle teorie ‘avveniristiche’, hanno fatto il resto, conferendogli una certa aura di mistero.

IL MATRIMONIO CON BEPPE GRILLO

Era stato a margine di uno degli spettacoli di Beppe Grillo, che i due futuri fondatori del M5S si erano per la prima volta incontrati. Grillo non capiva granché dei discorsi di Casaleggio – racconta – ma gli sembrava un «genio del male». Fu amore a prima vista.
Ed è proprio a Casaleggio che si dovrà il grande successo del blog Beppegrillo.it, poi divenuto piazza e megafono del Movimento. Casaleggio aveva un sogno, quello di una politica (e di un mondo) basato sulla rete. E questo sogno ha partorito un movimento politico che in Italia nessuno avrebbe mai potuto prevedere, e che risulta unico anche a livello mondiale: basterebbe provare a spiegare a un americano cosa voglia dire non essere né di sinistra, né di destra né di centro. L’unico modo di farlo sarebbe far riferimento a L’Uomo dell’Anno, un film del 2006 di Barry Levinson con Robin Williams e Christopher Walken (un film da vedere, in cui il compianto Robin Williams interpreta un comico dotato di grande talento, notevole carisma e straordinarie capacità dialettiche: un homo novus mediatico, che dal suo show serale inizia, quasi ‘per gioco’, a inveire senza pietà – ma con sapiente verve comica –  contro la classe politica in blocco, finendo poi per ‘ritrovarsi’ candidato indipendente alla Casa Bianca, e infine addirittura eletto presidente degli Stati Uniti).

Gianroberto Casaleggio è sempre stato visto dai critici come il ‘burattinaio’ del M5S, come ha ricordato Vauro in una criticatissima vignetta il giorno della sua morte.
«Sicuramente, tra i due, quello che generava idee, proposte e iniziative era Casaleggio», dichiara a Lettera43 Enrico Sassoon, a suo tempo co-fondatore della Casaleggio Associati e poi uscito per conflitti interni (era accusato di legami con i ‘poteri forti’).
A quanto è noto, Casaleggio era dietro tutto quello che riguarda il traffico del blog di Grillo; qualcosa che forse ha condizionato troppo la scorsa campagna elettorale grillina, durante la quale i leader credevano nella vittoria anche perché le visite al blog crescevano, come sosteneva Grillo stesso. E con ogni probabilità Casaleggio era dietro la strategia della campagna elettorale.
Altre accuse, poi, sono piovute spesso – ma senza mai far emergere niente di sostanzioso – sul presunto ruolo di Casaleggio quale burattinaio o addirittura Grande Fratello del Movimento.

Quanto a Grillo e alla maggior parte dei parlamentari M5S, lo ritraggono e ricordano invece come un onesto visionario, uno che voleva solo migliorare il mondo: «Questi sono ‘fatti’ di voi parlamentari», aveva risposto Casaleggio (in verità usando un’espressione ben più forte di ‘fatti’) quando Alessandro Di Battista gli aveva telefonato per chiedergli un consiglio durante una votazione.
L’episodio, raccontato dal deputato che ne imitava anche la voce, dipinge Casaleggio come una persona dedita esclusivamente al proprio ruolo e priva della minima intenzione di interferire con quello dei parlamentari. Versione sostenuta dalla maggior parte dei deputati M5S, che afferma di non aver avuto quasi alcun contatto con Casaleggio: lui era quello addetto al blog, e sicuramente a parte della strategia. E con ogni probabilità anche alle espulsioni, con la collaborazione di Grillo e, ormai, del Direttorio. Insomma il ritratto è quello di un uomo che credeva nella netta divisione dei ruoli, che per se stesso aveva scelto quello di organizzatore e stratega.

LA SUCCESSIONE

Ma ora che Gianroberto Casaleggio è su iCloud, come dice il comico (di nuovo) Maurizio Crozza, nasce il punto interrogativo della successione: il Movimento 5 Stelle non è fatto solo di parlamentari, ma anche di leader esterni al Parlamento che vigilano sul rispetto assoluto delle regole: una caratteristica importante del Movimento, spesso molto criticata, che può anche aver prodotto ingiustizie (Grillo stesso era titubante mentre parlava con Massimo Artini delle motivazioni della sua espulsione, con ogni probabilità voluta da Casaleggio, a giudicare dalla conversazione nel video che segue) ma che ha sicuramente aiutato a mantenere ‘puro’ il Movimento.

È probabile che, in questa strana coppia, Casaleggio fosse il ‘duro’, quello dalla visione chiara e dal pugno fermo. Ma ora chi lo sostituirà? E chi sostituirà Grillo, che già diceva si sarebbe fatto di lato? Forse in futuro vedremo qualche parlamentare odierno ai vertici, ma oggi?
Il nome sulle bocche di tutti è quello del quarantenne Davide Casaleggio (‘erede al trono’ designato a quanto pare da Gianroberto stesso), che del padre mantiene le competenze e il modo di fare, nonché i capelli ricci (anche se non ancora grigi).

Casaleggio jr è laureato alla Bocconi in Economia Aziendale, con tesi su ‘L’impatto strategico di Internet nel settore dei corrieri espresso’. È anche lui esperto di comunicazione web e già da tempo dà il suo contributo alla gestione del blog di Grillo.
Di lui si sa che è un tipo riservato e un esperto di internet come il padre, ma anche un bravo scacchista e un grande sportivo: secondo VanityFair il giovane Casaleggio pratica vela, kayak e addirittura triathlon.

Uno sportivo purosangue, insomma. Ma sarà all’altezza della gara? La politica non è un gioco normale: per restare in campo – si sa – ci vuole sì tanto fiato, ma anche intelligenza tattica, strategia e una robusta dose di ‘spregiudicatezza’.
Per ora, la cosa più probabile è che Beppe Grillo rinunci al suo «passo di lato» e gestisca la transizione; domani si vedrà.
Certo è che senza il guru qualcosa sicuramente cambierà.

 

 
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