Strage in Tunisia: governo chiude 80 moschee. Aggiornamenti

18:32 Gli attacchi terroristici nei vari Paesi sono collegati. Lo sostiene Marco Lombardi, responsabile di Itstime (Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies) dell’Università Cattolica di Milano, intervistato dal Fatto Quotidiano. «Hanno scelto il Ramadan come punto di svolta – dice – per compiere un ulteriore passo in avanti nella loro manovra di accerchiamento del Mediterraneo. Sono stati scelti tre obiettivi apparentemente diversi, ma in realtà identici: tutti rappresentano i punti più sensibili dei tre Paesi colpiti dalla violenza jihadista».

«Chi sostiene che si tratta di tre attacchi separati continua a non capire le strategie dello Stato Islamico. Questo è un triplice attentato, voluto, organizzato e pianificato. Dietro c’è grande programmazione e una forte componente simbolica. Ci stanno dicendo che stanno arrivando, o forse che sono già qui».

Nella giornata di ieri si sono verificati attacchi terroristici in Tunisia, Francia e Kuwait, oltre ad uno fallito a Londra.

15:54 Il Governo tunisino chiuderà 80 moschee che non sono sotto il controllo governativo per evitare eventuali incitazioni alla violenza. Verranno chiuse entro una settimana. Secondo il premier Habib Essid alcune moschee «continuano a diffondere la loro propaganda e il loro veleno per promuovere il terrorismo», ha detto in conferenza stampa.

9:20 L’Isis ha rivendicato l’attacco in Tunisia. Il conteggio dei morti è stato aggiornato e ammonta a 39, per lo più turisti europei, dall’Inghilterra e dalla Germania. La rivendicazione da parte dello Stato Islamico è giunta su Twitter; nonostante l’attendibilità non sia ancora accertata, la modalità con cui il messaggio arriva all’attenzione sembra essere molto simile alle precedenti.

Secondo Adnkronos, nel post di matrice islamica si legge come un soldato del califfato «ha attaccato le tane della fornicazione, del vizio e dell’apostasia» e questo «malgrado le misure» di sicurezza «rafforzate attorno a queste tane». Inoltre la maggior parte delle persone uccise sarebbero cittadini «di Stati dell’alleanza crociata che combatte lo Stato del Califfato». È stata pubblicata anche una fotografia del presunto attentatore, il cui nome di battaglia sarebbe Abu Yahya al-Kairouani.

Un venerdì del terrore che ha colpito anche la Francia, con la morte di un uomo, che è stato decapitato, la città di Kuwait city nello Stato omologo, che ha visto una moschea colpita da una bomba e la Somalia dove un kamikaze a bordo di un’autobomba si è fatto saltare in aria contro una base militare dell’Unione Africana a Leego.

Nel frattempo il governo tunisino ha deciso di chiudere 80 moschee, ritenute esenti dal controllo dello Stato e colpevoli di incitamento alla violenza: «Tutte le moschee chiuderanno entro una settimana» ha detto il primo ministro Habib Essid in una conferenza stampa a Tunisi. Ha poi aggiunto che questi luoghi «continuano a diffondere la loro propaganda e il loro veleno per promuovere il terrorismo».

26 giugno

Dopo gli attentati di oggi in Francia e Kuwait anche la Tunisia piange vittime: è stata di recente attaccata la spiaggia di un hotel a Susa, città della Tunisia che si trova sul Golfo di Hammamet, a circa 150 chilometri dalla capitale Tunisi. I morti sono 37 e i feriti 36. L’attacco sarebbe opera di due aggressori: uno è stato ucciso, mentre l’altro è ancora ricercato. Tra le principali vittime ci sarebbero turisti inglesi e tedeschi. Ora i turisti si sono chiusi nelle loro camere d’albergo.

Secondo le parole di Mohamed Ali Aroui, portavoce del ministero dell’Interno tunisino, sarebbe avvenuta una «sparatoria» tra le forze di sicurezza tunisine e gli attentatori, nella zona tra l’Imperial Marhaba Hotel e l’Hotel Soviva. Una donna, originaria del Galles, ha detto alla Cnn di aver visto i corpi insanguinati sulla spiaggia e la gente che fuggiva saltando le recinzioni per raggiungere il proprio albergo al più presto. Ha poi aggiunto che i visitatori hanno occluso le porte d’entrata agli hotel come precauzione per rallentare eventuali uomini armati che avrebbero tentato d’irrompere.

 

L’hotel indicato come luogo dell’attentato sarebbe l’Hotel Riu Imperial Marhaba nel quartiere di Port El Kantaoui di Sousse. È di proprietà della Riu Hotels & Resorts spagnola, che ha più di 100 hotel in 19 Paesi.

Per cui – a distanza di un anno dall’attentato del Bardo, quando degli uomini armati avevano ucciso ventiquattro persone, tra cui 4 italiani – sembra che anche la Tunisia, come la Francia e il Kuwait non sia libera da preoccupazioni.

«Esprimo grande dolore e vicinanza» per gli attentati in Tunisia, a cui «va la nostra amicizia, solidarietà e condoglianze». Queste secondo adnkronos le parole del premier Mattero Renzi al vertice del summit Ue, che ha aggiunto come il mar Mediterraneo sia «il cuore delle nostre preoccupazioni, ma anche delle nostre speranze».

 

 
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