Trump elogia lo studio di Navarro sulle irregolarità elettorali

Di Mimi Nguyen Ly

Il presidente Donald Trump ha elogiato uno studio di 36 pagine, stilato da Peter Navarro, sulle presunte irregolarità negli Stati chiave delle elezioni presidenziali del 2020.

Sabato mattina, il presidente ha scritto su Twitter: «Peter Navarro pubblica un resoconto di 36 pagine in cui si afferma che i brogli elettorali sono ‘più che sufficienti’ per portare la vittoria a Trump. Un ottimo rapporto di Peter. Statisticamente impossibile che abbia perso le elezioni del 2020».

Il 17 dicembre Navarro, consigliere del presidente alla Casa Bianca e direttore dell’Ufficio per le politiche commerciali e di produzione, ha pubblicato lo studio in qualità di privato cittadino. «Dai risultati di questo resoconto – scrive Navarro – è possibile delineare quella che potrebbe essere stata una strategia coordinata per truccare le elezioni a svantaggio di Trump-Pence. In effetti, si osserva che i modelli delle irregolarità elettorali negli Stati contestati, sono cosi simili da suggerire una strategia coordinata per, se non rubare le elezioni, quantomeno sfruttare strategicamente i processi elettorali in modo tale da inclinare ingiustamente il campo di gioco a favore di Biden-Harris».

Lo studio analizza ‘sei livelli’ di presunte irregolarità elettorali negli Stati in bilico: Georgia, Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Arizona e Nevada.

Riepilogo dei risultati relativi alle irregolarità elettorali in sei Stati contestati. (Fonte dati: The Immaculate Deception report / Epoch Times)

Secondo Navarro, i ‘sei livelli’ includono brogli elettorali, cattiva gestione delle schede elettorali, processi elettorali contestabili, violazioni della clausola di pari protezione, irregolarità relative alle macchine di voto ed evidenti anomalie statistiche. Nel resoconto ciascun ‘livello’ è stato poi suddiviso in diverse sotto-categorie.

Ad esempio, lo studio sottolinea che ‘le frodi elettorali evidenti’ comprendono una serie di fenomeni, tra i quali la produzione su larga scala di schede elettorali false, corruzione, votanti deceduti, schede elettorali non ammissibili come quelle di criminali o immigrati clandestini, schede contate più volte e votanti illegali perché residenti fuori dallo Stato.

Riepilogo dei risultati riguardanti le evidenti frodi elettorali in sei Stati contestati. (Fonte: dati – rapporto The Immaculate Deception; Design – The Epoch Times)

Nelle sue osservazioni conclusive, Navarro ha scritto: «Questo è stato un furto congiunto perpetrato in mille modi su sei livelli, e in sei Stati decisivi, più che una singola irregolarità elettorale. […] Sebbene tutti e sei gli Stati mostrano la maggior parte, o tutti e sei i livelli di irregolarità elettorali, ogni Stato ha un mix unico di questioni che potrebbero essere considerate ‘le più importanti’».

Navarro ha anche puntato il dito contro quei «media e social media anti-Trump» che si sono resi complici nel censurare la verità agli americani: «Questo è un gioco pericoloso che mina simultaneamente la credibilità della stampa e la stabilità del nostro sistema politico e della repubblica».

Il consulente della Casa Bianca ha quindi chiesto ai giornalisti e ai leader politici coinvolti di riconoscere le irregolarità elettorali e di svolgere indagini sulle elezioni 2020: «Se questo non viene fatto prima del giorno dell’inaugurazione, rischiamo di mettere al potere un presidente illegittimo e illegale privo del sostegno di un ampio segmento del popolo americano», ha scritto, aggiungendo che se le irregolarità elettorali non saranno completamente indagate prima del 20 gennaio, la nazione potrebbe non avere mai più delle giuste elezioni presidenziali.

Inoltre, Navarro ha definito fallimentare l’operato dei governatori repubblicani e dei parlamentari che non sono riusciti ad avviare serie indagini sulle irregolarità elettorali; con particolare riferimento ai governatori repubblicani dell’Arizona e della Georgia e dei Parlamenti statali di Arizona, Georgia, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin, dove i repubblicani detengono la maggioranza in entrambe le Camere.

Ma non è tutto: a suo avviso i tribunali statali e federali, inclusa la Corte Suprema, «avendo rifiutato di giudicare in modo appropriato le irregolarità elettorali che erano state presentate, hanno tradito il popolo americano».

Il consigliere della Casa Bianca Peter Navarro parla ai giornalisti fuori dall’ala ovest della Casa Bianca, a Washington, il 3 luglio 2020. (Erin Scott/Reuters)

Riepilogando, dopo le lezioni del 3 novembre Trump e altri cittadini e gruppi indipendenti hanno intentato diverse azioni legali nei sei Stati contestati, ma senza successo. La Corte Suprema ha recentemente rifiutato di ascoltare i casi presentati dal Texas e dalla Pennsylvania per contestare l’integrità e il risultato delle elezioni.

Ora, a inizio settimana i Grandi Elettori repubblicani di sette Stati decisivi hanno inviato al Congresso i propri voti in favore di Trump, sebbene in quegli Stati abbia ufficialmente vinto il Partito Democratico e quindi i grandi elettori democratici abbiano già inviato i voti ufficiali al Congresso. La mossa ha comunque creato una serie di ‘liste alternative’ di grandi elettori, e ha lo scopo di preservare e favorire le rivendicazioni legali di Trump in mezzo alle molte battaglie elettorali ancora in corso.

 

Articolo in inglese: Trump Praises Navarro Report on Alleged Election Irregularities, Calls for Protest on Jan. 6

 
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