Trump: «La Corte Suprema ci ha davvero deluso»

Una sconfitta importante per Trump, ma il team legale riparte all'attacco

La Corte Suprema ha respinto la richiesta del Texas che chiedeva di contestare i risultati delle elezioni 2020 nei quattro Stati campo di battaglia: una pessima notizia per Trump e sostenitori.

A seguito del verdetto, l’attuale presidente Trump ha scritto su Twitter: «La Corte Suprema ci ha davvero deluso. Nessuna saggezza, né coraggio! Quindi, sei il presidente degli Stati Uniti, hai appena partecipato a un’elezione in cui hai ottenuto più voti di qualsiasi presidente in carica nella storia, ma a quanto pare hai comunque perso. E non puoi ‘comparire’ davanti alla Corte Suprema, quindi ‘intervieni’ con Stati meravigliosi che, dopo un attento studio e considerazione, pensano di essere stati ‘fregati’, cosa che farà male anche a loro. Molti altri si uniscono alla causa ma, in un lampo, viene rigettata e archiviata, senza nemmeno guardare alle tante ragioni per cui è stata portata. È un’elezione truccata, si deve continuare a combattere!».

La Corte ha ritenuto che il Texas non avesse la posizione legale – o il diritto – di citare in giudizio gli altri Stati ai sensi della Costituzione, in assenza di una giustificata motivazione: «Dal punto di vista giudiziario, Il Texas non ha dimostrato una valida motivazione per contestare il modo in cui un altro Stato conduce le sue elezioni. Tutte le altre mozioni in sospeso vengono respinte in quanto irrilevanti», si legge nel verdetto (pdf).

Il giudice Samuel Alito ha rilasciato una dichiarazione separata, affermando che avrebbe accolto la richiesta del Texas di citare in giudizio, ma non l’ingiunzione preliminare, poiché ritiene che la Corte Suprema sia obbligata a occuparsi di qualsiasi caso che rientri nella sua «giurisdizione originale», il che significa il potere di ascoltare un caso in prima istanza, invece di rivedere la decisione di un tribunale inferiore. Il giudice Clarence Thomas si è unito ad Alito nella sua dichiarazione.

«A mio avviso – continuava Alito – non abbiamo la facoltà di negare la presentazione di un documento di reclamo in un caso che rientra nella nostra giurisdizione originale […] Accetterei quindi la mozione di presentare il documento di reclamo ma non concederei altro, e non esprimo alcuna opinione su qualsiasi altra questione», ha scritto Alito nella sua dichiarazione, senza affrontare quindi il caso in sé.

Trump e i suoi alleati avevano riposto grandi aspettative sulla causa del Texas, definendola «the big one» e il presidente aveva anche chiesto alla Corte Suprema di partecipare in persona al caso.

Su Newsmax, l’ex sindaco di New York City, Rudy Giuliani, che sta guidando gli sforzi legali della campagna Trump, ha commentato che la decisione del tribunale di respingere il caso è stata un «terribile errore. La cosa peggiore di tutto ciò, è che in pratica, la Corte sta dicendo che vuole restarne fuori […] non vogliono concedere un’udienza, non vogliono che il popolo americano ascolti i fatti».

Giuliani ha spiegato di averne quindi discusso con il Presidente – che lo ha invitato  a considerare altre opzioni. Ad esempio, poiché il tribunale ha respinto il caso sulla base della legittimità, il Presidente e alcuni elettori potrebbero portare altri casi nei tribunali distrettuali, adducendo gli stessi fatti: «Non c’è nulla che ci impedisca di presentare immediatamente questi casi presso il tribunale distrettuale, dove ovviamente si presenterebbe il Presidente. Alcuni elettori potrebbero testimoniare», afferma Giuliani.

Sempre su Newsmax, secondo Ellis – consulente legale della campagna Trump – il team avrebbe ancora tempo per contestare i risultati, poiché è il 6 gennaio che il Congresso conterà ufficialmente i voti del Collegio elettorale. «Quella data di gennaio è di fondamentale importanza. E la Corte Suprema lo ha riconosciuto. Abbiamo ancora tempo, i legislatori statali hanno ancora tempo per fare la cosa giusta. Possono indagare, tenere udienze, rivendicare i loro delegati, e dovrebbero farlo, e spero che ora tutte le prove che abbiamo portato avanti in queste udienze daranno loro l’ispirazione e il coraggio di cui hanno bisogno per agire».

Il caso del Texas è incentrato sulle accuse secondo cui Pennsylvania, Georgia, Michigan e Wisconsin hanno modificato le regole elettorali in violazione della clausola elettorale della Costituzione degli Stati Uniti, trattato gli elettori in modo diseguale e causato irregolarità di voto, allentando quindi le protezioni dell’integrità del voto ai sensi della legge statale e favorendo la frode elettorale.

In ogni caso, il presidente Trump ha ancora una serie di ricorsi legali in corso nei tribunali statali e federali, alcuni dei quali stanno arrivando alla Corte Suprema degli Stati Uniti. E anche diverse cause intentate da terzi e dall’avvocato Sidney Powell si stanno facendo strada attraverso il sistema giudiziario.

 

Articolo in inglese: Trump: ‘Supreme Court Really Let Us Down’

 
Articoli correlati