Il parlamentare repubblicano Louie Gohmert ha intentato una causa ‘contro’ il vicepresidente Mike Pence nel tentativo di ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali: chiede che il tribunale dia a Pence «l’autorità esclusiva» di stabilire quali voti del Collegio Elettorale vadano contati.
Secondo la causa, Pence ha un ruolo importante nell’ormai imminente sessione congiunta del Congresso del 6 gennaio 2021: contare tutti i voti dei Collegi Elettorali dei 50 Stati. La causa di Gohmert, che è stata intentata contro Pence in qualità di vicepresidente, chiede a un giudice federale di abrogare la legge sul conteggio elettorale del 1887 (che secondo alcuni giuristi sarebbe in contrasto con quanto previsto dalla Costituzione sulle elezioni) e di concedere quindi a Pence l’autorità necessaria per ribaltare i risultati elettorali in favore del presidente Donald Trump.
La causa di Gohmert sostiene che qualsiasi azione intrapresa da Pence il 6 gennaio per certificare i risultati del Collegio Elettorale e conferire la vittoria a Joe Biden sarebbe fraudolenta. Gohmert ha anche chiesto al giudice Jeremy Kernodle, nominato da Trump, di stabilire che Pence è autorizzato a scegliere i grandi elettori del Partito Repubblicano che hanno votato per Trump, durante la sessione congiunta del Congresso.
«Il vicepresidente Pence determina quale lista di voti dei grandi elettori vada contata, o nessuna delle due, per ogni Stato – afferma la causa di Gohmert – Se nessun candidato ottiene oltre 270 voti dei grandi elettori, allora la Camera dei Rappresentanti (e solo la Camera dei Rappresentanti) sceglie il presidente».
La causa specifica anche che il 12° Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti «contiene i meccanismi di risoluzione delle controversie» sulle elezioni. E aggiunge che il tribunale dovrebbe pronunciare una sentenza per stabilire che «il vice presidente Pence, in qualità di presidente del Senato e presidente del Congresso del 6 gennaio 2021 (Sessione congiunta del Congresso ai sensi del Dodicesimo Emendamento), è sottoposto esclusivamente ai requisiti del Dodicesimo Emendamento e può esercitare autorità esclusiva e discrezionale nel determinare quali voti elettorali vadano contati per un determinato Stato, e deve ignorare o può non basarsi sulle disposizioni dell’Electoral Count Act che limitano la sua autorità esclusiva e la sua discrezionalità nell’effettuare il conteggio, che potrebbe includere i voti delle liste degli elettori repubblicani negli Stati contestati».
Gohmert ha sottolineato che i grandi elettori selezionati dal Partito Repubblicano in diversi Stati chiave contestati da Trump, hanno espresso voti in favore di Trump e Pence. I partiti repubblicani dei relativi Stati hanno detto di averlo fatto per preservare le possibilità di successo delle azioni legali del presidente. Ad ogni modo, i grandi elettori certificati dagli esecutivi degli Stati hanno espresso i propri voti durante le riunioni del Collegio elettorale del 14 dicembre, dando 306 voti a Biden contro i 232 voti per Trump.
Contemporaneamente, Gohmert ha dichiarato che intende unirsi all’iniziativa del Partito Repubblicano per contestare i voti del Collegio Elettorale durante il conteggio del 6 gennaio. L’iniziativa, che è guidata dal deputato Mo Brooks avrebbe già decine di sostenitori alla Camera, secondo quanto dichiarato da Brooks a Fox News il 28 dicembre.
Trump ha sostenuto pubblicamente l’iniziativa guidata da Brooks e dagli altri deputati repubblicani per contestare il conteggio dei voti. Ma finora non è chiaro se ci sia almeno un senatore pronto a unirsi alla contestazione, ovvero il minimo necessario perché l’obiezione venga sollevata formalmente in aula.
L’onorevole Gohmert ha presentato la causa nel Distretto orientale del Texas. Si sono uniti alla causa anche Tyler Bowyer, Nancy Cottle, Jake Hoffman, Anthony Kern, James R. Lamon, Sam Moorhead, Robert Montgomery, Lorain Pellegrino, Greg Safsten, Kelli Ward e Michael Ward.
Il caso è stato registrato come Gohmert v. Pence, and il numero del caso è 6:20-cv-00660.
