Poesie e dipinti ispirati alla Primavera

L’arrivo della primavera porta con se la rinascita della vita. Nel corso del tempo, poeti e pittori si sono costantemente ispirati a questo periodo dell’anno, in cui tutto brilla di nuovo.

Sei tu nell’aria nuovamente sciorina
il nastro azzurro Primavera;
dolci, noti profumi cingono di presagi la campagna.
Violette già sognanti anelano a sbocciare.
– Ascolta, in lontananza un suono d’arpa, lieve!
Primavera, sei tu! Ti riconosco;

Questo scriveva lo scrittore tedesco Eduard Mörike (1804-1875) nel Quaderno di poesie di Jacques

Secoli prima, l’artista italiano Sandro Botticelli (1445-1510), nato a Firenze, dipingeva la sua Primavera con un boschetto di aranci colmi di frutti, molti arbusti e una varietà di specie vegetali e fiori: nontiscordardimé, iris, fiordaliso, ranuncolo, papavero, margherita, viola, gelsomino.

La Primavera di Botticeli è una tempera su tavola di 203×304 cm creata circa nel 1482. (Dominio pubblico)

Otto personaggi sono disposti intorno a una donna centrale, Venere. Sopra di lei si trova cupido e sullo sfondo il cielo azzurro. A sinistra si trovano le tre Grazie occupate nella danza e Mercurio, che aiuta a preservare la primavera. A destra c’è Zefiro, o vento Borea di primavera che sposa la ninfa Clori, anche chiamata Flora. Lei rimane incinta. Il personaggio mitologico viene descritto nei versi di Ovidio.

Alle selve, alle foglie dei boschi è dolce primavera; a primavera
gonfia la terra avida di semi.
Allora il Cielo, padre onnipotente, scende
con piogge fertili nel grembo della consorte,
immenso si unisce all’immenso suo corpo,
accende ogni suo germe. Gli arbusti remoti risuonano
del canto degli uccelli, e gli armenti ricercano Venere,
e i prati rinverdiscono alle miti aure di Zèfiro.
E i campi si aprono; si sparge il tenero umore;
ora al nuovo sole si affidano i germogli.
E il tralcio della vite non teme il levarsi degli austri
né la pioggia sospinta per l’aria dai larghi aquiloni,
ma libera le gemme e spiega le sue foglie.
Giorni uguali e cosí luminosi credo brillarono
al sorgere del mondo; fu primavera, allora.
primavera passava per la terra. Ed Euro
trattenne il soffio gelido quando i primi
animali bevvero la luce, e la razza degli uomini
alzò il capo nei campi aspri, e le belve
furono spinte nelle foreste e le stelle nel cielo.

Poesia scritta da Virgilio, il celeberrimo poeta latino vissuto tra il 70 e il 19 a.C.

Il Trionfo di Flora, dipinto circa del 1560 a olio della Scuola di Fontainebleau, movimento artistico francese, è un’altra opera che si riferisce alla primavera e alla ninfa mitologica.

“Il trionfo di Flora”, dipinto ad olio della Scuola di Fontainebleau, 1560 ( Wikipedia)

 

Il pittore francese Jean Jean-François Millet (1814-1875) dipinge la sua Primavera tra gli anni 1868 e 1873. Un olio di 86×111 cm che si trova nel Musée d’Orsay a Parigi. La seguente è un’immagine di RMN-Grand Palais (Musée d’Orsay)/Hervé Lewandowski.

Paesaggio primaverile con arcobaleno-Jean-François Millet (1868/1873)- (copia-di-arte.com)

«Il dipinto faceva parte di un ciclo delle stagioni a cui Millet ha lavorato durante gli ultimi anni della sua vita», commenta il museo; è’ stato commissionato da Frédéric Hartmann nel marzo 1868. «Millet vi ha lavorato in modo intermittente fino alla sua morte, completando la Primavera a maggio del 1873, l’estate e l’autunno nel 1874, ma lasciando l’inverno incompiuto. La primavera è in primo luogo una pittura di paesaggio, un genere che Millet ha abbracciato di più dopo il 1865».

Altro famoso pittore francese, Pierre-Auguste Cot (1837–1883), ha dipinto un olio nel 1873 intitolato Tempo di primavera. La pittura di 213,4 x 127 cm si trova nel Metropolitan Museum of Art di New York.

La primavera (1870)- Pierre-Auguste Cot (copia-di-arte.com)

Il pittore Arseny Meshchersky (1834-1902), nato in Russia, dipinge la sua opera Nella primavera con paesaggio di campagna dal verde luminoso. (Immagine di Gallerix.ru).

Il Corteo nuziale in primavera del pittore tedesco e grafico Ludwig Richter (1803-1884) è una delle belle opere realiste che si trova oggi nella Galerie Neue Meister di Dresda.

Treno nuziale in primavera- Ludwig Richter. (copia-di-arte.com)

La primavera in festa
che nella vita mia, tutta felice,
un giorno entrò con ore colme
di rose innumerevoli, fragranti,
il cielo infiammando
coi rossi baci dei rami nuovi d’ashoka*,

Versi della poesia Palataka di Rabindranath Tagore, pubblicata ne La poesia della natura, di Guanda Editore, Parma (2005), secondo Pubautori.it. *Ashoka si riferisce al ciliegio dai fiori bianchi, spesso celebrati nella poesia sanscrita.

 
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