I tentativi del Partito comunista cinese di bloccare e boicottare gli spettacoli della Shen Yun Performing Arts sono ormai noti in tutto il mondo.
Nei 13 anni trascorsi dalla fondazione della compagnia, il regime cinese ha messo in atto varie tattiche per ostacolare il successo degli spettacoli: dal fare pressione sui teatri al fine di bloccare le trattative contrattuali con Shen Yun, al sabotaggio dei pullman della compagnia, fino alla diffusione online di false informazioni per danneggiare la reputazione degli artisti e ad attacchi informatici contro i siti ufficiali che vendono i biglietti dello spettacolo.
Viene naturale domandarsi perché facciano tutti questi sforzi per sopprimere uno spettacolo di danza classica.
Il presentatore della compagnia Leeshai Lemish, durante una recente intervista con l’edizione inglese di Epoch Times, ha dichiarato che questa vasta campagna di interferenza è nata dalla paura del Partito Comunista Cinese (Pcc) per quello che Shen Yun rappresenta sul palcoscenico.
Shen Yun è una compagnia di danza classica cinese fondata nel 2006 da un gruppo di artisti a New York. La sua missione, secondo il sito web ufficiale, è quella di trasmettere 5.000 anni di cultura tradizionale cinese attraverso la musica e la danza.
Oltre alle scene di danza che rappresentano storie del passato antico della Cina, la compagnia ritrae anche scene moderne che espongono le persecuzioni del regime contro la pratica spirituale del Falun Gong.
Questa pratica spirituale, nota anche come Falun Dafa, comprende alcuni esercizi di meditazione e una serie di insegnamenti morali incentrati sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Nonostante la sua natura pacifica e benefica per la mente e il corpo, la pratica del Falun Gong viene brutalmente repressa e perseguitata dal Pcc a partire dal 1999, dopo che, secondo le stime, tra i 70 e i 100 milioni di cinesi avevano iniziato a praticarla.
I praticanti di questa disciplina sono stati sottoposti ad arresto, detenzione, lavaggio del cervello, tortura e persino uccisi dalle autorità per non aver rinunciato alle loro convinzioni. Inoltre, molte prove, compresa una sentenza del giugno 2019 di un tribunale popolare indipendente, hanno dimostrato che il regime ha persino ucciso i praticanti del Falun Gong imprigionati per prelevare i loro organi, al fine di venderli sul mercato dei trapianti degli ospedali di stato.
Lemish ha affermato: «Questa è una storia che Pechino non vuole che la gente conosca».
Shen Yun vista come una minaccia dal Pcc
Il presentatore di Shen Yun ha dichiarato per l’appunto che il regime cinese considera la compagnia come una minaccia a causa della sua rappresentazione della persecuzione del Falun Gong, un argomento strettamente tabù in Cina continentale. «Qui c’è un gruppo [il Falun Gong] che [il regime] sta cercando di mettere a tacere e far sparire, e all’improvviso la loro storia viene eseguita al Lincoln Center e in tutto il mondo davanti a politici, uomini d’affari e conduttori televisivi» ha precisato Lemish.
Inoltre, su un altro livello, la missione stessa di Shen Yun è in netto contrasto con gli obiettivi del regime comunista; secondo Lemish «quello che Shen Yun sta facendo è diametralmente opposto a quello che il Partito Comunista ha sempre cercato di fare». Dalla fondazione del Pcc, all’inizio del 1900, «la prima cosa che ha cercato di fare è stata distruggere la cultura tradizionale e sostituirla con il marxismo, l’ateismo e il leninismo importati dall’Unione Sovietica, e successivamente con il maoismo».
Attraverso varie campagne, in particolare la Rivoluzione Culturale, il Partito ha proseguito nel processo di sradicamento della cultura cinese, ha aggiunto Lemish.
La Rivoluzione culturale degli anni Sessanta e Settanta è stata una campagna politica lanciata dall’allora leader del Pcc Mao Zedong per spazzare via quello che lui chiamava i «Quattro Vecchi (vecchie idee, vecchia cultura, vecchi costumi, vecchie abitudini)». Gli elementi della cultura tradizionale erano etichettati come «superstizione feudale» e considerati anti-rivoluzionari. Siti storici, testi antichi e opere d’arte sono stati distrutti sotto la spinta di questa ideologia di rivoluzione totalitaria.
Lemish ha dichiarato che osservando adesso le varie generazioni vissute sotto quella campagna si nota come la gente abbia davvero solo un’idea molto, molto vaga di cosa fosse la vera cultura; la rappresentazione di Shen Yun dell’autentica cultura cinese, ricca di spiritualità, permette al contrario al popolo cinese di riconnettersi con la propria cultura.
Shen Yun «È la nostra vera cultura»
Il conduttore ha infatti spiegato: «Abbiamo membri del pubblico che dicono cose del tipo: “Quando ho visto questo [Shen Yun], mi sono reso conto che questa è la nostra vera cultura”, oppure: “Me lo ricordo da cose che mi avevano detto i miei nonni” o ancora: “È incredibile che abbia trovato le mie vere radici fuori dalla Cina”».
Per il Pcc avere più persone che capiscono come la cultura cinese sia stata distrutta dal regime diventa perciò una minaccia al suo controllo autoritario.
Se la gente lo scopre e comincia a chiedersi: «Cosa ci fa qui il Partito comunista? Che cos’è questa cultura importata [dall’Occidente] che abbiamo?». «È una questione di legittimità per loro» ha concluso Lemish, per questo impiegano tante energie nel tentativo di bloccare le rappresentazioni di Shen Yun.
Shen Yun ha sede a New York, non in Cina, e non è in alcun modo influenzato dalla situazione del coronavirus; perciò tutti gli spettacoli del tour 2020 della Shen Yun Performing Arts continueranno come da programma.
Articolo in inglese: Why Is the Chinese Regime Afraid of Shen Yun?
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