Morto ex presidente del Senato ceco. Era stato minacciato dalla Cina

L’ex presidente del senato ceco, Jaroslav Kubera, è morto per un improvviso attacco di cuore il 20 gennaio di quest’anno. Il 27 aprile, la moglie Vera Kubera e la figlia hanno rivelato in un’intervista alla televisione Ceca 168 Hodin di aver trovato nella sua valigetta due lettere minatorie, una dell’ambasciata cinese e l’altra dell’Ufficio del Presidente ceco, che ritengono essere il motivo della morte dell’ex senatore.

Vera Kubera ha affermato che il marito stava partecipato a una cena presso l’ambasciata cinese il 17 gennaio 2020, quando è stato chiamato improvvisamente a una riunione privata a porte chiuse (in una sala chiusa) dall’ambasciatore cinese Zhang Jianmin.

Kubera è uscito dalla riunione in preda al panico e alla rabbia e ha detto immediatamente alla moglie, che era lì presente, di non consumare i pasti e le bevande fornite dall’ambasciata cinese. Le ha accennato solamente di essere stato minacciato da Zhang, che gli aveva intimato di non andare a Taiwan.

Kubera è stato trovato morto improvvisamente nel suo ufficio tre giorni dopo quella cena, esattamente il 20 gennaio. Il medico ha diagnosticato un probabile infarto del miocardio tra 17 e il 18 gennaio a dimostrazione, cosa che dimostra un forte stress. Il nuovo presidente del parlamento ceco Miloš Vystrčil, ha annunciato il 27 aprile che il parlamento ceco indagherà sulle lettere minatorie.

La lettera dell’ambasciata comunista cinese aveva solo un sigillo rosso, senza un nome o un firma del mandante, ma vi è chiaramente scritta una minaccia: se Kubera avesse visitato Taiwan, sia la Skoda Auto che la società di credito al consumo Home Credit Group con sede nella Repubblica Ceca avrebbero dovuto pagarne il prezzo.

Kubera è una figura rispettata della politica ceca, avendo partecipato alla Rivoluzione di Velluto che ha posto fine alla dittatura comunista nel 1989. Dopo essere diventato presidente della Camera, il Senato, sotto la sua presidenza, ha approvato nel febbraio 2019 la risoluzione n. 131 che sostiene i gruppi religiosi come il Falun Gong perseguitati in Cina e invita il presidente ceco a chiedere al Partito Comunista Cinese di porre fine a tali persecuzioni.

Kubera ha inoltre apertamente sostenuto la democrazia a Taiwan, e lo scorso novembre aveva deciso di visitare Taiwan nel febbraio 2020 per sostenere l’elezione di Tsai Ing-wen.

La sua morte ha sollevato l’attenzione dell’intera repubblica Ceca, soprattutto dopo che il 27 aprile sono venute alla luce le due lettere minatorie, quando ormai da tempo girava voce che Kubera fosse morto per un attacco di cuore causato da un avvelenamento.

E’ noto infatti come anche il sindaco di Praga, Zdenek Hrib, sia già sotto la protezione della polizia per paura che venga avvelenato, dopo aver fatto alcune dichiarazioni sgradite al regime cinese. Hrib ha infatti dichiarato pubblicamente di non poter assolutamente accettare il prelievo forzato di organi da parte del Partito Comunista Cinese ai danni dei prigionieri di coscienza, e ha ultimamente approvato una mostra sul massacro di piazza Tienanmen del 4 giugno 1989, oltre che la rimozione delle statue dell’epoca comunista.

Le relazioni della Repubblica Ceca con la Cina si sono deteriorate dallo scorso anno, quando Praga ha deciso di porre fine al gemellaggio con Pechino cambiandolo con la città di Taipei di Taiwan.

 
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