Milano, Expo 2015: dopo 109 anni riapre «l’esposizione universale»

MILANO ? L’Italia, dopo 109 anni, apre di nuovo «le porte per ospitare l’esposizione universale». Esordisce così Giuseppe Sala, commissario unico di Expo 2015, all’inaugurazione dell’esposizione mondiale dal tema ‘nutrire il pianeta, energia per la vita’.

Dopo più di un secolo sono rimasti identici «i valori di pace, di progresso e di civiltà che hanno ispirato expo 2015 ? ha continuato Sala, anche Ceo di Expo 2015 S.p.a ? Diversa è semmai la volontà di celebrare, non tanto e solo i progressi della tecnica, quanto la volontà d’impostare un dibattito, di confronto, serio aperto e costruttivo, su un tema che regge l’esistenza stessa delle donne e degli uomini sul nostro pianeta, il cibo e una sua equa distribuzione dai popoli».

E proprio questi popoli hanno aderito come mai era accaduto prima, ha voluto sottolineare Sala. Sono infatti 54 i padiglioni rappresentativi per ogni Paese, e grazie alla «nuova formula di partecipazione» che va incontro alle difficoltà economiche, nessuno è stato escluso.

«Si è sviluppata così la novità dei cluster, grazie ai quali anche questi Paesi hanno potuto partecipare ad expo in ragione di scelte tematiche legate alle loro colture e ai loro paesaggi: caffè, cacao, le spezie…», ha spiegato Sala.

Il commissario unico di Expo 2015 ha poi riservato un pensiero agli operatori delle Ong, alla squadra di giovani neolaureati al Politecnico di Milano, che ha pensato e organizzato il progetto, e agli esperti dei centri di ricerca che hanno collaborato alla creazione della Carta di Milano. Ha quindi posto l’enfasi sul come l’Expo è stata e sarà «una grande occasione di valorizzazione del lavoro» dalle grandi aziende alle piccole imprese italiane, ma anche «imperdibile opportunità di rilancio nel turismo».

«Da oggi l’Expo Milano 2015 comincia la sua vita e per sei mesi dovrà dimostrare la bontà delle sue scelte, la correttezza del suo metodo e la sua capacità di conciliare il grande richiamo popolare con la competenza e il livello del suo dibattito», ha detto Sala ringraziando dai governi e istituzioni locali che hanno reso possibile la realizzazione dell’evento fino a tutti quelli che hanno lavorato nei cantieri e uffici «è grazie a loro e allora loro capacità di resistere che ora siamo qui. Io sono orgoglioso di loro e credo che ognuno di noi dovrebbe esserlo. Expo non è figlia di un miracolo all’italiana, è il risultato di una devozione al lavoro che gli italiani come pochi al mondo sanno esprimere», ha concluso il Ceo di Expo S.p.a.

Reporting di Davide Giannotti

 
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