Luminare di Harvard pagato dalla Cina, incriminato per false dichiarazioni

Charles Lieber, celebre professore di nanoscienze a Harvard, è finito sul banco degli imputati per aver nascosto i suoi legami con il regime cinese

Di Cathy He e Eva Fu

Un celebre ex presidente del dipartimento di chimica dell’Università di Harvard è stato incriminato il 9 giugno con l’accusa di dichiarazioni fraudolente sui finanziamenti ricevuti dal regime cinese.

L’accademico di 61 anni, Charles Lieber, era stato arrestato a gennaio per aver mentito sulla sua affiliazione ai Mille Talenti, un programma di reclutamento diretto dallo Stato cinese. E il 9 giugno una gran giuria federale lo ha incriminato con due distinte accuse per dichiarazioni fraudolente alle autorità federali.

Il programma in questione, che punta a reclutare i massimi esperti al mondo perché lavorino su progetti in Cina, ha attirato ultimamente l’attenzione dei funzionari statunitensi, secondo i quali agevolerebbe il trasferimento della proprietà intellettuale americana in Cina. Lieber, professore specializzato in nanoscienze, avrebbe partecipato per anni al programma Mille Talenti mentre lavorava su ricerche ‘delicate’ negli Stati Uniti.

Secondo il pubblico ministero infatti, a partire dal 2008 l’accademico aveva anche ricevuto finanziamenti per oltre 15 milioni di dollari dal National Institutes of Health (Nih) e dal Dipartimento della Difesa. Il problema è che quando si riceve un finanziamento federale di questo tipo, è necessario rendere noti eventuali finanziamenti esteri e collaborazioni.

Secondo gli atti del tribunale, Lieber ha iniziato a collaborare con la Wuhan University of Technology (Wut) nel 2011 in qualità di «scienziato strategico» e poi è stato coinvolto nel programma Mille Talenti dal 2012 al 2017 come collaboratore a contratto. Il contratto prevedeva che la Wut gli corrispondesse uno stipendio di 50 mila dollari al mese e un massimo di 1 milione di yuan (al tempo 158 mila dollari) di rimborso spese ogni tre anni. Lieber, in cambio, avrebbe lavorato per la Wut per almeno nove mesi all’anno facendo brevetti e pubblicando ricerche, fungendo da tutor per studenti e insegnanti e dirigendo progetti di cooperazione internazionale.

Nel gennaio 2013, Lieber ha firmato un accordo per un «programma di ricerca cooperativa» quinquennale per conto di Harvard – senza però consultare i funzionari dell’università stessa – che permetteva ai ricercatori della Wut di visitare ogni anno per due mesi il suo dipartimento di chimica; questo è quanto emerge dagli atti del tribunale. L’obiettivo dell’accordo era quello di promuovere la ricerca avanzata sulle batterie agli ioni di litio a base di nanofili destinate ai veicoli elettrici.

Tuttavia, i rappresentanti di Harvard hanno dichiarato agli inquirenti che Leiber non aveva l’autorità per stipulare tali contratti.

Il professore ha inoltre ricevuto 1,5 milioni di dollari per la creazione di un laboratorio di ricerca nella Wut che utilizza il nome e il logo di Harvard senza però l’approvazione di Harvard, in aperta violazione delle politiche dell’Istituto. In seguito, di fronte ai dirigenti di Harvard, Lieber ha mentito affermando che la Wut aveva agito senza il suo consenso.

Secondo gli atti, Lieber avrebbe negato qualsiasi affiliazione al programma Mille Talenti quando gli inquirenti del Dipartimento della Difesa lo hanno interrogato sulla divulgazione delle sue ricerche all’estero nell’aprile del 2018. L’accademico ha dichiarato che non gli era mai stato chiesto di partecipare al programma, ma che «non era sicuro» di come la Cina lo qualificasse.

Ha poi inviato una e-mail a un suo collaboratore, affermando di aver «perso molto sonno pensando» alla pagina web del Wut che lo indicava come direttore del laboratorio, per poi aggiungere: «Starò attento a quello di cui parlerò con l’Università di Harvard» e che «nulla di tutto questo sarà condiviso con gli investigatori governativi».

In seguito, durante un’indagine simile condotta dal National Institute of Health (Nih) nel novembre del 2018, l’accademico ha fatto sì che Harvard mentisse al Nih e dichiarasse che Lieber «non ha nessun legame formale con la Wut» e «non partecipa e non ha mai partecipato» al programma cinese Mille Talenti.

Ora Lieber rischia fino a cinque anni di carcere e una multa di 250 mila dollari per ciascuna delle due accuse di dichiarazioni fraudolente.

Certo è che il governo statunitense sta intensificando gli sforzi per contrastare i furti di proprietà intellettuale sanciti dal regime cinese ai danni delle istituzioni accademiche e di ricerca americane. Non a caso, il mese scorso il presidente Donald Trump ha annunciato l’annullamento dei visti degli studenti delle università cinesi affiliate all’esercito, nel tentativo di contrastare lo spionaggio accademico.

Nel solo mese di maggio sono stati arrestati negli Stati Uniti tre ricercatori, in casi distinti, con l’accusa di aver mentito su alcuni finanziamenti ricevuti dal regime cinese.

Il primo è un professore dell’Università dell’Arkansas arrestato l’8 maggio per frode telematica per non aver dichiarato i finanziamenti che aveva ricevuto dal programma Mille Talenti e da alcune aziende cinesi. Mentre alcuni giorni dopo, un ex professore della Emory University è stato condannato per una frode fiscale legata ai suoi guadagni nell’ambito dello stesso programma di reclutamento cinese.

Infine, un ex ricercatore della Cleveland Clinic, uno degli ospedali più prestigiosi al mondo, è stato arrestato il 13 maggio per aver presumibilmente mentito sui finanziamenti ricevuti da fonti cinesi mentre beneficiava di oltre 3,6 milioni di dollari di sovvenzioni dal Nih.

 

Articolo in inglese: Former Harvard Chemistry Chair Indicted for False Statements About China Funding

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