L’appello di un padre: temo che mio figlio venga «castrato chimicamente»

È una battaglia legale che dura da anni quella tra Jeff Younger e la sua ex moglie, in merito al futuro del loro figlio James di 10 anni: secondo quanto raccontato dal papà, che ora vive in Texas, la sua ex moglie ha tentato di influenzare il ragazzo sin dall’età di 5 anni spingendolo a effettuare una transizione di genere. Ma Jeff Younger crede che suo figlio sia ancora troppo giovane per decidere.

La storia è stata presentata da Evelyn LI, giornalista di Ntd Television che ha intervistato il padre del ragazzo. Ora la sua ex moglie si è trasferita insieme al figlio in California, così Jeff è preoccupato per il suo futuro: «Già da quando aveva 2 anni la mia ex moglie sta cercando di fargli cambiare sesso – ha raccontato – l’ha mandato in una clinica specializzata nel cambio di genere all’età di 5 anni, e ha parlato col suo pediatra di castrazione chimica quando mio figlio aveva 9 anni. Quindi sto cercando di salvare mio figlio dalla mutilazione e dalla sterilizzazione».

Quando la giornalista gli ha domandato cosa avesse spinto sua moglie a pensare che il loro figlio volesse cambiare sesso già all’età di 2 anni, Jeff Younger ha spiegato: «Ha testimoniato davanti al tribunale che il motivo era che mio figlio aveva chiesto di giocare con dei giocattoli per bambine contenuti nella sorpresa dell’Happy Meal di McDonald, e che lo avesse fatto in altre situazioni».

Il padre ha tuttavia spiegato che suo figlio cercava di comportarsi come una bambina solo quando era con sua madre, «quindi non ha una disforia di genere perché non cerca di comportarsi costantemente come una bambina, e non lo ha mai fatto con me, anzi con me è l’opposto», racconta il padre che sottolinea anche come suo figlio sia molto bravo nelle arti marziali. Poi aggiunge: «So che mio figlio ha detto più volte alla dottoressa che non vuole diventare una bambina, e che si vergogna di andare vestito come una bambina a scuola. Ma mi hanno accusato di averlo costretto a dire queste cose e non hanno voluto riportare queste sue parole al tribunale».

Ora tuttavia il papà dice di non avere più notizie di suo figlio e di non sapere a quale punto si trovi del suo processo di transizione: «Non posso neanche mandargli gli auguri di compleanno, non ho più alcun diritto su mio figlio a parte quello di poterlo sostenere economicamente». Questo perché i giudici gli hanno negato tutto, nonostante inizialmente avesse vinto un processo nel 2019, ma poi è cambiato il giudice e la situazione è cambiata drasticamente a suo sfavore.

Ad ogni modo il papà ha comunicato alla giornalista che la sua ex moglie al momento è «sotto una ingiunzione di non poter sottoporre suo figlio ad alcuna castrazione chimica o intervento chirurgico, ma comunque si è trasferita in California, che è uno Stato in cui se ne fanno molte di queste transizioni».

Una volta trascorsi sei mesi infatti, fa sapere il padre, lo Stato della California può cambiare l’ingiunzione, e il tribunale della California a quel punto potrà ordinare la transizione di genere. Il papà ha concluso dicendo che neanche lo Stato del Texas lo ha aiutato, anzi, le istituzioni avrebbero spinto per la transizione di genere di suo figlio.

 
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