La purga cinese continua, 15 anni a Guo Youming

Guo Youming, uno dei boiardi di Stato cinesi che per fare carriera ha preso parte attivamente alla persecuzione del Falun Gong, adesso ha di che rimpiangere la sua adesione alla linea di Partito: è stato condannato a 15 anni di carcere per corruzione.

Il recente verdetto, pronunciato dal Tribunale Intermedio del Popolo della città di Nanyang, segue le dichiarazioni di Guo che, secondo la corte, si è «dichiarato colpevole e pentito dei crimini commessi». Una fonte anonima del Partito, ha dichiarato all’emittente statunitense Ntd Tv che la caduta di Guo è strettamente connessa alle sue attività da sindaco di Yichang, nella sua provincia natale dello Hubei.

Nel 2013, Guo, ormai 61enne, è stato rimosso dall’incarico di vice governatore dello Hubei a soli 16 mesi di distanza dal suo insediamento. In particolare, Guo, che è stato sindaco di Yichang dal 2004 al 2011, è stato anche implicato nelle vicende poco chiare dell’acciaieria Three Gorges Quantong Coated and Galvanized Plate, dove gestiva circa 20 miliardi di yuan (circa 2800 milioni di euro) di investimenti. Secondo quanto riporta il China Business Network, dopo il fallimento della società, la seconda per grandezza nella provincia dello Hubei, Guo era scappato con ben 1,4 miliardi di yuan (circa 200 milioni di euro).

PARTE ATTIVA DELLA PERSECUZIONE

Quello che non è emerso, è che Guo ha commesso ben altri crimini, più di quanti il Partito Comunista cinese sia disposto a riconoscere in un Tribunale. È ormai chiaro, infatti, come una partecipazione attiva alla repressione del Falun Gong fosse un modo sicuro per i funzionari di ottenere approvazione e benefici da parte del Partito. Ignobili personaggi, come Zhou Yongkang, ex intoccabile della sicurezza cinese, hanno sostenuto e attuato le politiche di Jiang Zemin, per la cui volontà la persecuzione del Falun Gong ha avuto inizio, il 20 luglio 1999.

Nel marzo del 2004, i cittadini di Yichang leggevano sui giornali che il loro sindaco, Guo Youming, dichiarava di aver appena preso severe contromisure contro i praticanti della disciplina spirituale.
I rapporti pubblicati su Minghui.org, una fonte primaria di informazioni sulla persecuzione della Falun Dafa, indicano che durante il mandato di Guo i praticanti di Yichang hanno sofferto gravi violenze per mano delle autorità locali. I dati statistici (peraltro incompleti) della città, elencano almeno sette morti e un numero imprecisato – ma molto più elevato – di praticanti torturati, feriti, resi invalidi o pazzi durante la detenzione.

Uno dei casi riportati è quello della signora Shen Ju, che nel 1997 aveva iniziato a praticare il Falun Gong e, durante il periodo a intervalli in cui è stata incarcerata, ha sviluppato gravi problemi di salute per via dei ripetuti abusi subiti; nel 2006, la signora Shen è morta in ospedale dopo essere entrata in coma.

Secondo Minghui, il Centro di detenzione numero 1 del distretto di Yiling nella città di Yichang, detiene i praticanti illegalmente, senza seguire alcuna procedura legale: in molti sono stati costretti a fare lavori pesanti e in condizioni vergognose, mentre, nei confronti dei più facoltosi, il Centro di detenzione ha operato – in combutta con le autorità del Partito – per ricattare i familiari in modo da estorcere migliaia o decine di migliaia di yuan.
Un praticante recluso presso il Centro, ricorda invece di essere stato costretto ad assumere farmaci per curare una malattia inesistente: «se mi fossi rifiutato, la polizia avrebbe richiesto l’intervento dei secondini per impormi con la forza il trattamento nel bagno».

PROMOZIONE E CADUTA

Mentre dimostrava tanto zelo ed efficienza nella persecuzione del Falun Gong, Guo Youming riceveva in cambio i benefici ai quali ambiva: secondo quanto riferito dal quotidiano estero in lingua cinese Mingjing News, nel 2012 Guo era stato promosso, con il sostegno di Zhou Yongkang (altro fedelissimo di Jiang Zemin), vice governatore della provincia dello Hubei. Ma la carriera di Guo e di altri funzionari, aveva subito una battuta d’arresto nel 2013, quando Xi Jinping – in seguito al 18° Congresso Nazionale – entrava in carica in qualità di capo del Partito Comunista.

Xi, che da tempo era impegnato in una lotta politica contro Jiang e i suoi alleati politici, ha iniziato a consolidare il suo potere purgando centinaia di migliaia di funzionari, membri dell’esercito e del Partito, attraverso un massiccia campagna anti-corruzione. Tra questi Zhou Yongkang: messo sotto inchiesta ed espulso dal Partito nel 2014 e condannato un anno dopo all’ergastolo per corruzione, abuso di potere e divulgazione di segreti di Stato. Mentre i suoi tirapiedi – come Guo – sono tuttora oggetto di indagini e condanne.

 

Articolo in inglese: ‘15 Years in Prison for Chinese Official Who Persecuted Falun Gong and Embezzled Millions

 
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