La danza cinese di Shen Yun fa il tutto esaurito al Teatro di San Carlo

La ‘bellezza degli esseri divini che danzano’: questo è il significato parafrasato del nome ‘Shen Yun’, la principale compagnia di danza classica cinese al mondo. Partendo dalla loro sede negli Stati Uniti, gli artisti deliziano ogni anno migliaia di spettatori in tutto il Pianeta, esibendosi con le loro magnifiche danze nei più prestigiosi teatri di svariate città.

Lo scorso anno, famosi personaggi nel campo della moda e dello spettacolo, come Renato Balestra, Maria Dragoni, Lando Buzzanca, Giancarlo Magalli e diversi altri, hanno assistito a Shen Yun in Italia a Roma, in un Teatro dell’Opera al completo per l’occasione, rimanendo colpiti ed estasiati dalla bellezza dei colori, dei costumi e delle danze, nonché dai valori trasmessi dalle storie portate in scena dai ballerini, che raccontano in due ore e mezzo di spettacolo 5000 anni di cultura tradizionale cinese.

Nel tour di quest’anno, l’Italia ospiterà la compagnia newyorkese a Napoli, nello storico e prestigiosissimo Teatro di San Carlo, già al completo per i quattro spettacoli di gennaio 2020; a Modena, nel Teatro d’opera Luciano Pavarotti, anch’esso già al completo; a Genova, al Teatro Carlo Felice, già full house anche questo, così come a Udine, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Rimane ancora qualche posto al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino di Firenze, dove Shen Yun andrà in scena a fine dicembre 2019, e al Teatro degli Arcimboldi di Milano, dove la compagnia si esibirà più tardi, a marzo 2020.

Protagonista dello spettacolo è proprio la danza classica cinese, che ha una storia millenaria e un legame antico con le arti marziali cinesi: per tale ragione risulta molto acrobatica nei movimenti, vigorosi quelli degli uomini, e graziosi e delicati quelli delle ballerine. Da sfondo i paesaggi quasi fiabeschi dell’antica Cina, su uno schermo digitale brevettato dalla compagnia stessa, i cui colori vivaci si abbinano perfettamente alle scene e ai costumi: sembra di ammirare un quadro di pittura cinese, come ha fatto notare lo scorso anno il noto critico d’arte Claudio Strinati, che ha apprezzato anche la perfezione delle danze di Shen Yun, definendolo per questo un «capolavoro».

Non da meno l’orchestra dal vivo, caratterizzata dall’avere insieme strumenti occidentali ed orientali: un incontro di culture che dà come risultato un suono davvero speciale ad accompagnare le danze. Ma i valori universali di ‘Verità, Benevolenza e Tolleranza’, che rappresentano al tempo stesso la fede dei ballerini espressa attraverso l’arte, sono al centro del messaggio che Shen Yun vuole trasmettere al pubblico: il bene alla fine deve vincere sempre sul male. E per quanto semplice, questo è un messaggio che, per il modo in cui Shen Yun riesce a raccontarlo al pubblico, tocca veramente nel profondo l’animo di ogni spettatore. E questo è vero ancora di più soprattutto se si considera il contesto storico attuale; vi sono infatti Paesi – si veda la Cina stessa, da 70 anni sotto la dittatura comunista di Pechino – in cui questi basilari valori universali sono non solo tabù, ma anche osteggiati e oggetto di persecuzione per le persone che vorrebbero seguirli (Shen Yun infatti non può esibirsi in Cina).

Ma le danze di questi straordinari artisti, anno dopo anno, stanno riproponendo al mondo quei valori universali tradizionali che sono alla base di ogni cultura.

 

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