Il modo di pensare di un Asperger: davvero così anomalo?

«È sindrome di Asperger». Per Erika Becerra la diagnosi è arrivata all’età di 25 anni come una liberazione. Senza più pensare a come stava prima, ma sfruttando le sue doti geniali, è riuscita a realizzarsi come donna e come professionista.

La solita storia di successo di un genio incompreso? Non proprio. Chi, come Erika, vive con la sindrome di Asperger, deve fare i conti con doti straordinarie, in contrapposizione a deficit gravi di comportamento.

Di che cosa si tratta allora? E che cos’è la sindrome di Asperger? Secondo il dottor Davide Moscone, psicologo cognitivo–comportamentale e presidente dell’associazione Spazio Asperger Onlus, «l’Asperger è una condizione di sviluppo neurologico atipico. Una lieve forma di autismo».

Secondo lo psicologo, l’Asperger non è una malattia, ma piuttosto una neurodiversità. Una condizione di vita. Come afferma anche lo psicologo inglese Tony Attwood: «Le persone con l’Asperger hanno un cervello collegato in modo diverso. Non in un modo sbagliato, ma diverso».

DIVERSI MA NON DA MENO

La consapevolezza che Erika Becerra ha raggiunto sul suo modo di pensare, l’ha portata a definirlo ‘idiosincratico’: pensa per immagini e per pattern e la fase ostica avviene nel dover tradurre questi suoi pensieri nel linguaggio comune verbale e socialmente adeguato.

Oltretutto, questo suo modo di pensare caratteristico per immagini e per pattern la vede eccellere in quelle mansioni creative che la mettono all’opera in prima persona, tant’è vero che lavora come disegnatrice grafica, con una dote particolare per l’informatica.

«Riesco d’istinto a ragionare nello stesso modo di come processa un computer – afferma – ma non per questo mi ritengo un genio o devo essere considerata un genio, solo perché alcune volte ci azzecco. Dietro, comunque, c’è un gran lavoro che devo fare sia per la parte tecnica, sia per la parte sociale con i colleghi e i superiori». La parte comportamentale per un Asperger è sicuramente più impegnativa, per il semplice motivo che la loro visione del mondo tante volte è differente da quella comune.

Ora sta cominciando ad imparare come essere fiera di se stessa e dei suoi successi. Il 2 aprile di quest’anno, dopo esser stata ospite in una trasmissione di Rai Tre è stata anche accolta dal presidente della Repubblica assieme ad altre famiglie di Asperger.

«Sono riuscita a ribaltare la mia vita, dall’esser cresciuta in una famiglia disfunzionale con genitori separati e sorelle non carnali, al riconoscermi come Asperger, fare un lavoro che mi soddisfa e aiutare tante altre persone con una storia simile alla mia».

Erika ha anche fondato l’associazione Asperger Pride, la prima associazione di self-advocacy (dove sono le persone Asperger a occuparsi dei propri affari, piuttosto che delegare professionisti o altri neurotipici, non Asperger) esclusivamente autogestita ed autofinanziata da persone Asperger in Italia.

Ci sono diverse persone al mondo con l’Asperger che hanno fatto parlare di sé per le loro capacità straordinarie. Di sicuro questo è il caso di Temple Grandin, docente associato dell’Università Statale del Colorado, autrice del libro Pensare in immagini, da cui è stato tratto il film Temple Grandin. Una donna straordinaria.

In un suo intervento alle conferenze TED talks del 2010, titolato ‘Il mondo ha bisogno di tutti i tipi di mente’, la Grandin afferma che l’autismo è un vasto insieme che va dalle forme molto gravi, dove un bambino rimane non verbale, fino ad arrivare a brillanti scienziati ed ingegneri.

Secondo la Becerra, che definisce se stessa una persona autistica, un errore molto grave è considerare un singolo caso come rappresentante esaustivo di un qualcosa di così immenso come l’autismo. Quindi se si vede Temple Grandin è facile pensare che tutti gli Asperger siano così; oppure quando si vedono video di autistici durante una loro crisi è facile generalizzare allo stesso modo.

DISTURBO PSICHIATRICO O ASPERGER?

Come afferma il dottor Moscone «c’è tanta confusione intorno all’autismo, anche tra i professionisti come neuropsichiatri infantili, alcuni dei quali hanno una visione stereotipata».

«A me affluiscono persone da tutta Italia mai diagnosticate Asperger prima, quindi adulti che magari fanno una vita normale, dove per vita normale si intende una condizione di autonomia, sposati e che lavorano, però hanno dei vissuti di sofferenze interiori molto forti. Non si sentono compresi e hanno quella sensazione di sentirsi come degli alieni in un corpo umano».

Secondo lo psicologo queste loro sofferenze interiori li hanno portati ad avere diagnosi di disturbi psichiatrici come bipolarità, disturbi alimentari o altri tipi di disturbi. I professionisti a cui si sono affidati hanno fatto diagnosi in maniera parziale, tralasciando la loro reale condizione.

«Molti professionisti che si occupano di adulti negano la validità dell’Asperger e anche i neuropsichiatri infantili fanno altrettanti errori».

*Immagine del bambino concessa da Shutterstock

 
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