Il Metaverso di Zuckerberg sembra essere un flop

Di Daniel Y. Teng

Il Multiverso del multimiliardario Mark Zuckerberg attira molto poco, rispetto alle piattaforme esistenti come Facebook e Instagram.

Il gigante della tecnologia metaverse Horizon Worlds non è all’altezza delle aspettative, e la società madre Meta sta adeguando gli obiettivi interni mensili in merito al numero di utenti da 500.000 a 280.000.

Il conteggio attuale, secondo i documenti ottenuti dal Wall Street Journal, è di 200 mila utenti, ben al di sotto dei 3,6 miliardi di utenti attivi su Facebook, Instagram o WhatsApp.

I documenti interni hanno anche rivelato che molti visitatori di Horizon Worlds abbandonano la piattaforma dopo il primo mese e solo il 9% dei mondi all’interno della piattaforma è stato visitato da almeno 50 persone.

Horizon Worlds è un videogioco di realtà virtuale gratuito che dovrebbe offrire agli utenti la possibilità di interagire con altre persone in un mondo online costruito da zero.

Il gioco fa parte del Metaverse costruito da Meta di Zuckerberg, che è stato pubblicizzato come un’opportunità per il gigante della tecnologia di recuperare il prezioso pubblico giovanile che sta perdendo a causa di piattaforme come TikTok (che è sostenuto dalla Cina).

Tuttavia, Metaverse è stato criticato per i suoi problemi di qualità, come la sua grafica, e apparentemente perché non avrebbe niente di nuovo rispetto ai precedenti mondi online come Second Life.

Anche altre piattaforme metaverse concorrenti hanno segnalato difficoltà simili nell’attrarre utenti regolari.

La società di tracciamento dei dati DappRadar ha riferito che il mondo virtuale Decentraland, basato su Ethereum, aveva online solo 38 utenti in un periodo di 24 ore, mentre il suo concorrente, The Sandbox, solo 522.

Il rapporto ha costretto Decentraland a rispondere su Twitter e ad accusare DappRadar di «disinformazione» sul numero di utenti attivi. «Alcuni siti Web tracciano solo specifiche transazioni di smart contract, ma le segnalano come utenti attivi quotidianamente, il che è impreciso».

Un grande ostacolo da superare

Il professor Barney Tan dell’Università del New South Wales (Unsw) ha espresso scetticismo sul fatto che Metaverse di Zuckerberg possa raggiungere il livello di sofisticazione di cui ha bisogno per mantenere gli utenti online. «Le sue prospettive di successo dipendono da quanti fornitori di servizi complementari, co-sviluppatori e utenti sono in grado di attrarre nel suo ecosistema perché Meta non può fare tutto da solo. È certamente utile che sia un’azienda grande come Meta a guidare il passaggio al Metaverso, ma allo stesso tempo Meta non ha la migliore reputazione tra le aziende tecnologiche».

Ci sono state anche domande sull’impatto positivo o negativo di un Metaverso su larga scala che coinvolga milioni di persone; gli esperti hanno fatto notare problemi già diffusi come il bullismo e la dipendenza online: un «oppio per le masse».

Jason Miller, il fondatore dell’app di social media Gettr, ha condiviso  con Epoch Times una valutazione simile. «Sembra essere un’estensione computerizzata della politica dell’identità. “Ehi, vivrò online e avrò questa identità o versione diversa di chi sono. E posso andare a comprare cose quando sono online per rendere la mia identità online più fresca e diversa”. Non è la vita reale, e penso che ci sia un certo punto in cui inizi ad entrare nel transumanismo e in tutta una serie di cose da gente strana».

 

Articolo in inglese: Zuckerberg’s Metaverse Struggling to Attract Users, Leaked Documents Show

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