I calendari maya e cinese sono ‘uguali’

Gli antichi calendari maya e cinesi presentano fortissime somiglianze, ed è improbabile che siano stati creati indipendentemente: così afferma un articolo scritto dall’autorevole studioso della civiltà maya David H. Kelley.

Kelley, archeologo formatosi a Harvard ed ex epigrafista presso l’Università di Calgary in Canada, aveva acquisito notorietà nel 1960 per un importante contributo alla decifrazione della scrittura maya. Il suo articolo, dal titolo Componenti asiatici nell’invenzione del Calendario Maya, è stato scritto 30 anni fa, ma solo di recente è stato scoperto e pubblicato postumo sulla rivista Pre-Columbiana.
Stephen Jett, direttore di Pre-Columbiana, racconta che nel 1980 un’importante rivista scientifica aveva richiesto l’articolo, ma «gli editori non lo pubblicarono poiché era eccessivamente documentato per il formato della rivista; comprensibilmente, visto il contenuto rivoluzionario dello studio, Dave non voleva indebolire la documentazione e non ha mai pubblicato il pezzo altrove». Jett ha ottenuto il permesso di pubblicarlo direttamente da Kelley prima della sua morte.

L’ipotesi presentata da Kelley è controversa: sostiene che i calendari provino un contatto tra l’Eurasia e la Mesoamerica avvenuto più di mille anni fa, in contraddizione con l’idea dell’archeologia tradizionale secondo cui un simile contatto si sarebbe verificato per la prima volta solo poche centinaia di anni fa.

Kelley non è il primo a sostenere che vi sia stata una ‘scoperta dell’America’ pre-Colombiana: la teoria, anzi, ha molti altri sostenitori accademici ed è stata trattata spesso dalla rivista Pre-Columbiana. Le somiglianze tra i calendari sono solo una delle numerose prove a sostegno di un contatto precedente. Kelley non è l’unico ad aver notato le somiglianze tra i calendari, ma data la sua autorità come esperto di storia Maya, la sua analisi costituisce un pilastro su cui basare ulteriori studi.

Un altro ricercatore, che ha per coincidenza lo stesso nome e cognome ma un diverso secondo nome (David B. Kelley) ha utilizzato un software al fine di analizzare ulteriormente le somiglianze tra i due calendari [da ora in poi, per evitare confusione, verrà utilizzato il nome David B. Kelley per intero per tutto l’articolo, mentre ‘Kelley’ sarà usato per riferirsi a David H. Kelley, l’archeologo defunto autore dell’articolo sulla rivista ndr].

David B. Kelley è un linguista dell’Asia orientale presso l’Università Showa Women di Tokyo. Il suo trattato, dal titolo Confronto tra i calendari cinesi e mesoamericani, è stato pubblicato in un numero recente della rivista Pre-Columbiana.   

LE SIMILITUDINI

In entrambi i calendari i giorni sono associati a vari elementi e agli animali. Sebbene le varie associazioni non si allineino perfettamente, sono spesso rinvenibili delle corrispondenze.
Alcune delle differenze potrebbero essere frutto di cambiamenti attuati con il tempo: lo stesso calendario base può essere stato modificato da entrambe le culture in modi diversi negli anni.

In questo articolo, a titolo di esempio, verranno discusse solo due, tra le varie somiglianze menzionate da Kelley e David B. Kelley.

 

 

ANIMALI

I due calendari associano al cervo, al cane e alla scimmia, gli stessi identici giorni, e ci sono anche altri giorni che sembrano corrispondere, ma non in modo del tutto esatto.
Ad esempio, c’è un giorno che nel calendario maya è associato al giaguaro e in quello cinese alla tigre. Un altro è associato al coccodrillo nel calendario maya, e al drago in quello cinese. Si potrebbe sostenere che le associazioni siano essenzialmente identiche, e che le loro manifestazioni specifiche siano cambiate nel tempo, in base alla fauna e alle tradizioni locali.
Gli animali addomesticati tipici del ‘vecchio mondo’, come il cavallo, la pecora, la mucca e il maiale, mancano nel calendario maya.

Un altro esempio di una somiglianza tra il calendario mesoamericano e quello cinese è il simbolismo combinato del coniglio e della luna: «Il giorno 8 azteco, coniglio, era governato da Mayauel, dea della luna e dalla bevanda derivata dal cactus», ha scritto Kelley. Le rappresentazioni del coniglio nella luna sono apparse per la prima volta nella Mesoamerica intorno al sesto secolo d.C, mentre le «immagini del coniglio nella luna che prepara l’elisir dell’immortalità – spiegava Kelley – sono numerose in Cina; la loro prima apparizione nella Cina Han è avvenuta nel primo secolo a.C. o un po’ prima».

Kelley ha anche aggiunto che «i nomi degli animali nel calendario maya […] derivano chiaramente da un prototipo eurasiatico di elenco di animali più esteso». E anche il calendario cinese corrisponde a questa lista eurasiatica.

È noto che i calendari del Vecchio Mondo si siano mescolati tra loro; quindi Kelley ha esaminato il calendario greco, quello indiano e altri, per studiare da vicino come i calendari nelle diverse culture abbiano radici simili, ma assumano nondimeno forme leggermente diverse.
Questo lo ha aiutato a comprendere le somiglianze e le differenze tra i calendari cinese e maya e a dedurre che entrambi abbiano la stessa origine e non si svilupparono in maniera indipendente. La sua analisi mostra anche che dove gli elementi del calendario maya divergono da quelli cinesi, talvolta si allineano con gli altri calendari eurasiatici, cosa che supporta ulteriormente la teoria di un contatto precedente.

ELEMENTI

David B. Kelley, invece, ha utilizzato il programma informatico InterCal, sviluppato dall’astronomo della Caltech Denis Elliott, per trovare le corrispondenze tra le associazioni dei giorni maya e gli elementi cinesi di fuoco, acqua, terra, metallo e legno.
In un primo momento non aveva trovato nessun collegamento tra questi elementi, e anche lui si era limitato a individuare correlazioni nelle associazioni degli animali, come Kelley. Ma quando ha leggermente modificato i parametri del suo confronto, ha trovato molte più somiglianze.

Occorrono alcune spiegazioni: la data di inizio del calendario maya è oggetto di dibattito: nessuno sa con certezza quando sia cominciato, anche se è opinione comune che abbia avuto inizio l’11 agosto del 3114 aC. David B. Kelley ha cominciato da questo punto e ha trovato nove collegamenti tra i due calendari in un determinato periodo di 60 giorni, tutti relativi ai nomi dei giorni e alle associazioni degli animali. Poi ha provato a spostare leggermente la data d’inizio del calendario maya: quando l’ha spostata di quattro giorni al 7 agosto del 3114 aC, i collegamenti sono passati da nove a 30 in un periodo di 60 giorni. I collegamenti includevano gli elementi.

La precisione del suo confronto ha alcune limitazioni, oltre a quella dovuta al cambio della data d’inizio. Elliott, infatti (lo sviluppatore del software) aveva affermato che il suo programma sarebbe diventato sempre meno accurato analizzando date remote nel tempo.

Eppure David B. Kelley ha scritto: «Nonostante la mancanza di un solido collegamento, la possibilità di una sorta di relazione sistematica tra alcuni nomi dei giorni mesoamericani, gli elementi e le associazioni animali cinesi, è interessante».

SIMBOLISMO E ASSOCIAZIONI: NON UNA SCIENZA ESATTA

Kelley ha avuto l’arduo compito di districarsi tra gli ipotetici cambiamenti avvenuti nel corso del tempo nelle associazioni tra giorni e animali. Ha citato alcuni esempi di come le associazioni che a prima vista non sembrano corrispondere possano avere qualche relazione.
Ad esempio, il calendario del popolo Pipil del Guatemala ha la tartaruga in diciannovesima posizione, e anche quello malese ha la tartaruga nella stessa posizione. Altri calendari maya e aztechi hanno la tempesta di fulmini nella diciannovesima posizione mentre uno indù ha nella stessa posizione la femmina di cane.

«La corrispondenza tra la tempesta di fulmini, la femmina di cane e la tartaruga sarebbe considerata normalmente discrepante – ha scritto Kelley – Tuttavia, la dea della diciannovesima giornata azteca era Chantico, una dea del fuoco, trasformata dagli altri dei in un cane».
«Il concetto di un cane fulmine si può trovare, in Asia, in tutte le aree di influenza buddista, e si trova anche in Messico. Un manoscritto tibetano mostra una femmina di cane fulmine seduta su una tartaruga, ben combinando, quindi, i concetti associati alla diciannovesima posizione delle liste degli animali. Anche il Codice Maya di Madrid rappresenta un cane seduto su una tartaruga, una stranezza biologica».

Oltre alle associazioni di animali o elementi, sia Kelley che David B. Kelley hanno notato somiglianze linguistiche tra i nomi dei giorni, oltre ad altri elementi.

David B. Kelley ha scritto: «Forse uno degli aspetti più interessanti di un confronto tra i sistemi mesoamericani dei numeri si trova nella linguistica, in cui si può dimostrare che le parole che riflettono ordini vigesimali di grandezza, in alcuni dialetti maya, e le parole che riflettono ordini decimali di grandezza, in alcuni dialetti cinesi, sono quasi intercambiabili».

Kelley ha concluso: «A mio parere, le corrispondenze che ho discusso indicano con forza dei contatti culturali di qualche tipo avvenuti tra persone dell’Eurasia e persone dell’antico Guatemala o nelle vicinanze del Messico».

Lo studioso ha ipotizzato che tale contatto potrebbe essersi verificato intorno alla fine del primo secolo d.C. o all’inizio del secolo successivo. Lo studioso definiva così le sue stesse conclusioni: «discutibili, ma sono le migliori soluzioni che sono stato in grado di trovare».

Articolo in inglese: http://www.theepochtimes.com/n3/2150907-mayan-calendar-similar-to-ancient-chinese-early-contact/

Traduzione di Francesca Testa

 
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