Gli Stati Uniti cercano di «soffocare» l’esercito cinese limitando le vendite di superconduttori

Gli Stati Uniti stanno cercando di «soffocare» la capacità militare del regime cinese e non permetteranno la vendita a Pechino dei chip «più sofisticati». Lo ha dichiarato il segretario al Commercio degli Usa Gina Raimondo in un’intervista.

A Gina Raimondo, il cui dipartimento supervisiona i controlli sulle esportazioni, è stato chiesto se l’America limiterà l’esportazione di chip superconduttori a Pechino «in modo che la Cina non senta che stiamo cercando di soffocare la loro tecnologia militare».

«Stiamo cercando di soffocare la loro capacità militare», ha risposto la signora Raimondo ad Nbc. «Quindi, se lo sentono, significa che la nostra strategia sta funzionando».

«Di certo, sotto la mia guida, non venderemo alla Cina i chip americani più sofisticati che vogliono per le loro capacità militari».

La signora Raimondo ha confermato che gli Stati Uniti impediranno alle loro aziende di vendere alla Cina i semiconduttori più avanzati. Ma ha fatto notare che tali restrizioni non si applicano ai chip «meno sofisticati».

«Voglio essere chiara. Continueremo a vendere miliardi di dollari di chip all’anno alla Cina, perché la stragrande maggioranza dei chip […] non sono quelli all’avanguardia, di nuova frontiera, di cui sto parlando».

«È difficile da accettare per la gente. È una sorta di messaggio sfumato e complesso e una realtà politica», ha affermato. «Ma è la realtà perché […] i controlli sulle esportazioni riguardano la sicurezza nazionale, non un vantaggio economico».

Il messaggio della signora Raimondo è arrivato pochi giorni dopo il suo ritorno dalla Cina. Il capo del commercio statunitense ha trascorso tre giorni a Pechino e Shanghai per parlare con gli alti funzionari economici del regime e con i rappresentanti delle imprese americane. Di conseguenza, le due parti hanno deciso di dialogare regolarmente istituendo un nuovo gruppo di lavoro sulle «questioni commerciali» e una piattaforma incentrata sullo «scambio di informazioni sull’applicazione del controllo delle esportazioni».

Il viaggio è avvenuto anche dopo che il presidente Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo per limitare gli investimenti nell’industria cinese dei semiconduttori e in altre tecnologie sensibili. L’ordine, che probabilmente entrerà in vigore l’anno prossimo, proibirà alla private equity e ai venture capital americani di affluire in Cina finanziando il regime perché possa far progredire le sue capacità militari e di intelligence. La decisione fa seguito ai controlli sulle esportazioni di semiconduttori in Cina, introdotti lo scorso ottobre.

I più alti funzionari del regime cinese, tra cui il ministro del Commercio Wang Wentao e il vicepremier He Lifeng, hanno espresso il disappunto di Pechino per tali restrizioni durante i loro incontri con la signora Raimondo.

Nel frattempo, la signora Raimondo ha ribadito più volte che non c’è spazio per compromessi o negoziati sulla sicurezza nazionale. Prima di lasciare la Cina ha sottolineato che i nuovi canali di comunicazione, che hanno già attirato le critiche dei repubblicani, non costituiscono un modo «per cercare concessioni, ma un’opportunità per condividere informazioni e aumentare la trasparenza».

Il premier cinese Li Qiang (destra) parla con la segretaria al Commercio degli Stati Uniti Gina Raimondo durante il loro incontro a Pechino il 29 agosto 2023. (Andy Wong/Pool/Afp via Getty Images)
Il premier cinese Li Qiang (destra) parla con la segretaria al Commercio degli Stati Uniti Gina Raimondo durante il loro incontro a Pechino il 29 agosto 2023. (Andy Wong/Pool/Afp via Getty Images)

La Raimondo ha dichiarato alla Nbc che entro la fine del decennio l’America avrà «un ecosistema di semiconduttori ampio e profondo, il migliore al mondo».

«Dobbiamo tornare a produrre qui chip all’avanguardia e a confezionare qui chip all’avanguardia», afferma la Raimondo. «E sì, entro la fine di questo decennio avremo riguadagnato importanza e avremo quel profondo ecosistema, che comprende la ricerca e lo sviluppo, qui negli Stati Uniti».

‘Erosione della fiducia’

La signora Raimondo è l’ultimo funzionario di governo degli Stati Uniti a visitare la Cina, dopo il viaggio del segretario di Stato Antony Blinken, del segretario al Tesoro Janet Yellen e di John Kerry, inviato del presidente Joe Biden per il clima.

Il presidente Biden sta cercando di riaprire le comunicazioni ad alto livello per allentare le tensioni con il regime comunista di Pechino, che si sono inasprite su una serie di questioni, dal commercio alla tecnologia, fino a Taiwan. L’ultimo episodio comprende la violazione delle e-mail del governo statunitense da parte di hacker legati alla Cina.

La Raimondo ha dichiarato di aver sollevato il problema della violazione del suo account di posta elettronica durante l’incontro con i funzionari cinesi a Pechino.

«Ho uscito l’argomento. Ho detto: “Sapete, sappiamo quello che sta accadendo e che erode la fiducia”. E insomma, ho voluto chiarire con loro che non siamo degli sprovveduti. Non abbiamo gli occhi chiusi di fronte alla realtà di quello che stanno cercando di fare», ha riferito la Raimondo a proposito dei suoi incontri, durante la trasmissione della Cnn ‘State of the Union’, andata in onda domenica.

«Hanno suggerito che non ne sapevano nulla e che non era intenzionale», ha aggiunto. «Ma credo sia stato importante metterlo sul tavolo e far sapere loro che è difficile costruire la fiducia quando si compiono azioni del genere».

‘Consumarsi’

Il suo commento è arrivato anche mentre la Cina è alle prese con un’economia che vacilla. Gli investitori stranieri stanno ritirando il denaro dalle azioni cinesi. Un giovane cinese su cinque, di età compresa tra i 16 e i 24 anni, è senza lavoro. Il settore immobiliare, che un tempo contribuiva a quasi un terzo del Pil cinese, è in pessime condizioni. Il gigante immobiliare Evergrande ha chiesto la protezione dalla bancarotta all’inizio di questo mese e Country Garden, un altro grande promotore immobiliare, rischia ora il default.

«Penso che non ci siano dubbi sul fatto che [l’economia cinese, ndr] stia rallentando», ha osservato la Raimondo. «E di certo, stanno affrontando sfide davvero significative nel settore immobiliare».

La Raimondo ha indicato che le aziende statunitensi hanno dovuto affrontare nuove sfide, tra cui multe inspiegabilmente elevate, incursioni in aziende e modifiche alla legge sul controspionaggio.

«Sono stata molto chiara, diretta e ferma in tutte le conversazioni con le mie controparti cinesi», ha dichiarato alla Cnn. «Non ho usato mezzi termini. Non ho indorato nulla».

La pazienza delle imprese statunitensi si sta «esaurendo» e esse meritano un «ambiente prevedibile e condizioni di parità».

«La Cina sta rendendo le cose più difficili», ha commentato la Raimondo a ‘Face the Nation’ della Cbs. «Sono stata molto chiara con la Cina: la pazienza delle imprese americane si sta esaurendo. Hanno bisogno e meritano un ambiente prevedibile e condizioni di parità».

«Speriamo che la Cina ascolti questo messaggio».

 

Articolo inglese: US Trying to ‘Choke’ China’s Military by Restricting Superconductor Sales: Commerce Secretary

NEWSLETTER
*Epoch Times Italia*
 
Articoli correlati