Gli Stati Uniti aumentano gli aiuti militari per Taiwan

Di Antonio Graceffo

Da quando ad agosto la presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi ha visitato Taipei, le tensioni tra Stati Uniti e Cina sono aumentate. La risposta del regime cinese è stata quella di condurre diversi giorni di esercitazioni al largo delle coste dell’isola. Nondimeno la firma del National Defense Authorization Act (Ndaa) ha suscitato una risposta altrettanto minacciosa da parte di Pechino con 24 ore di sortite militari.

«La Cina deplora e si oppone fermamente a questa mossa degli Stati Uniti e ha compiuto seri passi avanti nei confronti degli Stati Uniti», si legge in una dichiarazione del 24 dicembre del ministero degli Affari Esteri cinese in risposta alla Ndaa firmata dal presidente Joe Biden il 23 dicembre.

Mentre il resto del mondo festeggiava il Natale, gli aerei militari dell’Esercito popolare di liberazione (Pla) entravano nello spazio aereo taiwanese in numero record. Tra le 6:00 del 25 dicembre e le 6:00 del 26 dicembre, 71 aerei dell’Epl hanno ronzato attorno ai sistemi di difesa aerea di Taiwan, costringendo le forze terrestri, marittime e aeree taiwanesi a tenersi pronte. Il colonnello anziano del Teatro di Comando Orientale dell’Epl ha definito le esercitazioni un pattugliamento congiunto di prontezza al combattimento e delle esercitazioni che costituiscono «una ferma risposta all’attuale escalation e provocazione Usa-Taiwan».

Negli ultimi anni, il Partito Comunista Cinese (Pcc) ha aumentato le sue intimidazioni nei confronti di Taiwan con navi e aerei dell’Epl. Nel suo discorso di apertura al 20° Congresso Nazionale del Partito Comunista in ottobre, il leader del Pcc Xi Jinping ha dichiarato chiaramente che la Cina avrebbe usato la forza, se necessario, per conquistare Taiwan.

La Ndaa da 858 miliardi di dollari contiene 10 miliardi di dollari in aiuti militari a Taiwan. Fornisce inoltre circa 11,5 miliardi di dollari alla Pacific Deterrence Initiative (Pdi), che si concentra sul rafforzamento della deterrenza indo-pacifica contro «la minaccia multidominio rappresentata dalla Cina». La Defense Security Cooperation Agency (Dsca), che fornisce armi, materiali, addestramento e servizi agli alleati che promuovono la cooperazione militare internazionale, riceverà 198,5 milioni di dollari.

La Dsca è un elemento cruciale nel coordinamento dell’opposizione internazionale alla Cina. In una conferenza Dsca nel 2020, il segretario alla Difesa ha annunciato la creazione dell’ufficio per la politica di difesa dalla Cina e del China Strategy Management Group, il cui rapporto del 2022 ha contribuito a plasmare la politica e i finanziamenti relativi alla difesa Usa-Cina ora utilizzati per l’attuale atto di autorizzazione alla difesa nazionale.

Oltre a rafforzare Taiwan, l’Ndaa renderà ancora più potente l’esercito più formidabile del mondo. La Ndaa fissa i livelli delle truppe statunitensi a 452.000 per l’esercito, 354.000 per la Marina, 325.344 per l’aeronautica, 177.000 per il Corpo dei Marines e 8.600 per la Space Force.

La Marina riceverà 32,6 miliardi di dollari per costruire 11 nuove navi da battaglia, tra cui tre cacciatorpediniere, due sottomarini di classe Virginia, due Expeditionary Fast Transport, una fregata e una nave anfibia di classe San Antonio. L’Air Force riceverà otto velivoli F-18E/F, 16 velivoli F-35C, 15 jet F-35B e 12 elicotteri Ch-53K. Tuttavia, non è ufficialmente chiaro se saranno utilizzati o meno nella difesa di Taiwan.

La posizione degli Stati Uniti su Taiwan è di ambiguità strategica, ma Washington non prende posizione sull’appartenenza o meno di Taiwan alla Cina. La posizione ufficiale degli Stati Uniti è che la questione deve essere risolta pacificamente tra Taiwan e Cina. Per garantire che Taiwan non venga inghiottita dal regime cinese appena oltre lo Stretto di Taiwan, gli Stati Uniti sono contrattualmente obbligati a fornire a Taiwan armi di natura difensiva.

Durante l’amministrazione Trump e ora sotto Biden, il rapporto sta diventando sempre meno ambiguo. Il Taiwan Policy Act del 2022 ha approfondito le relazioni Usa-Taiwan e ha ampliato la quantità di supporto militare che gli Stati Uniti forniranno. Diverse volte negli ultimi due anni, l’ultima a settembre, Biden ha dichiarato pubblicamente che gli Stati Uniti avrebbero combattuto per Taiwan. Ogni volta la Casa Bianca ha fatto marcia indietro sui commenti del presidente, ma Pechino e alcuni analisti cinesi iniziano a credere che le dichiarazioni del presidente potrebbero indicare che l’America combatterebbe se Taiwan fosse invasa.

Pechino considera la questione di Taiwan un affare puramente interno e minaccia continuamente Washington di «ingerenza». Il Pcc afferma che la legge sulla spesa per la difesa degli Stati Uniti contiene elementi che violano la politica concordata di «Una sola Cina» e invia «un segnale gravemente sbagliato alle forze separatiste di ‘indipendenza di Taiwan’».

Nondimeno la spesa per la Difesa del Pcc dovrebbe aumentare nel 2023. Gli Stati Uniti hanno aumentato la spesa per la Difesa e il numero di armi che forniranno a Taiwan. Quindi la situazione attuale è che Pechino è arrabbiata e tutti si sono pesantemente armati.

 

Antonio Graceffo, Ph.D., ha trascorso oltre 20 anni in Asia. Si è laureato all’Università dello Sport di Shanghai e ha conseguito un China-Mba presso l’Universitò Jiaotong di Shanghai. Antonio lavora come professore di economia e analista economico cinese, scrivendo per vari media internazionali. Alcuni dei suoi libri sulla Cina includono «Beyond the Belt and Road: China’s Global Economic Expansion» e «A Short Course on the Chinese Economy».

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times

Articolo in inglese: The US National Defense Authorization Act Is Crucial to Taiwan

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