Gestapo cinese impone un lavaggio del cervello di 1 mese ai praticanti del Falun Gong

Di Frank Yue

Un’organizzazione simile alla Gestapo ha rinchiuso un gruppo di credenti spirituali in un centro di isolamento di una città cinese per un mese di lavaggio del cervello, secondo quanto ha riferito il sito web statunitense Minghui.org, dedicato a denunciare la persecuzione del Partito Comunista Cinese (Pcc) contro il Falun Gong.

Il Falun Gong, chiamato anche Falun Dafa, è una pratica spirituale cinese che consiste in esercizi di meditazione semplici e lenti e in insegnamenti basati sui principi di ‘Verità, Compassione e Tolleranza’ da applicare nella vita di tutti i giorni.

L’Ufficio 610 della città di Ningbo, nella provincia dello Zhejiang, ha messo in detenzione 10 praticanti del Falun Gong in un cosiddetto centro di lavaggio del cervello nel villaggio di Zhongzhan. La struttura è ospitata all’interno della Scuola Professionale per l’Addestramento nelle Abilità Xiangshan Zhifeng, che fungeva anche da centro di formazione per la polizia della contea.

L’Ufficio 610 è una rete nazionale segreta ed extra-legale che prende di mira i praticanti del Falun Gong. Soprannominata la «Gestapo» cinese, ha l’autorità di impiegare le vaste risorse del Paese nei settori della pubblica sicurezza, della Magistratura e della propaganda per opprimere milioni di praticanti del Falun Gong.

Secondo Minghui, l’indottrinamento, finanziato dalla Commissione per gli Affari Politici e Legali locale, è durato un mese intero, dal 26 agosto al 28 settembre.

Il capo dell’ufficio 610 locale, Tong Weichang, ha orchestrato e condotto il programma di un mese, con l’aiuto di operatori comunitari, psicologi e guru spirituali sostenuti dallo Stato che collaborano con il Pcc.

Il lavaggio del cervello è stato programmato giornalmente per sessioni mattutine, pomeridiane e serali. Le sessioni includevano lezioni di lettura intensive, volte a persuadere i detenuti a rinunciare alla loro fede indottrinandoli con messaggi anti-Falun Gong.

Gli organizzatori hanno anche utilizzato delle conversazioni individuali per pressare i fedeli. Ad alcuni detenuti non è stato permesso di dormire la notte perché si erano rifiutati di seguire gli ordini dei persecutori.

Al termine del programma, i detenuti sono stati prelevati dai rispettivi funzionari e rilasciati.

I dati mostrano che il lavaggio del cervello è diventato a lungo uno degli strumenti più frequentemente utilizzati dal Pcc per sopprimere i credenti del Falun Gong. Una ricerca su Minghui.org per il termine cinese «sessione di lavaggio del cervello» restituisce più di 64 mila articoli correlati. Questo tipo di tortura psicologica è comune nella Cina continentale a tutti i livelli di governo, nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro gestiti dallo Stato e persino nelle scuole, sebbene vari per dimensioni o durata della detenzione.

Nel frattempo, le autorità cinesi sottopongono il gruppo di credenti ad altre forme di maltrattamento, tra cui l’inganno, la seduta punitiva prolungata, la privazione del sonno e la tortura.

«Subire il lavaggio del cervello è un orrore»

Il dipinto «Una tragedia in Cina» mostra una moglie in lutto di fronte al marito morto. Incrocia le braccia in una dimostrazione di forza e resilienza. Il marito torturato ha mantenuto la sua fede fino alla fine. In mano tiene dei documenti per il lavaggio del cervello che il regime cinese usa per convincere i praticanti del Falun Gong a rinunciare alla loro fede. (L’arte di Zhen Shan Ren)

I precedenti sopravvissuti agli sforzi di lavaggio del cervello del Pcc hanno raccontato le loro esperienze a Epoch Times.

Lily Kong, una residente permanente canadese, ha ricordato la sua esperienza di 3 mesi in un centro di indottrinamento in un hotel della città di Guangzhou, nella provincia del Guangdong, nel sud della Cina, nel 2003, anche se non ricorda il nome esatto dell’hotel a causa della sua memoria offuscata.

«Essere sottoposti al lavaggio del cervello è un orrore», ha detto a Epoch Times il 26 ottobre. «Più doloroso di un colpo o di un calcio al tuo corpo […] perché la parte più importante di te viene allontanata da te».

Lì si è rifiutata di mangiare per una settimana per resistere al trattamento disumano. Tuttavia, alla fine si è arresa quando alcuni funzionari del Pcc l’hanno minacciata con una pericolosa alimentazione forzata.

Kong ha raccontato la storia di un altra credente del Falun Gong di cognome Peng. Peng è stata ristretta nella Scuola di Educazione Legale di Guangzhou per più di un anno. La cosiddetta scuola era un famigerato centro di lavaggio del cervello nel distretto di Huangpu a Guangzhou. Peng ha detto a Kong di essere stata duramente picchiata, costretta a bere acqua sporca e spruzzata di pepe in faccia.

Kong è fuggita dalla Cina nel 2013 e ha cercato la protezione dei rifugiati delle Nazioni Unite in Thailandia. Nel 2018 è stata accettata come rifugiata dal Canada. Attualmente vive a Montreal, in Quebec.

La cittadina canadese Ivy Zhang ha raccontato a Epoch Times di essere stata internata in una struttura per il lavaggio del cervello nel centro di detenzione di Taoshuping della città di Lanzhou, nella provincia nordoccidentale del Gansu, dal 16 gennaio al 19 aprile 2001.

Durante la detenzione, è stata tenuta insieme a più di 50 altre persone che praticano il Falun Gong.

Le autorità locali hanno fatto sì che funzionari o propagandisti del Pcc recitassero dei discorsi contro il Falun Gong, ma hanno incontrato resistenza da parte dei detenuti, racconta Zhang. Le argomentazioni dei relatori sono state contestate e hanno dovuto interrompere le loro lezioni.

Ai praticanti del Falun Gong non solo sono state negate le visite in detenzione, ma sono stati posti sotto stretto controllo, con le luci nelle loro celle tenute accese 24 ore al giorno, secondo Zhang.

Successivamente, Zhang ha evitato per un pelo di essere sottoposta ad altre due sessioni di lavaggio del cervello, che sono state rispettivamente organizzate dal suo distretto a Gaolanshan a partire dal gennaio 2002 e dalla sua città a Gongjiawan nell’aprile 2003. Tuttavia, la persecuzione ha continuato a peggiorare e la notizia della morte dei detenuti e la tortura ha iniziato a diffondersi nel mondo attraverso i sopravvissuti.

Nell’aprile 2013, Zhang si è trasferita in Canada. Da allora vive nella città di Burnaby nella British Columbia.

 

Articolo in inglese: Chinese City’s Gestapo-Like Agency Imposes 1-Month Brainwashing on Falun Gong Adherents

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