Eugene Sarbu, un collegamento con il passato

La Romania, terra di conflitto eterno, è stata conquistata dai romani ed è sopravvissuta alla legge dei violenti dittatori. Eppure il suo popolo si è rifugiato nella sua magnifica campagna, nelle tradizioni culturali e nella sua natura sensibile. Questo rifugio fornisce un terreno fertile per coltivare l’impulso artistico di coloro che possiedono i semi della magnificenza.

Eugene Sarbu è uno di questi rari mortali.

Nato in Romania nel 1950, Sarbu ha iniziato a studiare il violino con suo padre all’età di 5 anni. Quando aveva 6 anni ha fatto la sua prima apparizione da solista e di conseguenza ha ottenuto numerosi ambiti premi musicali nella sua Romania.

Yehudi Menuhin, uno dei più distinti violinisti del ventesimo secolo, ha raccomandato Sarbu per una borsa di studio al Curtis Institute of Music a Filadelfia. Lì ha studiato con il leggendario professore Ivan Galamian, e successivamente ha ricevuto un attestato di master dalla Julliard School of Music.

Sarbu si è esibito con le migliori orchestre del mondo, tra le quali le orchestre principali di New York, Los Angeles, Pittsburgh, Vienna, Amburgo, Monaco e Tokyo, tra le molte altre. Ha aperto la stagione 1999-2000 al Carnegie Hall di New York, eseguendo il concerto in violino di Brahms con l’Orchestra Sinfonica americana con una standing ovation.

Nel 2000 il presidente della Romania ha premiato il virtuoso con l’ordine nazionale della stella di Romania, in riconoscimento del suo eccezionale contributo all’arte della musica.

Artisticamente Sarbu ha uno stile fantastico, e con la sua superba flessibilità del braccio, è un piacere sia ascoltarlo che vederlo. La sua arte ha a che fare con l’espressione dei sentimenti individuali e con il dipinto dei ritratti, e così cattura e talvolta incanta gli ascoltatori. Il suo approccio completamente naturale è innato, la materia di cui sono fatti i grandi musicisti. L’esercizio rafforza le sue capacità, certo, ma il nucleo delle sue abilità è innato.

Con tutte le glorie passate e le dimostrazioni delle abilità di Sarbu, il mondo è un posto molto spietato per un artista. Le persone con un grande dono spesso hanno troppa dignità per vendere la loro arte al mondo.

Infatti la nobile tradizione del suonare il violino da cui proveniva Sarbu, sta rapidamente scomparendo nella nostra epoca digitale. Il nostro pubblico alla ricerca di svago sembra più incantato da quelli che manipolano l’ultimo boccone di suono o indossano i vestiti più sexy, con la pettinatura più stravagante, dai graffiti sul violino o sulla musica oppure sul cervello. In poche parole, il pubblico ha bisogno di rumore per svegliarsi dal letargo.

Né posso sopravvalutare i danni provocati dai monopoli che gestiscono la musica. Eliminano qualsiasi competenza con i risultati del botteghino dal momento che è, dopotutto, il loro affare. Fondamentalmente, non sono stati sempre in disaccordo gli affari e le arti?

Il leggendario violinista e compositore della Romania, Georges Enescu (1881-1955), che ha scritto la famosa Romanian Rhapsody, ha impresso la sua immagine sulla moneta romena. Quando si menziona il suo nome, i romeni comuni si illuminano di orgoglio. Mi chiedo, quale reazione ci sarebbe per il nome di un compositore o artista americano?

Per i più esigenti, cercate le esibizioni del raro artista Eugene Sarbu. È un collegamento importante con il periodo perduto dell’età dorata degli strumenti a corda. Apprezziamo il fatto che oggi ci siano ancora in giro alcuni come lui.

Eric Shumsky è un violinista americano, musicista da camera e direttore.

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Articolo in inglese: Eugene Sarbu, a Link to the Past
 
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