Equità e Uguaglianza, una follia utopica e irrealizzabile

Di Cristian Capraro

Due termini che oggi girano tra le bocche di politici, attivisti, media e pubblico generale, sono Equità e Uguaglianza.

Questi sono due obiettivi che qualcuno vorrebbe raggiungere. Tuttavia, un mondo equo ed eguale, di per se è irrealizzabile.

Equo significa che tutti avrebbero la loro parte in modo pari ed equilibrato. Uguale indica che tutti dovrebbero essere uguali, avere stessi diritti, pensieri, forme, e cosi via.

Ma come può essere possibile realizzare ciò? Il mondo ha diverse lingue, si dovrebbe crearne una sola per tutti? Il mondo ha diverse monete, si dovrebbe crearne una sola uguale per tutti? Lo stesso vale per auto, case, oggetti, e cosi via.

Nondimeno ci sono persone di colore diverso, di sesso diverso, di pensiero diverso, di intelligenza, conoscenza, qualifica, abilità, ideologia, cultura, fede diverse, quindi come sarebbe possibile che tutti diventassero come se usciti da un solo stampo?

Prendiamo uomini e donne; nel mondo non c’è un numero identico di uomini rispetto alle donne, quindi come possiamo rendere equo il numero? Lo stesso vale per le popolazioni di ogni nazione: per essere equo, ogni nazione dovrebbe avere un tot di abitanti e la stessa dimensione territoriale.

Ognuno di questi abitanti dovrebbe avere una casa, macchina, un lavoro, un reddito, oppure non avere niente, perché anche qui entra in gioco l’uguaglianza: tutti hanno la stessa casa, lavoro, macchina, reddito, e cosi via, oppure resta la disuguaglianza.

Quindi non basta dare a tutti le tre monete, ma devono essere esattamente uguali. Il reddito di ognuno, povero o ricco, dovrebbe essere uguale (di fatto mettendo fine sia alla povertà che alla ricchezza), quindi non conterebbe neppure più se uno abbia studiato o meno, e se abbia trovato un buon lavoro e infine sia diventato ricco. Insomma, la cosa è alquanto improbabile, soprattutto perché come potrebbe il ricco o una persona di reddito medio rinunciare ai suoi guadagni leciti in favore di un semplice reddito universale?

Veniamo ora a considerare le cose di tendenza oggi e vediamo se sono eque e uguali:

Parliamo del famigerato Green Pass; se questo fosse equo e uguale per tutti, tutti, a livello globale, dovrebbero poterne usufruire liberamente e senza condizioni, ma come vediamo cosi non è. Anzi, alcuni lo hanno, alcuni lo usano in un modo, altri in un altro, alcuni non possono averlo e altri sono pure ricattati perché se lo procurino.

Facile parlare di equità e uguaglianza, se poi si crea disuguaglianza e separazione e perfino discriminazione. Come abbiamo visto in Italia ad esempio, il Green Pass si divide perfino in normale e rinforzato: già questo dimostra che non è equo. Ci sono persone che avranno un Gp previlegiato con cui avranno più libertà di altre che invece avranno alcune restrizioni sulle loro libertà. Ma questa evidente dimostrazione di discriminazione va oltre, quando per la libertà e il diritto di poter lavorare, si va imporre il Green Pass o perfino un’iniezione di prevenzione obbligatoria anche con la forza.

Allora dove sta la coerenza con l’affermare equità e uguaglianza? Già per alcuni equo e eguale si riferisce solo alle razze, alla parità di genere, ai diritti lgbtq, ai diritti degli oppressi e cosi via, ma ancora una volta possiamo vedere che il principio non è coerente con come viene trattata la minoranza di quelle persone che rifiutano il vaccino per il Covid, o rifiutano la forma discriminante e oppressiva del Pass.

Secondo la teoria, gli oppressi in questo caso sono gli anti-vax, e i no green pass, una minoranza a confronto dei pro vax e pro Green Pass. Eppure, quando parlano di equo e eguale, le persone al potere, ignorano le loro stesse azioni, che portano allo scontro tra minoranze e maggioranze.

Anche in questo contesto, possiamo notare la differenza di pensiero, di comprensione e di azione, di ogni individuo; quindi è ancora più evidente che equità ed eguaglianza non saranno mai realizzabili.

Lo stesso Creatore dell’universo, non sembra aver voluto fare tutto in modo ‘equo ed eguale’. Altrimenti, che universo sarebbe stato? Forse ci sarebbe stato solo un punto con nulla. Un universo tutto uguale ed equo è inimmaginabile, cosi come lo è l’ideologia di applicarlo nel mondo umano tra gli uomini.

Quindi, quando vengono sventolati termini come equo ed eguale con tanta scioltezza, sarebbe opportuno riflettere su ciò che si sta affermando, ed essere umili nell’accettare che la realtà non potrà mai tramutarsi in equità e uguaglianza, senza che diventi, invece, estrema disuguaglianza e divisione.

Nulla è cosi preciso come l’ha creato il Creatore in ogni suo dettaglio, quindi impariamo a rispettare e ad accettare ciò che Egli ha disposto generato, decretato, istituito e concesso per l’intero universo. Solo allora l’armonia tornerà a regnare, e anche l’equilibrio a ristabilirsi.

 

Le opinioni espresse in quest’articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times.

 
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