Dieci storie felici di spiriti

Spaventati dai racconti horror di Halloween? Ecco alcune storie di spiriti che vi faranno divertire.

Questi racconti di spiriti non sono terrificanti e sono raccontati dagli utenti di Reddit e di Facebook.

1. Durante un programma di scambio, una delle famiglie che mi ospitava aveva due figlie gemelle di cinque anni. Una delle bambine poteva vedere l’aura delle persone e le ‘fate’ che vivevano nelle piante dentro e fuori casa. La madre credeva alle figlie ma il padre no. Una mattina mentre era da solo, il padre ha detto alla pianta in cucina: «Hey, se sei reale, stasera a cena dì a mia figlia di dirmi la parola ‘verde’». Durante la cena sua figlia osservava la pianta come al solito, poi si è avvicinata a suo padre e gli ha detto: «Papà le fate vogliono che ti dica ‘verde’». Lui ha creduto immediatamente.

2. Mio nipote di tre anni era nella mia villetta. Mi ha chiesto molte volte informazioni sulla ‘ragazza di là’ indicando una delle camere da letto sul retro. La stanza è piccola e non c’era nessuno, così ho pensato che avesse una forte immaginazione creativa.

Alcuni amici erano venuti a farmi visita e la loro figlia aveva circa la stessa età. Lei non aveva mai incontrato mio nipote. Tuttavia mi ha chiesto informazioni sulla ‘bella ragazza’ due volte, indicando la stessa stanza. Questo fatto mi ha colpito e non sapevo più cosa pensare.

Poi a Natale la mia famiglia è venuta a farmi visita e mio nipote ha indicato la fotografia di mia moglie e mi ha chiesto se veniva a farci visita o se rimaneva nella villetta.

Mia moglie era morta dieci anni fa. Personalmente non credo nei fenomeni paranormali, probabilmente il mio cervello mette insieme le fantasie dei bambini, ma la cosa ha colpito la mia attenzione.

3. Ogni tanto mio padre mi raccontava una storia della mia infanzia:

Quando avevo circa sei anni, il miglior amico di mio padre si è suicidato. Per sicurezza, nella storia lo chiamerò ‘Joe’. Ovviamente fu un periodo molto difficile e delicato per mio padre. …

La sorella di Joe rimproverava sua cognata, la moglie di Joe, per il suicidio di suo fratello. …

Alcuni giorni dopo il suicidio di Joe, la vedova chiamò mio padre rimproverandosi alcuni errori. Dopo un’ora di tentativi di consolarla, mio padre le disse: «Se Joe mi potesse parlare sono sicuro che mi direbbe che ti ama e che non si è tolto la vita per colpa tua». Mentre piangeva lei non credeva ancora a mio padre, ma lo ha ringraziato per le parole gentili e lo ha lasciato.

Dopo questa conversazione lunga e difficile mio padre era ovviamente sconvolto.…

Mentre attraversava la mia camera sentì un lamento. Si girò ed entrò in camera mia e vide che piangevo.

Mio padre entrò in camera mia e disse: «Matty, cosa succede? Perché stai piangendo?»

I quel momento ho smesso di piangere e l’ho guardato con gli occhi pieni di lacrime dicendogli: «Rick, non è colpa sua. Io l’amavo. Non è colpa sua».

Dopo sono ritornato a letto e mi sono subito addormentato.

4. Una mattina mia moglie ha alzato nostro figlio. Stava in piedi sul suo lettino. Dopo che mia moglie l’ha salutato e si è avvicinata, il bambino ha stretto la maglia di mia moglie e ha avvicinato la testa.

Lei gli ha chiesto cosa stava facendo e lui le ha risposto che stava «cercando la sorellina nella pancia».

Mia moglie si è messa a ridere pensando fosse una strana invenzione dell’immaginazione del bambino. In seguito abbiamo scoperto che in quel periodo lei era veramente incinta di due settimane ed era proprio una bambina.

Non avevamo mai detto a mio figlio da dove arrivassero i bambini e neanche di volerne un’altro. Davvero incredibile.

5. Mia figlia quando aveva due anni di solito gridava durante la notte e ci aveva raccontato che una signora le faceva visita. Alcune settimane dopo ha smesso di gridare. In seguito le abbiamo chiesto se la signora aveva smesso di venire. Lei ci ha risposto: «No, ora è buona. Il suo nome è Shelia. A volte dorme nel mio letto».

Un anno dopo mia figlia più piccola ha superato i due anni e ha iniziato ad avere gli stessi attacchi di urla. Parlando con lei ha descritto la stessa signora di nome Shelia.

Dopo tre anni da questi fatti non abbiamo più parlato con i bambini, pensando che si trattasse di immaginazione creativa e di storie inventate tra sorelle. Non avevamo più sentito nulla da almeno due anni.

Ci siamo trasferiti con i nostri tre figli, tra cui il più piccolo che aveva due anni e mezzo. La prima notte nella casa nuova, lui ci ha chiesto: «Ora dove dormirà Shelia?».

6. Il mio capo aveva avuto due figlie e una era morta giovane a causa di problemi di salute, appena a vent’anni. Durante il periodo di lutto, la famiglia pensò che fosse meglio non tenere le sue foto appese al muro e non parlare di lei.

L’altra sorella aveva cinque figli, spesso una delle ragazze più piccole diceva di giocare con Lisa, la sua amica immaginaria, che era anche il nome della zia morta.

Non davano molta importanza al fatto fino a che un giorno la bambina ha aggiunto che la sua amica era sua zia e che le faceva visita di frequente. La bambina non aveva mai sentito parlare della morte della zia dato che era morta prima della sua nascita e neanche conosceva il suo nome.

Sono un amico di famiglia e quando ho sentito la storia mi sono spaventato.

7. Mio figlio aveva circa quattro anni e mezzo e sua sorella aveva 18 mesi. Quella sera ero molto dispiaciuta di non poter leggere loro una storia dato che dovevo uscire per incontrarmi con altre persone, comunque ho detto loro che la sera successiva ne avremmo lette due.

Mio figlio mi ha risposto «Va bene mamma, ci leggerà la storia zia Tracy».

Mi si sono drizzati i capelli. Ho pensato che si fosse sbagliato e così gli ho risposto «Chi?». Lui ha risposto: «Zia Tracy, mamma. Ti assomiglia. Dopo che siamo andati a letto ci legge storie e canta canzoni per noi».

Non avevo mai detto loro di aver avuto una gemella identica a me che era nata morta. Il suo nome era Tracy.

8. Mentre guardavo mia figlia di tre anni che saltava dal trampolino mi ha detto: «Non dici ‘ciao’ a zio Chris

Zio Chris era affogato nel lago nove anni prima che lei nascesse, e nessuno nella nostra famiglia aveva parlato di questo evento. Le ho chiesto dove fosse zio Chris e lei ha indicato il garage spiegandomi che «zio Chris le aveva detto di fare attenzione».

DUE STORIE DI PREMONIZIONI

9. Mentre stavamo lasciando casa, mio figlio (in quel periodo aveva tre anni) ha iniziato a fare molti capricci dato che «non voleva fare incidenti e morire». Dopo circa dieci minuti ha smesso di fare capricci ed era pronto per uscire.

Mentre stavamo per uscire di casa è accaduto un bruttissimo incidente lungo la strada di fronte a casa nostra, proprio dove saremmo passati con la macchina se il piccolo non avesse iniziato a fare capricci.

10. Lavoravo con un bambino autistico che di solito parlava in terza persona. Gli stavo facendo il bagno quando ha iniziato a dire con entusiasmo «sua mamma sta arrivando, sua mamma sta arrivando».

Ho immaginato che la sera prima sua madre l’avesse avvisato che sarebbe passata a prenderlo il giorno successivo e quindi preparammo le sue cose e attendemmo l’arrivo di sua madre. Quando arrivò le riferii che il figlio era molto contento del suo arrivo ma lei mi rispose: «Non gli ho detto che sarei passata».

Lei mi ha raccontato che un giorno, mentre stava guidando, parlava al telefono con il figlio. Lui le disse di fare attenzione al cervo. Non ci diede molta importanza ma rallentò. Alcuni minuti dopo un cervo attraversò la strada e se non avesse rallentato probabilmente lo avrebbe investito.

Articolo in inglese: 10 Happy Ghost Stories for Halloween
 
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