Come la Cina è passata dalla Zero-Covid alla ‘Tutti Covid’

Di Nathan Su 

«Zero non-Covid» è il nome con cui le persone in Cina chiamano la nuova politica di gestione della pandemia del regime. In parole semplici, con la precedente politica ‘Zero Covid’ il Partito Comunista Cinese (Pcc) cercava di portare a zero i contagiati, mentre ora spinge aggressivamente l’intero Paese verso uno stato in cui tutti siano positivi al Covid. La si potrebbe chiamare ‘Tutti Covid’.

Il leader del partito Xi Jinping è chiaramente disposto a pagare qualsiasi prezzo per riaprire il Paese e salvare l’economia.

Ai dipendenti del governo della città di Chongqing e della provincia dello Zhejiang è stato notificato di tornare nei loro uffici per lavorare anche se erano risultati positivi al Covid-19, a condizione che i loro sintomi fossero lievi. E la popolazione totale della città di Chongqing supera i 31 milioni e la provincia dello Zhejiang supera i 57 milioni.

Delle voci sull’internet cinese dicono che i governi locali della città di Chongqing e della provincia dello Zhejiang sarebbero stati persino criticati da Pechino perché troppo lenti nel raggiungere un’alta percentuale di pazienti positivi al Covid.

Il 27 dicembre il funzionario locale di Shanghai, Song Wen (pseudonimo), ha dichiarato a Epoch Times che il suo ufficio aveva ricevuto istruzioni di fare di tutto per far raggiungere alla città il picco di infezioni Covid: «Lascia che coloro che devono infettarsi, si infettino, e coloro che devono morire, muoiano».

Tutti i media statali tacciono sull’attuale situazione nel Paese e i rapporti di diverse agenzie governative sono contrastanti.

Il governo provinciale dello Zhejiang ha registrato un milione di nuovi casi di Covid il 25 dicembre, mentre il Centro di controllo delle malattie nazionale cinese ha riportato solo 2.983 nuovi casi in tutta la nazione nello stesso giorno.

Il regime ha annunciato che l’8 gennaio 2023 la Cina riaprirà totalmente i viaggi in entrata e in uscita dal Paese, il che ha suscitato preoccupazione nei Paesi di tutto il mondo. Il 28 dicembre, i funzionari italiani hanno riferito che il 50% dei passeggeri su due voli dalla Cina sono risultati positivi al Covid.

La Cina, un Paese con una popolazione di oltre 1,4 miliardi, è passata dalla politica Zero-Covid a una politica ‘Tutti Covid’ in un mese. L’improvviso cambiamento ha lasciato gli esperti sanitari di tutto il mondo incerti, perché l’esplosione dei casi di Covid in Cina potrebbe portare il mondo intero a essere esposto a nuove varianti.

I media occidentali hanno attribuito l’improvviso cambiamento di politica alle proteste del Libro bianco di fine novembre contro la politica Zero-Covid in Cina. Tuttavia, secondo il capo delle emergenze dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Michael Ryan, il picco di Covid in Cina non è dovuto alla revoca delle restrizioni imposte dal governo.

Prima del cambio di politica, «la malattia si stava diffondendo in modo intensivo perché credo che le misure di controllo di per sé non fermassero la malattia. E credo che la Cina abbia deciso strategicamente che non era più l’opzione migliore», ha dichiarato Ryan.

Il passaggio del regime da Zero-Covid a una politica Zero non-Covid non è avvenuto senza segnali.

A partire dalla fine di settembre, molti media statali cinesi discutevano apertamente di non applicare eccessivamente lo Zero-Covid.

Il 30 settembre, Xi Jinping e tutti i massimi leader del Pcc si sono recati in piazza Tiananmen per una ricorrenza funebre. Xi e altri hanno portato dei fiori al Monumento degli Eroi del Popolo, una pietra che è stata eretta per ricordare coloro che sono morti per il Partito in passato. Le immagini del servizio mostrano centinaia di persone presenti all’evento che non indossano mascherine.

Per un Paese che aveva imposto in primis di indossare la mascherina come parte della sua politica Zero-Covid, l’evento è stato il primo chiaro segno dell’imminente cambiamento di politica del regime.

Il 28 ottobre durante il suo breve soggiorno nella provincia di Henan Xi ha affermato che il sistema socialista cinese è stato istituito con il sacrificio di vite umane e che questo sacrificio è necessario anche nell’era moderna. Xi ha visitato la provincia dopo il 20° Congresso del Pcc all’inizio del mese, durante il quale è stato rieletto per un terzo mandato a capo del Pcc.

Il 24 novembre è scoppiato un incendio in un grattacielo della città di Urumqi che ha causato molti morti e feriti perché l’uscita antincendio era chiusa. L’incidente ha poi provocato diffuse proteste in molte città. Il 7 dicembre, Pechino ha ufficialmente revocato la sua politica triennale Zero-Covid.

È ovvio che il Pcc ha avviato il cambio di politica in silenzio già alla fine di settembre. Le proteste diffuse dopo l’incendio di Urumqi del 24 novembre sono diventate la scusa perfetta perché il regime adottasse apertamente una nuova politica.

La ragione del cambio di politica del regime è chiara: salvare il potere del regime a costo della vita del popolo cinese.

 

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Epoch Times.

Articolo in inglese: How China Changed Its Zero-COVID Policy to a ‘Zero Non-COVID’ Policy

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