Un chirurgo cinese, Enver Tohti, ha confessato a un gruppo di esperti il suo coinvolgimento nel prelievo forzato di organi in Cina, e di aver quindi ucciso prigionieri innocenti non consenzienti, imprigionati per la loro fede.
Le vittime principali di questo crimine sono i praticanti del Falun Gong (o Falun Dafa), una pratica di meditazione pacifica basata sui valori di verità, compassione e tolleranza: a causa della crescente popolarità della disciplina e dall’elevato numero di aderenti, nel 1999, il Partito Comunista Cinese (Pcc) ha lanciato una brutale persecuzione contro i praticanti che continua ancora oggi.
In questo contesto, centinaia di migliaia di persone vengono arrestate illegalmente, perseguitate, torturate e imprigionate nei campi di lavoro cinesi. E in ogni momento rischiano di essere inseriti nelle liste per il prelievo forzato degli organi.
Il prelievo di organi o meglio l’uccisione di esseri umani per i loro organi, avviene quotidianamente negli ospedali cinesi. Dopo essere stati imprigionati illegalmente, i detenuti vengono sottoposti regolarmente a controlli medici. In seguito, quando un paziente ne ha bisogno, subiscono la rimozione dei loro organi mentre sono ancora in vita.
Sotto il crudele regime dittatoriale cinese, i normali cittadini diventano schiavi, dei «membri della società completamente programmati, pronti a compiere il proprio lavoro senza porre domande». Il dottor Tohti ha affermato di essere stato una delle prime persone ad aver eseguito un prelievo forzato di organi negli anni ’90. Egli, come molti altri suoi colleghi in Cina, pensava di dover solo compiere il proprio dovere.
«Ogni volta che racconto la mia esperienza sembra una confessione», ha raccontato Tohti alla commissione governativa irlandese a Dublino.
Un giorno, nel 1995, due primari gli hanno chiesto di riunire un’equipe. Il mattino seguente, il dottor Tohti e il suo team sono stati condotti fuori dall’ospedale con l’ordine di attendere il suono degli spari: «Dopo aver udito i colpi di pistola, ci siamo precipitati dentro. Un ufficiale armato ci ha indirizzato verso l’angolo sulla destra della stanza dove c’era un uomo vestito in abiti civili, steso a terra, con una pallottola nel lato destro del petto».
I primari hanno guidato il dott. Tohti nel prelievo del fegato e dei reni.
«L’uomo era vivo», ha confessato il dottor Tohti. «Ha cercato di resistere al taglio col bisturi, ma era troppo debole per opporsi al mio intervento».
«Era ancora vivo, tuttavia non mi sentivo affatto in colpa. In effetti, sembravo un robot programmato per svolgere il suo lavoro. Pensavo di compiere il mio dovere nell’eliminare un ‘nemico dello Stato’».
Dopo l’intervento, il primario gli ha detto di riportare la sua equipe in ospedale e di dimenticare l’accaduto. Il dottor Tohti si dice pentito di aver commesso un tale atto, e da allora si dedica a fare informazione e a combattere questo genocidio di massa.
Nella maggior parte dei Paesi, le liste e i tempi di attesa per i trapianti di organi possono essere molto lunghi, a seconda del tipo di organo. Tuttavia, indagini indipendenti hanno rilevato che i pazienti da tutto il mondo si recano appositamente in Cina, per procurarsi gli organi compatibili, e li ottengono anche nel giro di poche settimane.
Ogni anno, in Cina, vengono trapiantati più di 10 mila organi. La Cina è diventata una destinazione molto ambita per le persone che vogliono evitare le lunghe liste di attesa, ignare dell’industria milionaria che si nasconde dietro ai trapianti.
Ma da dove provengono gli organi, dal momento che in Cina, almeno fino al 2010, non esisteva alcun sistema di donazione volontaria?
Il regime dittatoriale insiste che la fonte principale siano i prigionieri condannati a morte, ma numerose indagini indipendenti hanno messo in luce che gli organi provengono da veri e propri omicidi, e le vittime sono per la maggior parte gli innocenti praticanti del Falun Gong.
Le prove concludono che il prelievo forzato di organi è un omicidio di massa di persone innocenti che praticano la fede spirituale del Falun Gong e altri gruppi minoritari come i buddisti tibetani, gli uiguri e i cristiani.
Articolo originale: Chinese Doctor Confesses to Murder for Getting ‘Live Organs’
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