Perché la borsa cinese è di nuovo in forte calo

Il mercato azionario cinese era in crescita costante e stava risollevandosi dal suo livello più basso raggiunto il 26 agosto. Fino al venerdì nero del 27 novembre, che ci ha ricordato come il mercato cinese sia in balia dei capricci delle autorità.

L’indice Shanghai Composite è caduto a 3.436, ovvero del 5,5 per cento, riducendo i suoi profitti da agosto del 17 per cento.

Perché questa caduta improvvisa? Ci sono almeno quattro ragioni principali:

1. Le autorità cinesi continuano a perseguire ditte e persone nel settore dei valori mobiliari. La Citic Securities Co., Guosen Securities Co., e Haitong Securities Co., hanno riferito che le autorità di regolamentazione del mercato hanno avviato un’inchiesta, ma nessuno ne ha spiegato il motivo.

La Guotai Junan International Holdings Ltd., ha riferito questa settimana della scomparsa del Ceo della sua filiale di Hong Kong. Di Yim Fung si sono perse infatti le tracce dal 18 novembre: non risponde al telefono e non si presenta più a lavoro. «Dopo lo scoppio della bolla del mercato azionario cinese, hanno continuato a reprimere il mercato, negando i diritti al commercio e creando un ambiente in cui le persone hanno paura di negoziare anche se non hanno fatto nulla di male», ha detto Fraser Howie, esperto di Cina e autore di Red Capitalism [Capitalismo rosso, ndt].

2. Come se non bastasse, le autorità cinesi di regolamentazione hanno proibito ai mediatori di usare contratti derivati per finanziare l’acquisto di azioni. Nessuna di queste misure serve a far funzionare bene un mercato, per non parlare di un mercato che cerca di risollevarsi. «Danno nomi e concetti di mercato a un qualcosa che non è un mercato», ha commentato Diana Choyleva, capo economista alla Lombard Street Research.

3. In questo scenario, la caduta del 4,6 per cento nei profitti industriali non un problema, ma nemmeno aiuta.

4. Ultimo, ma non per importanza, è il fatto che altre due società cinesi abbiano annunciato che probabilmente la prossima settimana entreranno in ‘default’, dichiarandosi insolventi dei loro debiti.

La Jiangsu Lvling Runfa Chemical Co. ricorrerà alla sua assicurazione sui debiti per pagare 53,1 milioni di Yuan (8,3 milioni di dollari) per obbligazioni con capitale e interessi dovuti in data 4 dicembre, secondo quanto ha riferito Chinamoney. E la sichuan Shengda Group Ltd., ha riferito che probabilmente non riuscirà, come promesso, a cancellare alcune note il 5 dicembre.
Entrambi i default seguono ad almeno altri sei occorsi nel 2015, in confronto all’unico del 2014.

Ma questa in realtà potrebbe essere l’unica buona notizia, anche se gli effetti si vedranno a lungo termine. «Voglio più default, questo è un altro segnale del fatto che ci stiamo muovendo verso un’economia più aperta e più dipendente dai mercati», ha commentato Fraser Howie.

 

Articolo in inglese ‘China’s Stock Market Woes Are Back in Full Force

 
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